In una logica di contenimento dei prezzi il governo proroga il taglio delle accise dei carburanti ma ciò delude le associazione dei consumatori. La misura infatti sarà valida soltanto un paio di settimane.
Ultimo atto del governo Draghi che in Consiglio dei Ministri procede con un nuovo taglio delle accise sui carburanti. Il provvedimento approvato con un decreto legge sarà valido fino al 18 novembre e sostituirà l’attuale in scadenza il 31 ottobre prossimo.
L’iniziativa non ha convinto tutti. Sicuramente non le associazioni a difesa degli consumatori, che hanno espresso la propria delusione. “Il governo non può pensare di affrontare il problema dei prezzi dei carburanti prorogando ogni 15 giorni il taglio delle accise. Vanno studiate soluzioni strutturali e sul largo periodo”, affermano da Assoutenti.
Rabbia da parte dei consumatori, già fin troppo flagellati dal caro bollette e dall’aumento dei prezzi di quasi tutti i prodotti in circolazione. Sul versante dei carburanti, il gasolio ha conosciuto impennate senza precedenti. Alla pompa ha addirittura superato la benzina. Le ragioni che avrebbero portato al suo terzo maggiore rincaro settimanale (+ 9 centesimi al litro), sarebbero da addebitare alla diminuzione della produzione attestata in ultimo ad appena 100 mila barili di petrolio al giorno.
Ma non è tutto: a novembre si temono ulteriori rialzi per via della riduzione di 2 milioni di barili. A indirizzare un appello al nuovo governo è il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona. Quest’ultimo ha chiesto una implementazione della base di 25 centesimi finora previsti come limitato taglio sulle accise.
Non è più considerato sufficiente il taglio delle sole accise sui carburanti. Assoutenti torna a farsi sentire indicando la necessità di intervenire con “efficaci interventi”, auspicando che il prossimo esecutivo “sappia trattare il tema in modo più incisivo”. Il presidente del sindacato no profit, Furio Truzzi, ha sottolineato l’emergenza di nuovi provvedimenti, ricordando pure come la crescita del prezzo di benzina e gasolio si ripercuota a cascata sull’inflazione e sull’economia.
Non è quindi bastata la nota di Palazzo Chigi con cui si è data contezza dell’approvazione del decreto che introduce “misure urgenti in materia di accise e IVA sui carburanti”. E questo benché la misura sia destinata a incidere sui prodotti energetici come benzina, gasolio e GPL. Nel pacchetto anche “l’esenzione dell’accisa per gas naturale per autotrazione e la riduzione dell’aliquota IVA del 5% per le forniture di gas naturale impiegato in autotrazione”.
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