Giorgia Meloni vuole tempi serrati. Definire la squadra di governo è priorità. Annunciato un vertice con i leader della coalizione Berlusconi e Salvini, che preme sempre e comunque per tornare al Viminale “dove ha fatto un lavoro indiscutibile”, si scrive in una nota oggi. Intanto però il segretario del Carroccio inserisce nella lista dei desiderata, pure un nuovo ministero: della Famiglia e Natalità. E a Letta sui social dice “Enrico stai sereno”.
Memorabile fu quell’“Enrico stai sereno” di Matteo Renzi. Era il 17 gennaio del 2014. La frase divenne celebre al punto tale, da essere presa in prestito da una serie di politici appartenenti a schieramenti tra i più trasversali.
Oggi quelle parole le copia Matteo Salvini, in risposta al segretario uscente del Pd, che più o meno 24 ore fa, aprendo il direttivo nazionale del partito, quello che spalanca il percorso al Congresso Costituente, parlando dell’esecutivo di centro destra, si diceva sicuro della breve durata. “Il governo cadrà presto e chiederemo elezioni anticipate. Enrico stai sereno, gli italiani hanno scelto e per cinque anni il centro destra guiderà questo splendido Paese. Si chiama democrazia”. Sceglie un post su Facebook Matteo Salvini per sferzare il segretario dem. Un modo questo, che ricorda la versione più nota della verve comunicativa del segretario leghista, alle prese ancora con i risultati (poco edificanti) delle politiche e il toto nomine nella lista dei ministri.
Soltanto nella giornata di ieri infatti, Salvini era dato a capo di tre diversi dicasteri: Agricoltura, Viminale ovviamente, e la new entry Famiglia e Natalità. Del ritorno del leader della Lega agli Interni si è detto, scritto, rappresentato di tutto. Dai veti alle trattive, dalla mancanza di opportunità alla pagella autoprodotta. Sì perchè in una nota, l’ennesima della settimana diramata dalla comunicazione ufficiale della Lega, oggi si leggeva “Non ci sono veti di alcun tipo su Matteo Salvini, il cui ottimo lavoro ai tempi del Viminale non è in discussione”. Quindi il pressing su Giorgia Meloni, prossimo capo del Governo resta costante, ma notizia dell’ultima ora verrebbe da dire, è che la lista dei dicasteri che il Carroccio vuole intestarsi si allunga.
Governo, Giancarlo Giorgetti “Al governo per andare in buca”
Porte chiuse, finestre aperte, giornalisti in agguato, orecchie ben tese. Ieri sera infatti, come riportano le agenzie di stampa, assemblea dei militanti della Lega della provincia di Varese a Saronno. Vietato entrare per i cronisti, ma una finestra resta socchiusa e quindi diventa più facile ascoltare le parole del segretario. “Per quanto mi riguarda chiederò per la Lega alcuni ministeri come quello della Famiglia e della Natalità, perchè bisogna tornare a mettere al mondo figli senza tanti problemi”. Conferma ulteriore arriva all’Ansa dal capogruppo leghista al Senato Massimiliano Romeo, il quale sostiene che con questo governo nuovo di centrodestra si “spera di concretizzare i progetti che in Parlamento abbiamo più volte sostenuto”. Romeo avrebbe inoltre aggiunto il gradimento forte del suo partito per ottenere il ministero degli Affari regionali, autonomia e riforme. Se questo accadesse sarebbe “garanzia di stabiltà per il governo e per il Paese”
Col trascorrere delle ore, dalla riunione di Saronno, escono ricostruzioni e dichiarazioni più precise circa gli interventi dei vertici del Carroccio. Come riportato dall’Agi ad esempio, Giancarlo Giorgetti, il cui intervento ha preceduto quello del segretario Salvini, avrebbe deto ai militanti “Andiamo al governo perchè pensiamo che con adeguati pesi e contrappesi questa volta magari riusciamo ad andare in buca”. Riferimento chiaro all’autonomia, alla voglia di farsi rispettare di più in Europa, “continuando a coltivare la nostra diversità”. Domani è un altro giorno, facile immaginale che le nuove richieste avanzate più o meno ufficialmente dalla Lega, possano dare il là a diversi scenari. Sempre in attesa ovviamente, che la squadra di governo sia pronta e definitiva.