Nuovi indizi sull’omicidio di Lola Daviet a Parigi. Si farebbe strada un movente legato a una lite tra la madre e la clocharde algerina con problemi psichici. Intanto infuria la polemica in Parlamento.
La senzatetto algerina con problemi psichici ha raccontato agli inquirenti della lite che ha avuto con la madre della vittima. La giovanissima Lola è stata sgozzata mentre faceva rientro da scuola, ed è stata trovata morta in un baule rinvenuto lo scorso 14 ottobre.
Al momento è proprio Dahbia a rimanere la principale sospettata nelle indagini sul caso che ha sconvolto l’intera Francia. La giovane è stata descritta “fredda, non emotiva”, ma anche “confusa e in preda a problemi psichici”.
Non solo la senza fissa dimora 24enne. A insospettire gli investigatori ci sarebbero anche una donna di 33 anni, Amine, e due uomini 40enni che si troverebbero attualmente in stato di fermo. Su di loro peserebbero accuse di complicità con un ruolo nell’occultamento del cadavere fatto ritrovare in prossimità della casa della vittima. Dal racconto fatto alle autorità che indagano sul caso, Dahbia avrebbe confessato di essere stata ospitata dalla sorella nel palazzo dove la madre della 12enne lavora come portinaia. A tal proposito si farebbe largo uno scenario in cui la madre di Lola non avrebbe fatto accedere all’edificio la senzatetto scatenando l’ ira di quest’ultima, sfociata poi nella lite tra le due donne.
Intanto la Procura di Parigi ha formulato i principali capi d’accusa che sono pesantissimi: “omicidio di una minore” e “stupro con atti di tortura e barbarie”. La ragazzina è morta per asfissia e sul suo corpo sarebbero state ritrovate ferite sul collo e alla schiena. Tra le ipotesi la possibilità che la presunta assassina avrebbe attirato Lola invitandola a seguirla nell’appartamento dove vive la sorella due anni più grande e in quel momento fuori casa per lavoro. Secondo i magistrati la donna avrebbe costretto la vittima a fare la doccia e poi l’avrebbe seviziata, causandone la morte per asfissia. Successivamente Dahbia avrebbe messo il cadavere in un baule di plastica e lo avrebbe portato con sé. Con riferimento a quest’ultimo aspetto ci sarebbero diversi testimoni che l’avrebbero vista confusa e in cerca di aiuto per trasportare il baule. Un uomo in particolare sembrerebbe essersi accorto del contenuto e sarebbe corso alla polizia. Nel frattempo la presunta omicida scompariva caricando il baule nella macchina di Rachid N. e facendo ritorno a casa sua. Almeno fin quando non ha riportato il bagaglio sul luogo del delitto, poi ritrovato a 200 metri dal palazzo dove viveva la 12enne uccisa.
L’agghiacciante caso di omicidio ha gelato la Francia, tant’è che è diventato pure terreno di scontro in politica. Marine Le Pen ha puntato il dito contro “il silenzio” del governo, postando su Twitter anche un messaggio: “Ancora una volta, uno spaventoso assassinio. Una bambina massacrata a Parigi. Un giorno bisognerà andare in fondo alle inchieste per trovare non soltanto i colpevoli diretti – scrive – ma anche fermare le folli politiche che rendono possibili questi crimini”.
A rincarare la dose è intervenuto anche il suo diretto competitor nel raggio di azione della destra, Eric Zemmour. Il leader di Reconquete parla di “francocidio” e aggiunge: “I miei pensieri vanno ai suoi genitori. Per loro e per Lola, dovrà essere fatta giustizia”.
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