La costruzione del governo Meloni è sempre più un in salita. Se un giorno sembra che i nodi siano sciolti, ecco che il giorno successivo qualcuno rilancia e scombussola le carte in tavola. In questi giorni quel qualcuno è Silvio Berlusconi, che è da giovedì scorso in Senato che provoca Giorgia Meloni. Prima ci ha provato col famoso foglietto, ora punta a sfiancarla sulla politica estera. E con un aneddoto su Putin manda all’aria la linea atlantista faticosamente costruita da Fdi in campagna elettorale. Cosa sta succedendo? A cosa punta Berlusconi? Ma soprattutto, la Meloni cederà? A Free.it la politologa Sofia Ventura.
Sembrava quasi fatta, con una lista più o meno plausibile di ministri da presentare a Mattarella. E invece no. Non solo Silvio Berlusconi, ma anche il neo presidente della Camera Fontana ieri hanno incrinato, per non dire distrutto, la credibilità di Giorgia Meloni sulla politica estera. Non è ancora partita la XIX legislatura e già si sfilacciano i rapporti, soprattutto su questioni fondamentali. Ammesso che questa legislatura parta davvero. E non è scontato.
Cosa sta succedendo nella coalizione dei centrodestra? E in particolare tra Forza Italia e Fratelli d’Italia?
“Sta succedendo che Berlusconi è Berlusconi e Forza Italia è Forza Italia. E’ un partito totalmente in mano a un signore ormai anziano che lo ha fondato e che ne è sempre stato il capo. Che non è abituato a scendere a patti, se non quando il pallino del controllo resta comunque in mano a lui. Mi viene in mente, per esempio, quando concedeva seggi a Casini, lo faceva rimanendo lui il capo. Ora la situazione è cambiata e non è più lui al comando della coalizione. E questa cosa non la sopporta.
Il partito è in buona parte dietro di lui, con tutta una serie di cortigiani, poi c’è una parte che non è fatta da cortigiani e che immagino prima o poi andrà via. Ci sono figure dignitose come quella di Tajani che, però, hanno sempre detto sì al capo e che ora si trovano in grande imbarazzo. Quindi succede che vediamo un partito carismatico alle sue ultime battute che inevitabilmente crea dei problemi. È un po’ come un orso morente ed è un pessimo alleato di governo, perché è in affidabile”.
Ieri, appunto, con le ultime dichiarazioni su Casellati ma soprattutto su Putin, Berlusconi ha ri-stracciato l’accordo con Meloni. Poi ci si è messo il neopresidente della Camera Fontana con le dichiarazioni contro le sanzioni russe. Giorgia Meloni è in grosse difficoltà sulla politica internazionale ora?
“Già la credibilità di Meloni sul piano internazionale non è al 100%. Non è che sia esattamente un esempio di atlantismo liberare quindi ha già difficoltà ad essere credibile su questa posizione pro Ucraina. Ma il modello Putin, quello di società russa lei lo ha sempre esalatato. Specialmente dal punto di vista sociale, culturale, di difesa dei precetti religiosi, della tradizione. Quindi di base lei non è credibile. E’ evidente che una cosa dele genere la metto molto in imbarazzo.
Cioè, uno che si è scambiato regali con Putin solo qualche giorno fa… cioè, è comprensibile. Meloni è in difficoltà anche perché Berlusconi è recidivo. Certo, è uscita la registrazione del discorso ai suoi parlamentari, ma non è che stesse parlando con la fidanzata in un angolino. Era ovvio che quel discorso sarebbe usciti, si direbbe che lo faccia apposta. Come successo già giovedì scorso in Senato. Ecco, Berlusconi sta provocando, forse perché in questo modo pensa di ottenere qualcosa di più”.
Ma, secondo lei, alla fine, otterrà di più?
“Secondo me no. Non è che conosca bene la Meloni, però la vedo una donna che potrebbe dire “sapete cosa, torniamo a votare!”. Oppure potrebbe far saltare il tavolo e decidere di fare un governo di emergenza o l’ennesimo governo tecnico. Può fare qualche concessione, ma non su cose fondamentali.
Governo, politologa Ventura a Free.it | “La Russia sta facendo operazioni di disinformazione da anni…”
La Casellati alla giustizia? Ne dubito. Poi magari accadrà però ho l’impressione che lei voglia continuare a mantenere il punto. Non accetta l’idea di un partito patrimonialista governato da questo signore bizzoso, dove pubblico e privato si incrociano. Questa cosa le è totalmente estranea quindi secondo me tenterà di mantenere questa linea”.
Ieri mattina circolava questa lista di ministra che si diceva essere plausibile. Quindi, forse, il governo già era pressocché fatto. Poi Berlusconi ha fatto saltare tutto. Ritiene che nelle prossime settimane ci saranno ancora frizioni?
“Innanzitutto, non so quanto quella lista fosse plausibile. Credo che fosse più un bricolage di voci messe insieme qua e là dalle dichiarazioni ai giornalisti. Quindi non so, quello di cui sono certa è che questa situazione tra i partiti non finirà. Comunque sia, in qualche modo metteranno insieme questo governo, se ci riusciranno, non sarà molto tranquillo. Ammesso e non concesso che ci riescano”.
Secondo lei, dietro tutto questo potrebbe esserci una manovra sotterranea della Russia, che vuole destabilizzare il Paese?
“La Russia sta facendo operazioni di disinformazione in Italia da molti anni, anche di corruzione di politici, imprenditori, anche di giornalisti. Sicuramente sta lavorando per condizionare la politica italiana, così come quella di altri Paesi, da molto tempo. Ciò detto, credo che la situazione in cui siamo è l’effetto di questo condizionamento di lungo corso. C’è gente come Fontana, come Berlusconi e tanti altri che è già sensibile alle ragioni della Russia, non è che si mettono oggi i russi a tirare le fila. Hanno preparato il terreno, basta leggere i giornalisti, ascoltare gli intellettuali italiani”.
Nemmeno dietro i partiti del centrosinistra c’è lo zampino della Russia?
“La pozione del Pd è chiara, perché Letta è un atlantista liberale convinto. Il problema è che il partito lo aveva seguito per finta, perché non poteva fare altrimenti, ma la sinistra italiana è filorussa. Non a caso si sta riavvicinando al M5s di Conte. Che è quello che ha fatto scorrazzare i russi i militari russi sulle strade italiane. Buona parte della sinistra è terzomondista, pacifista opportunista. Quindi sta tornando quello è che e la vedremo a braccetto col più filo-putiniano che c’è, che è Giuseppe Conte”