Giorgia Meloni è pronta a una nuova e importante sfida sul piano fiscale. Oltre al saldo e stralcio delle cartelle, nel mirino i debiti.
Giorgia Meloni comincia il proprio Esecutivo: la prima donna Premier della storia d’Italia s’insedia in un momento non facile per la nazione. Tanti sono gli interrogativi e le questioni da dipanare: non ultima quella sulla gestione del PNRR. Draghi ha gettato le basi, ora Meloni dovrà proseguire tenendo conto di altri importanti aspetti come ambiente, lavoro e Fisco. Gli ultimi due punti in agenda sono strettamente correlati: Fratelli D’Italia ha costruito il proprio punto di forza su un assunto.
L’ormai celebre “Più assumi meno paghi”. Facile a dirsi, metterlo in pratica senza rischi sarà il vero banco di prova: problema imminente e altrettanto serio sono i debiti e la possibile pace fiscale. Il Primo Ministro ci sta lavorando nella speranza che si giunga a una decisione in tempi brevi. Così come brevi, quasi nulle, sono le disponibilità dei meno abbienti.
Giorgia Meloni, nuova pace fiscale in agenda: cosa cambia
L’obiettivo primario è quello di stralciare le cartelle di debito fino a 2.000 euro attraverso l’introduzione di nuovi fondi. Se possibile il PNRR servirà da tesoretto per quella che sarà la manovra “rottamazione quater”. L’intento dice tutto: una sterzata ai conti in sospeso per chi ha situazioni difficili in essere. Una divisione per reddito, ma anche attraverso la capacità di introiti. Aspetti differenti, ma complementari.
La pace fiscale serve a Meloni per partire – sul piano economico – da un reset per evitare l’ulteriore scostamento di bilancio: i fondi a sostegno dell’iniziativa dovrebbero essere presi dalla prima tranche di erogazioni del PNRR. Resta, poi, la questione delle bollette e i rincari, ma secondo Meloni lo stralcio delle cartelle di debito (fino a 2.000 euro) potrebbe essere un primo importante segnale. Un peso in meno sulla coscienza degli italiani. Le criticità arrivano in sequenza, le risposte dovranno cercare d’essere altrettanto rapide e rassicuranti.