Addio multe, svolta per i contribuenti: è possibile non pagare le contravvenzioni. Cosa succede dal mese prossimo in caso di inadempienze.
Le multe sono sempre una spada di Damocle che potrebbe complicare non poco la vita del contribuente. Il nuovo codice della strada ha modificato i criteri di contravvenzione, ma è sempre utile tenere d’occhio le normative legate alla sicurezza stradale: cambiano le specifiche, ma non è detto che diminuiscano i rischi. La possibilità di prendere una multa non esclude nessuno: chiunque può trovarsi nella situazione di dover pagare un’ammenda. Le cifre cambiano a seconda del tipo di trasgressione commessa. A seconda dell’infrazione si modifica la cifra da pagare.
I soldi raccolti a fine anno da tutte le sanzioni dovrebbero servire alla comunità per migliorare la situazione sulle strade e all’interno della comunità attraverso beni e servizi. Oltre alla tutela della sicurezza che è la prima voce da tener presente rispetto alla gestione del flusso automobilistico. Per questo non si esclude un ancor più stringente canone di contravvenzione: il pugno duro alimenta la prudenza.
Multe, è possibile non pagarle: cosa accade
Questo il mantra da tener presente, ma cosa fare se non si hanno i soldi per pagare una multa? Non è possibile evitare di onorare il proprio “debito con la giustizia”: l‘unica strada, qualora il tasso di ammenda dovesse aumentare dopo diversi richiami e aumenti di percentuale (more incluse), è il baratto amministrativo. S’intende una forma di pagamento che è già in vigore da qualche tempo, per la precisione rispetto all’Articolo 24 del Decreto Legge 133/2014.
Questo comporta la possibilità, da parte dei cittadini inadempienti, di curare il manto stradale e fare lavori socialmente utili sul territorio che possono servire per adempiere alle mancanze. Una maniera alternativa per estinguere le pendenze con criterio e lungimiranza. Se manca il denaro, non può venir meno la volontà.