Morta Rita Calore, la mamma di Stefano Cucchi. La donna si è arresa alla malattia contro cui lottava da tempo. L’annuncio dell’Avvocato Fabio Anselmo su Facebook: “Potrà riabbracciare il figlio mai perduto”.
Si è spenta questa mattina Rita Calore, la mamma di Stefano Cucchi, il ragazzo morto all’Ospedale Sandro Pertini di Roma il 22 ottobre del 2009 a distanza di una settimana dal suo arresto. A dare la triste notizia l’Avvocato Fabio Anselmo, il legale che ha seguito la famiglia Cucchi durante tutto l’iter processuale sulla morte del giovane.
“Non ce l’ha fatta. Questa mattina Rita Calore si è arresa per andare a riabbracciare Stefano. Il figlio mai perduto. Lo scrivo con tanta emozione e mi stringo a Giovanni ed Ilaria. Non mi viene altro da dire a questa grande famiglia”, le parole del legale in un toccante post su Facebook.
La donna aveva scoperto nel 2019 di essere gravemente malata ma i problemi di saluti non le avevano impedito di continuare a combattere, in prima linea assieme alla figlia Ilaria, per cercare la verità sulla morte di Stefano, massacrato di botte in una caserma romana. Una vicenda, quella di Cucchi, che ha sconvolto l’Italia intera, conclusa solamente nell’aprile del 2022 con la sentenza della Cassazione che ha diminuito la pena da 13 a 12 anni ai Carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro, già condannati per la morte del 31enne romano.
Rita Calore era da tempo gravemente malata. Una terribile patologia scoperta casualmente nel 2019. “Pensavo fosse la sciatica che mi porto dietro da anni”, aveva raccontato la donna in un’intervista rilasciata a Repubblica. “E infatti continuavo a incollarmi il carrello e le buste della spesa – le parole della mamma di Stefano – figurarsi, ho fatto per quarant’anni la maestra all’asilo, ho cresciuto due figli. Poi Ilaria ha detto: ‘mamma, ora ti controlli’. E insomma, altro che sciatica”.
La malattia non le aveva impedito di proseguire il lunghissimo cammino alla ricerca della verità sulla morte di Stefano perché “quando perdi un figlio muori con lui”. “Perché ogni mattina che mi sveglio ringrazio il Padre eterno che mi ha dato un altro giorno – aveva confessato Rita – soprattutto penso che quello che è successo a me non è nulla rispetto a quello che hanno fatto a Stefano. Che sarà mai portare il busto, fare la chemio, i raggi?”.
Nel 2020 aveva dichiarato: “Questa storia ci ha distrutto fisicamente e economicamente. Abbiamo passato momenti terribili, abbiamo chiesto prestiti in banca per far fronte alle spese del processo. Il lavoro ne ha risentito, lo studio, dove lavorava anche mia figlia Ilaria, è andato sempre peggio. Alcuni nostri dipendenti sono andati via. Per dieci anni non ho mancato un’udienza, poi mi sono ammalata prima io, poi mio marito“.
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