Le finte recensioni Amazon venivano organizzate in decine di canali Telegram. Cinque stelle e acquisti prestabiliti in cambio di prodotti gratis. Scoperta maxi truffa online
Sono oltre 150mila gli iscritti ai canali Telegram dove si organizzano le finte recensioni su Amazon. Decine i canali utilizzati e migliaia i prodotti in vendita ogni giorno che potevano essere regalati in cambio di un feedback positivo per l’e-commerce più usato al mondo.
I canali Telegram dove avveniva la truffa delle finte recensioni non erano segreti anzi risultavano accessibili a tutti. Chiunque poteva iscriversi e dare libero sfogo (positivo) alla merce acquistata su Amazon. Ma come venivano organizzate le reti sui canali Telegram?
Il più importante canale scoperto è italiano e vanta oltre 42mila iscritti. Appena si entra in un qualsiasi canale l’utente è accolto da un messaggio che recita: “Importante. Leggere prima di ordinare”. Successivamente compare una lunga lista di accorgimenti dove si spiega nel dettaglio cosa è consentito fare e cosa è vietato. E cosa fare prima di comprare un prodotto su Amazon per ottenere un rimborso sulla spesa effettuata. Poi, a seconda dell’oggetto acquistato, si ha diritto totale o parziale al rimborso.
I canali Telegram sono decine. Ed è proprio il colosso Amazon che ieri, giovedì 20 ottobre, ha denunciato penalmente un broker che gestiva uno di questi canali. La truffa era organizzata in modo impeccabile. Le regole per poter avere diritto a rimborsi e prodotti gratis era semplice. Un’unica attenzione: Amazon non deve sospettare di nulla.
Quindi gli acquisti suggeriti agli utenti iscritti ai canali Telegram erano massimo due o tre ordini settimanali, da alternare a “ordini normali”, ovvero senza rimborso. Questo perché la merce che si organizza non è mai un ordine normale. Serve per far alzare le valutazioni dei prodotti in cima alle classifiche in modo da convincere altri utenti ad acquistare quel prodotto in particolare.
Il canale indica tre tipologie di ordini possibili:
I prodotti da acquistare sono descritti in una lunga lista e tutti hanno un link che rimanda direttamente al sito Amazon per l’acquisto. Una volta fatto tutto si ottiene il rimborso su un account PayPal. Da una prima stima, i siti e i canali social dove avvenivano le false recensioni potrebbero essere circa 11 mila. Un gravissimo problema per i consumatori che, ignari della falsità delle valutazioni, vengono indirizzati all’acquisto di prodotti che, magari, non sono così buoni come descritto. Ma non solo, il danno maggiore lo ottiene Amazon, che sull’attendibilità delle recensioni c’ha costruito la sua forza. Ora spetta a quattro Procure italiane, allertate da Amazon e Altroconsumo, indagare e chiarire chi sono i responsabili. I canali, al momento, rimangono ancora attivi.
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