Durante il processo in corso a New York sui presunti abusi nei confronti di un giovane attore, Kevin Spacey ha raccontato una drammatica pagina della sua vita, con un padre violento e nazista.
Figli cresciuti in un clima di terrore da un padre violento e nazista che ne ha anche abusato. È stato questo il drammatico raccontato dall’attore Kevin Spacey attualmente sotto processo per molestie. E sarebbe sempre questo il motivo per cui non avrebbe mai fatto pubblicamente coming out.
Cinque anni fa era stato il fratello maggiore dell’attore a raccontarlo al Daily Mail e oggi lo stesso Spacey, durante l’interrogatorio in tribunale. “Mio padre era un suprematista bianco e un neonazista“, ha detto l’attore sotto processo a New York per molestie sessuali, a proposito del genitore, Thomas Fowler: “non ho mai parlato pubblicamente di queste cose. Sono cresciuto in una famiglia dalle dinamiche particolari“, ha aggiunto.
Spacey deve rispondere dell’accusa di molestie nei confronti di un altro attore, Anthony Rapp, quando quest’ultimo nel 1986, all’epoca dei fatti, aveva appena 14 anni. Nella sua testimonianza Rapp, che chiede un risarcimento di 40 milioni di dollari, ha dato a Spacey del bugiardo per non aver mai dichiarato pubblicamente il suo orientamento sessuale. “Chiamare qualcuno un bugiardo è dire che qualcuno vive nella menzogna“, ha detto l’attore: “Non era questo il mio caso. Non vivevo una menzogna. Però ero riluttante di parlare della mia vita privata“.
Quando è scoppiato lo scandalo delle molestie sulla scia delle accuse a Harvey Weinstein, Kevin Spacey era uno degli attori più ricercati di Hollywood. Poi, le parole di Rapp nel 2017 avevano indotto Netflix a licenziarlo in tronco dalla serie House of cards e la sua brillante carriera è finita da un giorno all’altro.
Avrebbe anche dovuto recitare in un film su Gengis Khan, 1242: Gateway to the West ma sempre per via del processo la produzione sta lavorando a un recasting.
Cinque anni fa era stato Fowler il fratello di Kevin Spacey a raccontare delle violenze e gli abusi subiti da parte del padre, che era un “nazista” che aveva violentato per anni uno dei figli. La madre dell’attore ne era consapevole. E il futuro due volte premio Oscar decise di fare l’attore per cercare rifugio in una realtà fittizia, alternativa, diversa da quella orribile del suo piccolo mondo reale.
“In casa nostra c’erano le tenebre, era un assoluto orrore, che Kevin cercava di rimuovere“, aveva raccontato al Daily Mail. Il fratello dell’attore racconta di non avere avuto figli per non trasmettere a loro il “gene da predatore sessuale” del proprio genitore. Di professione autista di limousine nello stato americano dell’Idaho, e nel tempo libero imitatore del cantante Rod Stewart, Fowler sostiene che suo fratello minore reagì diventando freddo e incapace di provare sentimenti: “Per lui il cinema è stato una fuga dalla realtà“.
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