Un report fa chiarezza sulle condizioni di salute dei bambini italiani compresi fra 3 e 5 anni. Uno su tre sarebbe obeso. Il dato ha subito un aumento negli ultimi anni. Grave anche la fotografia sugli adolescenti.
Un bambino su tre compreso fra i 3 e i 5 anni sarebbe obeso. Il dato ha registrato nel 2020 un aumento dell’1,6% rispetto al 2018 (33,2% nel 2020). Com’era prevedibile il fenomeno ha riscontrato un aggravamento durante il periodo di pandemia, quando le attività motorie sono state drasticamente ridotte per i rischi legati alla trasmissione del Covid.
A rivelarlo è stato l’ISTAT in occasione del suo Rapporto sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Se mentre per la fascia infantile tra i 3 e i 5 anni il dato del sovrappeso registra un 33,2% riferito al 2020, per gli adolescenti le cifre non sarebbero tanto diverse. Nella fascia 3-17 anni i soggetti in sovrappeso costituirebbero il 26,3% sul totale, di cui 29,2% fra i maschi e 33% nel Mezzogiorno. In Campania addirittura il 39,1%. Nello studio un capitolo di particolare interesse ha riguardato le disuguaglianze di genere, che risulterebbero ridotte negli ultimi 10 anni.
Per quanto concerne la sostenibilità si riduce il divario in favore delle donne. Mente le aree che hanno riscontrato dati più incoraggianti sono stati quelli del Reddito e del Rischio Povertà, dove fondamentali sono stati i progressi legati alla componente femminile. Le donne sarebbero anche in vantaggio rispetto al dato sui fenomeni in attesa di giudizio. Le disparità dei differenziali di genere sarebbero pressoché minime in merito alle aree della Salute e delle Competenze.
Tornando al rapporto ISTAT sull’obesità infantile “Le stime nazionali indicano un netto peggioramento della situazione nel 2020, che vede consolidarsi una preoccupante inversione di tendenza, già in atto nel nostro Paese prima dell’insorgere della pandemia”. Secondo l’OMS la popolazione di bambini in sovrappeso nel 2020 era pari a 39 milioni, con un aumento dei rischi di malattie cardiache, diabete, cancro e morte prematura.
Una incidenza piuttosto rilevante potrebbe essere costituita dai cosiddetti alimenti ultra-elaborati. Si tratta di snack, bibite, cibi ponti da riscaldare, così come pure le caramelle. Al riguardo uno studio pubblicato sul British Medical Journal ha aggiunto nuovi elementi sulla relazione tra obesità dei bambini e assunzione di cibi poco salutari da parte delle madri. “Il nostro studio mette in evidenza i potenziali benefici della limitazione del consumo di cibi ultra-elaborati tra le madri e le donne in età riproduttiva, per ridurre il rischio di sovrappeso nei loro figli” – hanno avuto modo di spiegare Yiqing Wang e i suoi colleghi della Harvard Medical School e del Massachussets General Hospital. Il team di esperti ha anche aggiunto che “Tuttavia non devono essere trascurati i determinanti sociali della salute che potrebbero impedire alle donne di ridurre l’assunzione di questi alimenti”.
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