Debutto televisivo in veste di presidente della Camera per Lorenzo Fontana, ospite nel salotto di Bruno Vespa. Per l’occasione ha svelato di aver ricevuto una telefonata importante, ha mandato al mittente le accuse di omofobia e parlato di sanzioni alla Russia.
Fontana ha anche parlato della questione del grano che potrebbe portare a gravi carestie e un’ondata di immigrazione da Africa e Medio Oriente.
Emozionato, alla sua prima in tv da Presidente della Camera, nella trasmissione battezzata da Giulio Andreotti “terzo ramo del Parlamento“, svela di aver ricevuto sabato una telefonata decisamente straordinaria. “Sono cose private e posso dire che ho avuto la fortuna di ricevere questa telefonata del Papa sabato mattina: è stato molto bello perchè – aggiunge raggiante – mi ha ringraziato per quella mia citazione, ma a ringraziarlo sono stato io, per tutto l’impegno che ci mette da ogni punto di vista. E’ un punto di riferimento per tutti i cattolici e non solo. Ricevere una telefonata da lui è stato eccezionale“.
Fontana ha inoltre bollato come “strumentalizzazioni” le accuse a suo carico di omofobia, negando fermamente ogni atteggiamento razzista: “Io ho sempre rispettato ogni scelta: ho sempre la voglia di capire, di ascoltare chi ha fatto scelte diverse. Quando conosco una persona gli chiedo il nome, certamente non quali siano le sue tendenze sessuali” ha detto il neo presidente della Camera.
Fontana, nel corso dell’intervista, si è anche soffermato a lungo sulle sanzioni alla Russia, confermando la sua netta avversione all’aggressione di Mosca contro l’Ucraina.
“Una follia anche geopolitica” – ha detto il leghista che ha anche osservato che l’Europa ha fatto “benissimo all’inizio” a imporre sanzioni. Fontana ha anche lanciato un monito sul futuro, osservando che ora su quel fronte “bisogna stare attenti“. “All’inizio – premette l’ex europarlamentare della Lega – dissi che le sanzioni sono un ottimo metodo per fare la guerra senza usare le armi, quindi l’Europa ha fatto benissimo. Ma bisogna stare attenti perché con le contro-sanzioni che ci fa la Russia noi potremmo cedere prima di loro perché la nostra popolazione è meno abituata di quella russa a soffrire. Occorre fare attenzione con le sanzioni – ha aggiunto – perché se diventano un boomerang noi potremmo trovarci in grave difficoltà“.
Bruno Vespa lo ha comunque incalzato chiedendogli come mai tante persone lo accusino di omofobia e di intolleranza. “Nel mio modo di vedere – ha replicato pacato – c’è sempre chi contro di me vuole creare il nemico: io conosco molte persone diverse. E con loro parlo molto anche di come la Chiesa ha affrontato queste situazioni. Poi le accuse sono solo strumentalizzazioni“.
Quindi, citando le difficoltà che le imprese venete devono affrontare per trovare personale, osserva che sul reddito di cittadinanza serve “una riflessione“. Infine, definisce “un suicidio per un Paese” la denatalità. “Fare figli – osserva – porta a una responsabilizzazione in ogni campo, da quello della famiglia a quello del lavoro. La denatalità è il suicidio per un Paese. Bisogna operare sul fronte politico e culturale. I bambini creano ovunque una società migliore“.
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