Un altro Foreign fighter italiano morto nel Donetsk: chi era Elia Putzolu, il ventottenne di origine sarda ucciso mentre combatteva con i separatisti filorussi. E’ il terzo italiano caduto nel conflitto.
Un foreign fighter italiano che combatteva in Ucraina tra le fila delle milizie russe è rimasto ucciso sabato nel corso di un combattimento nella Regione del Donetsk. La notizia, diffusa dai media, è stata confermata questa mattina dalla Farnesina. Sale così a tre il numero dei combattenti italiani morti nel conflitto tra Mosca e Kiev.
Si chiamava Elia Putzolu, aveva 28 anni: era originario della Sardegna ma da tempo si era trasferito in Russia, a Taganrog, nella Regione di Rostov, a pochi chilometri di distanza dal confine con l’Ucraina. Combatteva a fianco delle truppe di Putin, il giovane si era arruolato diverso tempo fa, molto prima dell’invasione dell’Ucraina ordinata da Mosca, con le milizie separatiste filorusse che combattevano e combattono nell’Oblast di Dontesk.
Putzolu faceva parte della community Fort Rus, un movimento definito dai sostenitori del Cremlino come “Pagina informativa e di sostegno alla resistenza dei popoli russi. Notizie e documenti sulla guerra dell’impero contro la Russia” che coordinava la narrazione filo-Putin tramite una pagina molto seguita sul noto social russo VK.
In queste ore l’Ambasciata italiana e gli apparati di Intelligence stanno tentando di ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Intanto la famiglia di Putzolu è stata informata del decesso ed ha già chiesto il rientro in Italia della salma.
Elia Putzolu è il terzo foreign fighter italiano a perdere la vita nel conflitto in Ucraina. Il primo era stato Edy Ongaro, militante nelle fila dei separatisti filorussi del Donbass, morto lo scorso 30 marzo in seguito all’esplosione di una bomba a mano in un villeggio poco distante da Donetsk. Il secondo era stato Benjamin Giorgio Galli, 27enne lombardo rimasto ucciso a Kharkiv mentre combatteva al fianco dell’Esercito ucraino.
E’ invece ritornata in Italia, ma solo per qualche giorno, Giulia Schiff. L’ex pilota dell’Aeronautica era volata marzo in Ucraina per combattere come volontaria nelle Forze speciali della Legione internazionale. Secondo intelligence e Antiterrorismo, sarebbero una ventina i combattenti italiani in Ucraina, da una parte e dall’altra dei due schieramenti.
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