Russell Crowe diventa “Bombolo”: la polemica su Roma stravolge i social

Russell Crowe gira per Roma attirando l’attenzione dei turisti. Da quando è stato nominato cittadino onorario da Gualtieri è cambiato tutto.

Russell Crowe ha scatenato l’inferno. Non c’entra un film cult come “Il gladiatore”, ma il capolavoro di Ridley Scott, dove lui è protagonista, resta una traccia indelebile nelle conseguenze di questi giorni. L’attore è nella Capitale per la Festa del Cinema, dove ha presentato il suo “Poker Face”.

Russell Crowe
Russell Crowe al centro delle polemiche (ANSA)

Lavoro che lo vede anche dietro la macchina da presa. Se le vesti di regista gli si addicono alla perfezione, con quelle da turista c’è ancora qualche appunto da tenere in considerazione. Tralasciando la metamorfosi fisica, perchè quella è in primis una scelta personale e quindi scevra da qualsiasi appunto, Russell è cambiato nell’atteggiamento.

“Russell Crowe come Bombolo”, monta la rabbia social: il motivo

L’uomo ama profondamente la città di Roma, come si evince dalle battute con i figli davanti al Colosseo: “Questo, una volta, era il mio ufficio”, racconta scherzosamente ai giovani. Tutto bellissimo, fin quando non si scade nell’esagerazione: l‘attore riceve la cittadinanza onoraria da parte del Sindaco Roberto Gualtieri, riconoscimento profondo che lascia qualche amarezza.

Crowe Russell
L’attore divide i cittadini romani (ANSA)

Non per il blasone del personaggio, bensì per le modalità di affronto verso la città. In questi giorni, infatti, Crowe ha destato qualche polemica per via del fatto che girasse per Roma in maniera – diciamo così – disinvolta: abiti casual, quasi da spiaggia, le ottobrate romane consentono certe libertà, e monopattino elettrico. Ressa in bar e locali. Gli utenti, che hanno visto tutto questo sui social, hanno cominciato ad esprimere perplessità: “Russell Crowe è diventato Bombolo”, si legge su Twitter.

La diatriba continua. Insomma sembra che l’attore sia uno spot per Roma – neppure tanto edificante – anziché il contrario. Della bolla social a Crowe gliene importa relativamente, ma ai romani è stato toccato l’orgoglio. Quand’è così la reputazione, per quanto possa essere blasonata, viene messa a dura prova. Stavolta Crowe dovrà vincere una nuova sfida: quella contro i pregiudizi, non basta un’arena.

Gestione cookie