Oggi il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha incontrato i presidenti di Senato e Camera e poi i leader dei partiti. Domani vedrà Giorgia Meloni che in queste ore sta cercando di riprendere le fila della trattativa. L’ennesimo affondo di Berlusconi di ieri ha creato ancora una impasse per la formazione del nuovo esecutivo. E la strada della leader di Fratelli d’Italia si preannuncia in salita. Anche dopo la salita al Colle di domani. A Free.it l’editorialista e analista politico Marcello Sorgi.
Dopo le parole di Silvio Berlusconi di questi giorni su Putin, Zelensky e i leader del mondo, oggi Forza Italia corre ai ripari. Mentre si cerca la talpa che ha fatto uscire gli audio rubati del discorso del Cavaliere, Tajani va a Bruxelles per provare a tranquillizzare il Ppe. Giorgia Meloni, intanto, prosegue la sua corsa. La domanda che tutti si pongono è quanto Berlusconi oserà ancora? Quanto la Meloni è disposta a trattare?
In che modo Giorgia Meloni arriva in Quirinale?
“Sicuramente ci arriva più indebolita di come aveva immaginato perché, ovviamente, tutti questi ultimi giorni dall’elezioni dei presidenti della Camere a oggi sono stati duri. Sono stati giorni in cui i suoi alleati hanno creato problemi. In particolare, Berlusconi ha lavorato per indebolirla”.
Ecco, a proposito di Berlusconi. Secondo lei quanto Giorgia Meloni è disposta a trattare o a scendere a compromessi?
“Io penso molto poco, quasi niente. Tant’è vero che Berlusconi ha reagito nel modo in cui ha reagito. Meloni è stata chiara dall’inizio, ha detto che avrebbe scelto lei i ministri, che li voleva di alto profilo. Il problema che si è creato con Forza Italia è legato al fatto che la Meloni non solo giudicava la Ronzulli non del livello che cercava. Ma soprattutto non la voleva perché è filo Salvini. E lei è ben attenta a costruire un governo in cui non si creino assi con il capo della Lega. Ecco perché Ronzulli è fuori. E per lo stesso motivo anche Cattaneo, che era un possibile ministro di Forza Italia, non è stato accettato da Giorgia Meloni. Naturalmente in queste cose…a buon rendere. Nel senso che questi due capigruppo esclusi dal governo non saranno i migliori amici di Meloni”.
In realtà, però, accantonato il caso Ronzulli, Berlusconi ha rilanciato provando a danneggiare Meloni sul piano internazionale. Anche questo l’ha messa in difficoltà?
“Mah, la Meloni ha chiarito che, piuttosto che fare un governo sulla linea di Berlusconi, non lo avrebbe fatto. E infatti Berlusconi è stato poi costretto, già ieri in serata, a chiarire le sue parole. Che non intendeva suggerire un cambio di collocazione internazionale del governo. Io non ho capito bene chi gliel’ha fatto fare a Berlusconi. Ha fatto una figuraccia e la Meloni lo ha fatto rientrare nei ranghi. Per ottenere che cosa non lo so, ma che Berlusconi continuerà il pressing, questo è poco ma sicuro”.
Qualche giorno fa il braccio destro di Giorgia Meloni Lollobrigida ha detto che piuttosto che cedere, si ritorna al voto. Crede che sia una opzione reale?
“L’idea di andare al voto con una legislatura appena iniziata non mi pare plausibile. Intanto nasce il governo. Io penso che dopodomani l’esecutivo ci sarà e una volta che si parte, tutte queste polemiche saranno precedenti da dimenticare. Il governo nasce e si deve subito confrontare con emergenza molto pesante come quella del caro bollette, dell’energia, quindi tutti questi discorsi sembreranno molto lontani”.
C’è però il rischio che Forza Italia ma anche la Lega continuino a non avere la stessa linea di Meloni anche in seguito? Magari su questioni molto più concrete?
“Diciamo che Salvini e Berlusconi hanno firmato un programma comune e allontanarsi da quel programma è abbastanza complicato. E’ possibile che su alcuni temi specifici ci saranno delle tensioni. Penso, per esempio, al tema delle pensioni che si porrà quasi subito, perché il governo nel fare la legge di stabilità dovrà anche dire cosa intende fare. Altrimenti, dal 1 gennaio torna la legge Fornero, con le pensioni a 67 anni. Penso che su questo i due partiti potrebbero avere interesse a fare a gare a rilanciare.
Governo, Marcello Sorgi a Free.it | “Sarà interessante sapere cosa succederà quando il governo dovrà…”
Da un lato Berlusconi ha promesso la pensione alle casalinghe, 1000 euro di qua e di là. Dall’altro Salvini ha promesso quota 41. E sono tutti provvedimenti che hanno dei costi proibitivi e Giorgia Meloni dovrà stare molto attenta a tenere in ordine i conti pubblici. Altrimenti i fondi europei del Pnrr non arriveranno. In quel momento è possibile che ci sarà tensione tra i due alleati e la presidente del Consiglio. E questo, naturalmente, è solo un esempio. Potrebbero essercene altri.
Per esempio?
“Sarà interessante, per esempio, sapere cosa succederà quando il governo dovrà varare un nuovo decreto per la fornitura di armi all’Ucraina. Cosa succederà? Vedremo se Berlusconi tornerà ad avere dubbi che ha manifestato in questi giorni davanti ai gruppi parlamentari. Ovviamente, lì ci sarà anche la pressione fortissima dell’opposizione e in particolare del M5S. Per evitare che questo decreto. Diciamo che Giorgia Meloni riuscirà sicuramente a fare il governo. Dopo di che, il cammino che le si prepara è irto di rischi e difficoltà”.
E poi c’è il tema del caro bollette, con 30 miliardi stanziati che potrebbero richiedere lo scostamento di bilancio. Cosa ne pensa?
“Questo non è detto, non lo diamo per scontato. Sicuramente Giorgia Meloni trova dai 20 ai 25 miliardi che le lascia Draghi. Poi se Salvini dovesse insistere con lo scostamento di bilancio se ne discuterà. Ma lo scostamento non è una cosa che l’Italia fa di testa sua, deve ottenere un’autorizzazione da Bruxelles, che deve valutare se è necessaria. La questione del caro energia, in questo momento è fortemente ancorata all’Europa più che a decisioni nazionali. L’Italia ha già stanziato più di 60 miliardi per il caro bollette, quindi, vediamo. Aspettiamo”.