Ieri l’asse Berlusconi Salvini a Villa Grande. Oggi il vertice sarà a tre, con Giorgia Meloni che risponderà presente. La conferma arriva prima nella notte, da una diretta Tik Tok del segretario della Lega “Ci incontreremo come squadra, perchè il centrodestra vincerà come squadra”.
Poi la premier in pectore entrando questa mattina alla Camera “Con Silvio Berlusconi e Matteo Salvini, ci vedremo più tardi”. Domani parte la Legislatura numero XIX. Fazzolari su presidenze di Camera e Senato afferma “Nessun problema, c’è accordo”
La notte porta consiglio. Se lo augurano all’interno del centrodestra perchè arrivare alla giornata di domani, senza un accordo sui nomi che guideranno Palazzo Madama e Montecitorio, equivarrebbe ad una prima grande sconfitta. E allora Matteo Salvini, dopo aver giocato di sponda con l’alleato Silvio Berlusconi, tenta la carta da mental coach. Passata infatti la mezzanotte di ieri, il segretario del Carroccio durante una diretta su Tik Tok richiama gli alleati di coalizione alla compattezza “Oggi ho visto Silvio Berlusconi, ho sentito più volte Giorgia Meloni e domani (oggi ndr) ci incontreremo come squadra, perchè il centrodestra vincerà come squadra, non come giocatori singoli. Si vince sempre di squadra”.
Silvio Berlusconi era arrivato a Roma nel primo pomeriggio di ieri. Due gli appuntamenti in agenda per il leader di FI da portare a termine nella Capitale: la registrazione in Parlamento, ma soprattutto il vertice con Meloni e Salvini. Quello definitivo, dopo la riunione lampo andata in scena alla fine della scorsa settimana ad Arcore. Berlusconi come consuetudine, si chiude a Villa Grande, pare con lo stato maggiore del partito. Matteo Salvini lo raggiunge solo nel tardo pomeriggio. La notizia dell’incontro tra i due leader, viene ufficializzata da una nota flash della Lega prima, poi da un comunicato più corposo quando è ormai ora di cena.
“La Lega non ha pretese nè preclusioni…Salvini si auspica al più presto un vertice con Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi”. Per oggi la Lega non aggiunge altro…chiudeva la nota. Ad aggiungere qualcosa, ad aprire spiragli e ad alleggerire la tensione di una giornata all’insegna di incontri, riunioni, trattative (molte delle quali saltate), ci ha pensato la premier in pectore, lasciando a tarda serata Montecitorio “Penso che con Matteo Salvini e Silvio Berlusconi ci vedremo nella giornata di domani (oggi ndr)”. Giorgia Meloni aveva inoltre voluto sottolineare l’assenza di tensione con Lega e Forza Italia. “Garantisco che faremo bene e velocemente, sta andando molto bene, leggo fantasiose ricostruzioni…State tranquilli, quando dovessimo avere un incarico, non perderemo un minuto di tempo. Sono molto ottimista”.
L’incarico ufficiale. La chiamata del Capo dello Stato a Giorgia Meloni. La spiegazione ufficiale di FDI alla mancata intesa su squadra di governo e presidenti di Camera e Senato, continua ad essere da giorni. Nonostante gli appuntamenti tra gli sherpa dei partiti che compongono la coalizione, siano stati nelle ultime ore incessanti e non sempre produttivi. “Noi siamo pronti. Semplicemente non possiamo andare andare la lista dei ministri perchè non c’è in Presidente del Consiglio incaricato”. Dichiara di buon mattino ai microfoni di Agorà, il parlamentare di FDI Giovanni Donzelli. Andando però oltre le parole di facciata, doverose per carità considerato il momento, la sensazione è una e una soltanto: se nel vertice a tre di oggi, il nome del presidente del Senato prima e quello della Camera poi venissero trovati con una accordo condiviso, allora molte altre caselle del puzzle della squadra di governo si andrebbero a comporre con maggiore facilità.
Governo, domani parte la Legislatura. Fazzolari (FDI) “C’è accordo su presidenze Camera e Senato”
Pesi e contrappesi. Equilibri che da precari devono tornare stabili. Via i veti, le rivendicazioni, i gomiti puntati insomma. Domani parte la nuova Legislatura e mostrarsi ai blocchi di partenza divisi sarebbe un grave errore per il centrodestra che litiga sui nomi che da giorni circolano per gli scranni di Palazzo Madama e Montecitorio. FDI vuole La Russa a capo del Senato e gradirebbe il nome leghista di Molinari come presidente della Camera. Ma il Carroccio, non è un segreto, desidererebbe che la poltrona del Senato, per prestigio, andasse a Calderoli. Poi sullo sfondo, neanche troppo sfondo, c’è sempre il nodo Licia Ronzulli. Il chiodo fisso del Cavaliere. Alle 11 del mattino appare di nuovo Giorgia Meloni agli ingressi degli uffici della Camera. Rompe gli indugi e risponde alle domande, solite come prassi, dei giornalisti “Con Berlusconi e Salvini ci vedremo più tardi, sono ottimista“. E poi aggiunge a chi gli chiede dell’accordo sulla presidenza del Senato “Penso che non possiamo perdere tempo, la situazione dell’Italia non è facile“.
Qualche istante dopo, ecco arrivare un’ulteriore conferma delle prove di intesa interne al centrodestra. Ci pensa uno dei fedelissimi di Giorgia Meloni, Giovanbattista Fazzolari “Sulle presidenze di Camera e Senato non ci sono problemi, un accordo c’è“. Quindi nella notte, incalzano i cronisti, la situazione tra alleati è stata sbloccata? Superato pure lo scoglio Ronzulli? Aggiunge Fazzolari “Ripeto, veramente non ci sono mai state particolari criticità”. Matteo Salvini convoca per le 16 un Consiglio federale della Lega “per fare il punto della situazione”. Questione di ore e le prime carte verranno scoperte. “Sarà un parto indolore. Domani vi stupiremo con effetti speciali”. Tuona convinto collegato dall’Aria che tira, Andrea Delmastro, per FDI. La speranza di Salvini, Meloni e Berlusconi è che non cadano troppi fulmini!.