Franco Gatti, scomparso da pochi giorni dopo una lunga malattia, porta con sé parecchi aneddoti e anche qualche retroscena: l’indiscrezione.
Franco Gatti, il Baffo per tutti, saluta per l’ultima volta. Nel corso del suo ultimo viaggio, dopo la scomparsa di qualche giorno fa a 80 anni, c’erano tanti amici e anche qualche volto noto. In primis Enzo Ghinazzi che non nasconde, a favor di telecamera, un certo disappunto: si sarebbe aspettato più personalità dello spettacolo. Quelle che hanno detto di volergli bene, ma Pupo sottolinea di “non averne sentito la mancanza”. Degli altri, Gatti invece sarà ricordato per sempre.
Anche grazie a una serie di retroscena che porterà con sé, Ghinazzi prova a scoperchiare il vaso di Pandora. La sede potrebbe non essere quella più adatta, ma in fin dei conti proprio quando si tirano le somme è il momento di far pace con i rimorsi. Pupo rivela qualcosa che, probabilmente, era noto a tutti ma chiunque si teneva dentro per troppo tempo: i Ricchi e Poveri non si sono mai chiariti del tutto.
Franco Gatti, profonda delusione di Pupo: l’amaro retroscena ai funerali
La reunion, sul palco dell’Ariston nel 2020 al cospetto di Amadeus e dell’Italia immersa nella kermesse sanremese, non avrebbe acquietato certi dissapori che sono emersi anche nell’ultimo saluto all’amico e collega di una vita. Amedeo Sebastiani ricorda la gioia, impossibile parlare di spensieratezza dopo la morte del figlio, di Gatti sul palco dell’Ariston per aver ricostruito una parte importante della propria vita. Secondo Ghinazzi non era così: tanti erano e sono i sospesi nella band.
Motivo per cui – rivela Ghinazzi – al funerale di Gatti sarebbe andata in scena l’ennesima faida: Angelo ed Angela, storici componenti del gruppo, avrebbero ignorato Marina. Anche lei ex componente della band, andata via per prima, che li aveva invitati a sedersi con lei in prima fila durante l’ultimo saluto a Gatti. Invito non accolto – sottolinea Pupo – “Una stonatura non da poco”, conclude l’artista che forse avrebbe preferito una conclusione migliore di questa favola dolceamara. Evidentemente sono ancora tante le ombre con cui fare i conti, Gatti – comunque – ha portato alla luce un genere inedito per il nostro Paese. Almeno su questo non si discute.