Bilal, il baby rapinatore di 12 anni fermato per l’ennesima volta: non ha documenti né famiglia e non si sa come sia arrivato in Italia. Scappa ogni volta che viene portato in comunità. Una scheggia impazzita.
Un caso unico in Italia. Ha 12 anni. Dice di essere marocchino ma potrebbe essere tunisino. Non è collaborativo. Non ha documenti, ne famiglia. Nessuno sa come sia arrivato in Italia, le sue impronte non sono mai state censite a Lampedusa. Svia le domande degli investigatori per evitare guai. Ha raccontato di avere la scabbia ed è stato accertato che è vero. Dice di fare uso di sostanze stupefacenti.
Passa le sue giornate tra furti e rapine, facendo la spola tra la strada, zona centrali, e quella della stazione del capoluogo lombardo. Vive in comunità dalle quali scappa ogni volta che viene fermato. Agisce da solo, non appartiene a bande.
Bilal, sette episodi da agosto, cinque nelle ultime due settimane, è tornato a colpire anche stanotte. I Carabinieri lo hanno sorpreso per l’ennesima volta nei pressi della stazione Centrale di Milano dopo altri due tentativi di rapina. Era stato portato sabato scorso in una comunità per minori dalla quale è però scappato quasi subito. Il giovane è sospettato di una decina di colpi nel capoluogo lombardo. Il ragazzino ha modalità criminali tipiche degli adulti. Non potendo essere arrestato viene collocato in comunità, ma puntualmente scappa e colpisce ancora.
Per la prima volta è stato fermato ad agosto quando viene trovato per strada da solo. Così viene affidato a comunità in Campania e nel Lazio dalle quali scappa sistematicamente. Passa poco tempo e viene bloccato a Torino dopo aver rapinato l’orologio ad un 77enne. Poi a Genova aggredisce e rapina un ecuadoriano, fino all’arrivo a Milano dove recentemente è stato fermato con sorprendente regolarità.
Bilal, il baby rapinatore colpisce ancora: l’ultimo episodio
Ieri sera intorno alle 23.30 ai Carabinieri della compagnia Duomo vengono segnalate due rapine nella zona della Stazione Centrale. Due le vittime, turisti stranieri: un indiano di 36 anni e uno malese di 39. Un gruppo di stranieri ha cercato di rubare al primo una collanina d’oro da 3mila euro e al secondo un orologio da 300.
Stanotte per la prima volta ha agito con dei complici, sono stati arrestati tre maggiorenni nordafricani in flagranza di reato. Insieme a loro c’è anche Bilal. Nella notte il 12enne viene di nuovo segnalato: tecnicamente si tratta di controllo e identificazione. Nuova comunicazione al Tribunale dei minori: la giustizia, per legge, non può fare altro. Così si arriva ad una nuova collocazione in una comunità di Milano, perché Bilal per la sua età non è imputabile. E’ stato riportato in comunità: si teme che lo rifarà ancora.