Sembra che la strada per la creazione di un nuovo governo sia ancora in salita, ma il nuovo esecutivo ha già un primo appuntamento importante. Il primo obiettivo è varare una misura che abbassi i prezzi dell’energia e freni il caro bollette. E per farlo, serviranno come minimo 30 miliardi di euro. Dal governo Draghi, Giorgia Meloni eredita 10 miliardi che sono solo l’inizio. Ma per ottenere il resto dei soldi si dovrà attuare uno scostamento di bilancio. Ma basteranno 30 miliardi? Cosa dovrà fare il nuovo esecutivo? A Free.it Stefano Fassina, ex parlamentare e membro della commissione Bilancio della Camera.
Attualmente il costo del gas è a 118 euro al megawattora ma i prezzi in ribasso sono legati a fattori momentanei, prettamente climatici, e non strutturali. I costi delle bollette, in pratica, non sono destinati a scendere. Tutt’al più a salire, man mano che con l’inverno da un lato mancheranno scorte di gas, dall’altro il mercato affronterà nuovi sobbalzi. L’Italia, dunque, rischia una crisi sociale molto grave, con imprese e famiglie allo stremo.
Secondo lei, i 30 miliardi ipotizzati sono sufficienti per far fronte all’emergenza del caro bollette?
“No, non sono sufficienti. E’ fondamentale capire da dove si tirano fuori le maggiori risorse, oltre i 30 miliardi. Nel senso che a mio avviso è scomparso dai radar il discorso della tassazione degli extra profitti, mentre è una misura efficace che, invece, va rimessa al centro dell’agenda del governo. Ovviamente, il quantum da dedicare al soccorso di famiglie e imprese dipende dalle risorse disponibili, visto che non possiamo essere così disinvolti con gli scostamenti di bilancio. Considerata, soprattutto, la politica monetaria della Banca Centrale Europea. Quindi, è evidente che il sostegno a famiglie e imprese necessita di una quantità di risorse superiore ai 30 miliardi, ma non si può prescindere da dove queste risorse vengono prese“.
La Meloni erediterà 10 miliardi dal governo Draghi, ma il resto, appunto, probabilmente deriverà da uno scostamento di bilancio, come estrema ratio. Cosa ne pensa?
“Penso che si debba ricorrere innanzitutto alle decine e decine di miliardi di extra profitti che non sono stati recuperati e che invece si possono recuperare. Anche allargando l’ambito di applicazione della norma. Perché gli extra profitti non li hanno fatti solo le imprese di energia. Quindi, la mia posizione che è prima di fare scostamenti, si devono recuperare questi miliardi di extra profitto. Lo scostamento vuol dire debito e i debiti, data la politica della Bce, costano sempre di più. E poi qualcuno li deve pagare. Invece ci sono signori che in questo anno hanno accumulato decine e decine di miliardi. Non sono uno particolarmente avverso all’utilizzo delle risorse di bilancio anche in deficit. Ma non capisco perché dovremmo farlo quando invece ci sono iniquità enormi che vanno affrontate”.
Ammesso e non concesso che riescano a fare un governo, quanto potrà/dovrà prendere la Meloni dal governo Draghi in tema di crisi energetica e caro bollette?
“Spero che la Meloni vada ben oltre l’agenda Draghi. In particolare per quanto riguarda il capitolo interventi sul mercato dell’energia. Perché ancora stiamo aspettando dal ministro Cingolani un intervento significativo sul modello fatto da Francia, Spagna e Portogallo.
Caro bollette, Stefano Fassina a Free.it | “Partita di governo finisca velocemente perché…”
Per mettere un tetto al prezzo del gas per produrre elettricità e per il disaccoppiamento del prezzo dell’energia prodotto da gas rispetto a quella prodotta da energie rinnovabili. E’ davvero necessario andare oltre e introdurre misure significative”.
Considerando che c’è la probabilità che non si riesca a fare un governo in tempi rapidi, crede che la crisi possa davvero esplodere in Italia? Anche perché a novembre, magari, inizierà a fare freddo e i riscaldamenti si accenderanno. Potrebbe esserci carenza di gas e bollette ancora più esose.
“Sono molto preoccupato della crisi, che si potrebbe ulteriormente incancrenire in Italia. Noi non possiamo permetterci di non avere un governo nella pienezza delle sue funzioni quindi spero che la Meloni riesca in fretta a far quadrare i conti. Cioè, mi auguro che questa partita della formazione del governo si possa concludere al presto. Perché ci sono interventi urgenti da fare. C’è una discussione nell’ambito dell’Ue da affrontare anche con posizioni scomode. Sarebbe una sciagura se non ci fosse un governo coeso e pienamente insediato nei prossimi giorni”.