Arrivavano impreparati agli esami o non sapevano come preparare la tesi di laurea ma dietro un cospicuo pagamento al professore, arrivava “l’aiutino” a risolvere tutto. La Guardia di finanza scopre le chat Whatsapp tra docente e studenti: “Mandami le foto, poi ci penso io”
Luca Goggi è il professore di matematica che dietro un compenso monetario “aiutava” i propri studenti a passare gli esami universitari. Ora l’ex prof. è indagato insieme ad altri 29 studenti nell’indagine denominata “110 e frode”. Gli alunni erano così fiduciosi che quel docente, oggi dirigente scolastico, gli avrebbe fornito le risposte giuste, da presentarsi agli esami impreparati ma sicuri di passare ugualmente la prova.
A scoprire la truffa è stata la Guardia di finanza che sulla base delle chat Whatsapp estrapolate dal cellulare del prof. indagato ha portato alla luce il giro illegale. Oltre al docente, l’avviso di conclusione delle indagini preliminari è stato ricevuto anche dagli (ex) studenti di Economia dell’Università di Genova.
I 29 studenti sono accusati di “falsa attribuzione di lavori altrui da parte di aspiranti al conferimento di lauree”. Secondo le indagini svolte dalle fiamme gialle ligure, Goggi avrebbe aiutato quegli studenti che si rivolgevano a lui per ripetizioni private scrivendo per loro, all’occorrenza, anche le tesi di laurea. Non solo, gli “aiutini” arrivavano anche in tempo reale, ovvero durante lo svolgimento di una prova scritta di un esame.
Esami e tesi di laurea a pagamento, l’aiutino del prof. agli studenti arrivava tramite Whatsapp
Scoperto lo scandalo all’Università di Genova, gli studenti indagati per “falsa attribuzione di lavoro altrui al conferimento di lauree” sostengono agli inquirenti che invece quelle tesi le hanno scritte loro e che il professore faceva solo da consulente. Ma i messaggi in mano alla Gdf dicono tutt’altro: “Ho finito la tesi, oggi ti do tutto, in tutto ho impiegato 13 ore”.
Un altro esempio di chat tra studenti e professore invece riguarda l’informazione su come “procede la tesi”. Oltre a questo, c’è chi chiede di prenotarsi per l’esame di Marketing. La risposta del professore è palese: “Per metà dicembre tesi finita. Non necessita di commenti”. Quello che nelle conversazioni non manca mai, invece, è il messaggio per stabilire le modalità di pagamento. Così uno studente domanda al docente: “Vuoi un acconto o ti do tutto a lavoro finito?”.
Per gli esami scritti, l’aiuto era più complesso e delicato da avere. Per poter ottenere il miglior suggerimento da parte del professore, alcuni studenti avevano anche avanzato una proposta al docente: l’aiuto di un microauricolare. Nel caso degli esami, rispetto alla tesi di laurea, la promozione non era così scontata. Poteva capitare, a volte, che il prof. non rispondesse alle chiamate e allora l’allievo falliva l’esame. Bocciato. In una chat, si sente uno studente confessare a Goggi: “Dici che ce la possiamo fare? Io non sono preparato bene su entrambe le parti. Lui, di rimando, assicura il ragazzo: “Tu mandami la foto e io ti mando via foto lo svolgimento”. In quel caso, poi le risposte all’esame scritto erano arrivate davvero e lo studente aveva superato la prova con un bel 27 su 30.