Negli ultimi giorni il prezzo del gas è passato da 353 euro al Megawattora 110. Il crollo non è ben chiaro agli italiani che, intanto, stanno facendo i conti con bollette molto alte. In tutto questo, si inserisce il piano della Commissione europea che vuole assolutamente tenere sotto controllo i prezzi del gas. Ma anche il l’ipotesi price cap sembra sfumare. Ursula von Der Lajen ha presentato un piano che nei prossimi giorni dovrà essere valutato e varato dal Consiglio europeo. Ma costa succede al mercato del gas? A Free.it Gianclaudio Torlizzi, esperto di Geoeconomia e Sicurezza Energetica.
Mentre gli italiani faticano a pagare le bollette, oggi L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato quattro procedimenti istruttori nei confronti di alcune società: Iren, Iberdrola, E.ON e Dolomiti, fornitrici di energia elettrica e gas naturale sul mercato libero. Inoltre, ha inviato una richiesta di informazioni ad altre 25 società. Sotto la lente dell’Autorità sono finite le proposte di modifica del prezzo di fornitura di energia elettrica e gas naturale, in contrasto con l’art. 3 del Decreto Aiuti bis. Ma intanto, scenderanno i costi delle bollette? E sé sì, quando?
Cosa sta succedendo in questi giorni al mercato del gas? Perché improvvisamente il costo sta scendendo?
“Succede che il prezzo sta scontando un forte calo della domanda, legato sia alla calo dei consumi come conseguenza del picco dei prezzi tra fine agosto e inizio settembre. E poi, soprattutto nelle ultime settimane, è un calo legato al caldo. Le temperature sono ovunque molto più alte della media e questo ovviamente nel brevissimo termine sta incidendo sui conumi. E’ un effetto meteo, possiamo dire”.
Questo calo dei prezzi si tradurrà in una diminuzione delle bollette?
“E’ molto presto per dirlo. Dobbiamo vedere come poi i prezzi si muoveranno nelle prossime settimane soprattutto nei prossimi mesi. Al momento i prezzi del primo e del secondo semestre dell’anno prossimo ancora non evidenziano una discesa come i prezzi spot. Il che vuol dire che il mercato non ritiene che quello che si sta verificando sia un fenomeno strutturale. Ma è semplicemente una fase temporanea, legata essenzialmente al meteo. Quindi, per ora non ci saranno effetti sulle bollette”.
Dal punto di vista della politica europea, come si sta evolvendo il discorso sul price cap?
“Non si sta evolvendo, potremmo dire che si sta involvendo. Nel senso che mi sembra che la montagna abbia partorito un topolino e credo che le azioni fatte finora non avranno nessun impatto sul mercato. Primo perché di base concettualmente l’idea è difficilimente applicabile. E poi perché, fondamentalmente, hanno tutti perso credibilità. Aggiustando continuamente il tiro su questa proposta che è mutata molte volte. Prima si è parlato di un range di prezzo, poi di un prezzo temporaneo. Credo che si stia un po’ cercando di salvare la faccia, perché l’Europa, su questo provvedimento si è spesa molto, anche dal punto di vista mediatico.
Gas, Gianclaudio Torlizzi a Free.it | “Potrebbe essere proprio la speculazione che sta favorendo la discesa dei prezzi…”
Sembra, quindi, che si voglia in qualche modo aggiustare il tiro su questo provvedimento cosmetico, dico io, nel senso che non avrà nessun tipo di impatto sul mercato. Le cause dell’aumento sono diverse. La ratio dietro questa proposta del price cap è che si pensa che dietro ci siano delle speculazioni. Quando, in realtà, la speculazione ha un ruolo veramente marginale in questo aumento dei prezzi. Anzi, paradossalmente, potrebbe essere proprio la speculazione che sta favorendo e alimentando la discesa dei prezzi del gas. Diciamo che di base si continua a guardare il dito e non la luna. Cioè il fatto che il problema è società produttiva”.
Il fatto che ci siano questi danni al Nord Stream creerà una carenza di gas?
“Certamente sì. E’ lontana l’ipotesi che si possa normalizzare il flusso di gas anche nel medio e lungo termine. Di conseguenza, il mercato dovrà scontare questa nuova problematica sul fronte dei gasdotti. L’incidente al Nord Stream 1 ha rotto un tabù che i gasdotti che possono essere protetti. E invece oggi sono altresì un obiettivo geostrategico che bisogna proteggere. Tutta questa situazione aumenterà la richiesta fi gnl, cioè di gas liquefatto. E quindi contribuirà a tenere i prezzi molti alti nei prossimi anni”.
Pensa che il governo sia pronto ad agire sul tema gas e bollette?
“Io me lo auguro, ma speso che non prendano tutto dal precedente. Il problema è che finora l’Italia si è incaponita sul price cap e non ha capito l’andamento del mercato. Quindi temo che corriamo davvero il rischio di ritrovarci nei prossimi mesi, quando farà freddo, con una carenza di gas. Io spero che il governo che entrerà in carica sia subito pronto, piuttosto che sul tetto al prezzo del gas, a intervenire sulle bollette. Così come, d’altronde, hanno già fatto altri Paesi europei come la Francia e la Germania. Invece che sulla questione del tetto, hanno puntato sui problemi interni legati ai costi delle utenze. Ed è su questa strada che l’Italia dovrebbe andare con passo spedito”.