Sta facendo il giro del web la notizia di un manager italiano ingannato per anni dalla ex coniuge a proposito della paternità del figlio. Ecco cosa è successo nel dettaglio.
Nel corso di una separazione il manager avrebbe scoperto che quello che riteneva da sempre suo figlio, non era realmente tale. Stando così le cose la moglie gli avrebbe tenuta nascosta per anni la vera paternità sul figlio.
L’accaduto avrebbe reso inevitabile che il caso sfociasse in Procura, sulla scrivania del Gip del Tribunale di Roma. Questo l’epilogo fino ad ora della storia. Un bambino tirato su nell’affetto di una famiglia benestante, della quale ha rappresentato l’orgoglio dei genitori, finita in mille pezzi.
Manager tenuto all’oscuro sulla paternità del figlio
Alla fine ha saputo nel modo più tragico di non essere il padre biologico. Questa la durissima verità da mandare giù dopo anni di affetto dato al ragazzo, convinto che fosse carne della sua carne. Un manager italiano scopre la realtà dei fatti durante una lite con la moglie. La coppia aveva già deciso di divorziare, ma un ennesimo litigio finisce per fare luce sulla vicenda. Il ragazzo sarebbe il figlio di un amante della donna, la quale avrebbe tenuto tutto nascosto al marito legittimo. L’uomo tradito e tenuto crudelmente all’oscuro si è sentito di revocare, immaginiamo forse con grande dolore, la potestà genitoriale al figlio, denunciando pure l’ex coniuge. Questa è stata iscritta sul registro degli indagati per falso in stato civile. Una menzogna che potrebbe costarle fino a due anni di carcere.
Le motivazioni di una scelta folle
Non starebbero in piedi le motivazioni che trapelerebbero in merito alla decisione della donna di tenere all’oscuro il marito. Stando a quanto si apprende l’accusata avrebbe adottato la scelta di mentire per assicurare al figlio un futuro sicuro e privo di stenti. Nulla di ciò potrebbe infatti giustificare il reato di cui si sarebbe macchiata l’imputata, adesso patrocinata da un importante studio legale.
Al riguardo il manager pubblico si è costituito parte civile. Un’altra vittima di questa assurda storia sarebbe il ragazzo, anche lui parte civile nel processo. Intanto sua madre è stata ascoltata dal pubblico ministero che ha effettuato le indagini.