Il bonus bollette, conosciuto anche come bonus 600 euro esentasse non è a disposizione di tutti. Introdotto dal decreto Aiuti bis, ecco chi potrà beneficiare del contributo economico per le utenze di luce e gas
Introdotto con il decreto Aiuti bis, il Bonus bollette 600 euro, è un contributo monetario pensato per sostenere i cittadini dal caro energia che incide sempre più sulle utenze domestiche delle famiglie italiane. Si tratta di un benefit straordinario la cui erogazione è decisa dall’azienda per cui si lavora.
Il bonus bollette (noto anche come bonus 600 euro esentasse) inizialmente era fissato a un massimo di 258,23 euro annui, ora aumentato a 600 euro. Si applica a una serie limitata di beni e servizi. Un argomento che può diventare complesso se non affrontato con dovizia di causa.
La scelta, dunque, spetta ai datori di lavoro che vogliono contribuire al supporto del reddito dei loro dipendenti in questo periodo di difficoltà. Pubblicato in Gazzetta ufficiale il 21 settembre scorso, il contributo è stato pensato per contrastare gli effetti del caro bollette sui bilanci familiari degli italiani sempre più in crisi.
Introdotto dal decreto Aiuti bis e pubblicato il 21 settembre scorso in Gazzetta ufficiale, il bonus bollette serve a sostenere il caro vita dei cittadini italiani. Per tale ragione, il decreto ha modificato la soglia di non concorrenza reddituale del fringe benefit assegnati ai dipendenti, portandola a 600 euro e prevedendo rimborsi anche per le utenze di luce, gas e servizio idrico.
Come riporta il Corriere, la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro nella pubblicazione scrive: “Il bonus bollette e la nuova soglia per i fringe benefit del 2022”. Così l’art. n°12, comma 1 del Decreto Legislativo n° 115/2022 dichiara che “limitatamente al periodo d’imposta 2022, non concorrono a formare reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti. Nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche di luce, gas e servizio idrico entro il limite di euro 600”. In sostanza, spiega che il datore di lavoro ha la facoltà di rimborsare direttamente in busta paga le bollette dei propri dipendenti.
Quindi il compenso non avviene materialmente sotto forma di denaro bensì “in natura” ovvero quei beni e servizi che appaiono visibili all’interno della busta paga. Dunque, per usufruire del bonus non bisogna fare domanda esplicita ma esso è concesso e rimborsato in modalità totalmente libera dall’azienda privata al lavoratore dipendente. Inoltre, le somme erogate sono escluse dalla formazione del reddito di lavoro dipendente ai fini Irpef. Il bonus bollette può essere erogato in due modalità dal datore di lavoro.
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