Torturato e picchiato con un bastone perché non paga l’affitto: una vera e propria spedizione punitiva organizzata insieme ad alcuni complici ai danni di un inquilino. Nei guai il proprietario di casa: la dinamica è sconvolgente.
Colpito con calci e pugni, torturato perché non aveva saldato il pagamento di un affitto pari a 2mila euro. Il proprietario di casa avrebbe deciso di organizzare una spedizione punitiva insieme ad alcuni complici. Cinque le persone coinvolte, tutte con vari tipi di procedenti alle spalle.
Si tratta di persone di età compresa fra 35 e 66 anni, accusate a vario titolo per sequestro di persona, tentata estorsione e rapina aggravata. I carabinieri di zona hanno infatti arrestato i cinque su cui pendono gravi indizi. L’uomo avrebbe ricevuto pugni anche con un bastone metallico e un machete, riportando ferite alla gamba.
Pestaggio per inquilino che non paga l’affitto, spedizione punitiva | Le sue condizioni
L’episodio è accaduto a Castel Gandolfo, paese della provincia di Roma. La vittima del violento pestaggio ha riportato ferite in diverse zone del corpo, in particolare all’altezza del volto. Al momento si trova in prognosi riservata per trauma multipli in faccia, rottura setto nasale, lesioni interne, perforazione del timpano e lesione alla gamba sinistra.
Il 38enne ha dichiarato che domenica 2 ottobre 2022 sarebbe stato raggiunto in casa dal proprietario di casa e da altre persone. I tre lo avrebbero picchiato e caricato a bordo di una vettura per portarlo in una villetta isolata dove si trovavano altri due complici. Sottratto all’uomo il portafoglio al cui interno erano presenti 400 euro in contanti.
La richiesta di pagamento, poi la fuga e la denuncia | Il racconto dell’uomo
Ore di percosse e alla fine la minaccia di dover richiedere ad un conoscente la somma di 5mila euro, consegnando i soldi il giorno successivo al proprietario. L’uomo sarebbe riuscito a fuggire dai sequestratori e chiedere aiuto alle forze dell’ordine. Le indagini e le ricerche hanno dato esito positivo, da qui l’identificazione dei cinque indagati che attualmente si trovano in carcere.
“Lui, il mio padrone di casa, mi diceva mentre mi picchiava. Te lo avevo detto che finiva così quando non si fa come dico io. E mi dava un colpo dietro l’altro. Pensavo che sarei morto. Ero disperato“, ha spiegato l’operaio sequestrato per 18 ore.