Marco Bellavia, lettera durissima al GFVIp | L’accusa non lascia dubbi

Dopo lo scandalo sull’ipotesi di atti di bullismo nei confronti di Marco Bellavia all’interno della casa del Grande Fratello Vip, il concorrente ha scritto una lunga lettera agli altri concorrenti. Toni duri per chi non ha saputo comprendere la gravità della sua situazione psicologica. 

Lunedì Marco Bellavia non era presente in studio nella puntata del Grande fratello vip, che ha ripercorso il dramma vissuto nella Casa e la sua conseguente uscita dal gioco. Alfonso Signorini, però, ha avuto modo di parlare con lui e lo ha invitato a tornare in studio per un confronto con i suoi ex compagni di avventura. Lui lo ha fatto, ma in modo molto particolare. 

La lettera che Marco Bellavia ha inviato al Grande Fratello

Un messaggio che ha molto colpito tutti

Nella puntata di ieri il concorrente, che ancora non era presente in studio, ha però fatto recapitare una lunga lettera dove ha parlato a cuore aperto di quanto avvenuto nella Casa prima e dopo il suo abbandono. Ha faticato non poco per scriverla. Ha sofferto e ha pianto“, ha anticipato Alfonso Signorini aprendo il collegamento e annunciando il filmato, dove sono andate in onda le immagini delle due settimane che Bellavia ha trascorso nel reality tra pianti, sconforto e emarginazione. “Cari Alfonso, Orietta, Sonia, Giulia e cara Pamela. Cari coinquilini, anzi, ex coinquilini. Ho guardato la scorsa puntata da casa mia e mi faceva una certa impressione osservarvi dall’esterno. Voi lì agghindati da festa e io nel mio letto a leccarmi le ferite di giorni dolorosi, che ancora faccio fatica a dimenticare“. Un inizio forte, duro, come duri sono stati i giorni trascorsi da Marco nell’indifferenza quasi totale di chi gli stava attorno, che non ha capito la sua sofferenza. 

Mi scorrevano davanti agli occhi i vostri volti e i sorrisi. Eravate già pronti a voltare pagina e a dimenticare, lo capisco, perché in televisione succede spesso così. Tutto si consuma in fretta, si cambia registro come niente. Ma mano a mano che i minuti passavano e Alfonso continuava il racconto i vostri volti sono cambiati. Si sono materializzati i casi di Ginevra e di Ciacci Per la prima volta si è parlato di branco, bullismo. Per la prima volta si è parlato di indifferenza al dolore, di incapacità di rispondere a una richiesta d’aiuto. Il mio dolore, la mia richiesta d’aiuto“, ha scritto ancora Bellavia parlando della sua esperienza nella Casa, che oggi deve servire da insegnamento per evitare che “una brutta pagina di televisione” come l’ha chiamata Alfonso Signorini, si ripeta.

La parte più dura che ha dimostrato la sua sensibilità

Poi Marco Bellavia ha proseguito: “All’improvviso ho capito, anche attraverso il vostro disagio, di essere riuscito in qualcosa di grande. Cioè mettere a disposizione di chi ci guardava la mia esperienza di vita, le mie debolezze, i miei stessi demoni. Volevo lanciare un messaggio. Quello che solo insieme si può soffrire di meno, solo condividendo un dolore lo rendiamo meno pesante e insopportabile“. Negli sguardi dei concorrenti, Marco ha visto dolore, imbarazzo, indifferenza e ha fatto capire ai concorrenti che in quel momento esatto tutti, anche loro, hanno capito cosa aveva provato: “un pugno nello stomaco“.

Alfonso Signorini vorrebbe riavere Marco Bellavia all’interno della Casa

Alcune precisazioni a tutti

E quel punto il conduttore di Bim Bum Bam ha voluto inviare un ultimo messaggio ai concorrenti, facendo alcune precisazioni: “Non giudico nessuno, il giudizio spetta solo a Dio e alle nostre coscienze. Però presto tornerò a guardarvi negli occhi, per un confronto sereno che aiuti a costruire e completare il messaggio che volevo lanciare. Non c’è bisogno di fuggire dalla Casa, come qualcuno di voi ha fatto, non c’è bisogno di rimanere nella Casa facendo finta di niente come se nulla fosse successo come qualcuno di voi continua a fare. C’è bisogno di dialogare, di condividere, se poi, guardandoci negli occhi, qualcuno li abbasserà, beh non sarà colpa mia. Vi abbraccio. Marco“. Un lunghissimo, applauso ha accompagnato la fine della lettura della missiva di Marco Bellavia, che ha lasciato la retorica a altri parlando con fermezza, ma aprendosi al dialogo e al confronto.

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