“L’era dei governi a guida Pd che chiedono tutela all’estero è finita…La Francia smentisca”. Prove da premier per Giorgia Meloni, che su Facebook nella tarda mattinata di oggi, in riferimento ad un’intervista realizzata dal quotidiano la Repubblica alla ministra degli Affari europei francesi, mette la parola fine a quella che definisce una “inaccettabile minaccia di ingerenza”. Fonti francesi “Dalla ministra nessuna lezione”. Ecco cosa è accaduto
“Voglio sperare che la stampa di sinistra abbia travisato le dichiarazioni fatte da esponenti di governo stranieri”. Eccolo uno dei passaggi del durissimo messaggio postato su Facebook da colei che a breve si ritroverà a guidare il nostro Paese.
Giorgia Meloni, mette da parte la quella pacatezza, che nei giorni seguenti al successo elettorale, avevano contraddistinto passaggi e dichiarazioni pubbliche. Ieri, la replica sulla non crisi di rapporti col premier in carica Mario Draghi, oggi Giorgia Meloni invece, si affida ai social per chiedere al Governo francese di smentire le parole riportate questa mattina in un’intervista alla ministra agli Affari europei, dal quotidiano la Repubblica.
Ma andiamo con ordine e ripercorriamo la vicenda per capirne meglio contorni e significati. Questa mattina il noto quotidiano, pubblica un’intervista realizzata dalla propria corrispondente alla nuova ministra per gli Affari europei del Governo francese Laurence Boone. Titolo dell’intervista con virgolettato della ministra “Vigileremo su diritti e libertà. Ma lavoreremo con Roma“. Qualche ora più tardi, sull’account Facebook pubblico del Presidente di FDI, compare un post il cui tenore è inequivocabile. Giorgia Meloni premier in pectore non ci sta e scrive “Replicando lo scivolone già fatto qualche giorno fa dal primo ministro francese Elisabeth Borne, voglio sperare che, come spesso accade, la stampa di sinistra abbia travisato le reali dichiarazioni fatte da esponenti di governo stranieri, e confido che il Governo francese smentisca immediatamente queste parole, che somigliano troppo a una inaccettabile minaccia di ingerenza contro uno Stato sovrano, membro dell’Unione europea”.
L’intervista su Repubblica, dopo una doverosa introduzione, apre con la domanda della corrispondente che chiede alla ministra Boone, come il governo francese lavorerà col nuovo esecutivo guidato da Giorgia Meloni alla luce “delle profonde differenze politiche con la maggioranza che arriva al potere in Italia.”. Nella risposta si ritrovano le parole che hanno portato Giorgia Meloni alla richiesta di un’immediata smentita. La Ministra per gli Affari europei afferma infatti che la Francia rispetterà la scelta “democratica degli italiani”. Aggiungendo poi quanto l’Europa debba rimanere unita nell’affrontare la “guerra che la Russia ha dichiarato in Ucraina”, attraverso le sanzioni che sono state già adottate e che sono state ampiamente sostenute da Giorgia Meloni, come la Boone ammette nel corso della stessa intervista. Poi arriva il passaggio criticato dal futuro Presidente del Consiglio. “Dopodichè è chiaro che abbiamo delle divergenze” – si legge nella risposta pubblicata questa mattina sul quotidiano – “Saremo molto attenti al rispetto dei valori e delle regole dello Stato di diritto. Perchè, chiude la risposta, l’Unione Europea “ha già dimostrato di essere vigile nei confronti di altri Paesi come l’ungheria e la Polonia”.
La corrispondente di Repubblica a quel punto incalza la ministra francese chiedendole se teme che l’Italia diventi una nuova Polonia e una nuova Ungheria. Nella risposta virgolettata della Boone, si legge che nel nostro Paese ancora non esista un nuovo governo e dunque si dovrà giudicare dai fatti. “Le norme sullo Stato di diritto si applicano a tuti i 27 membri UE”. “L’era dei governi a guida Pd, che chiedono tutela all’estero è finita, credo sia chiaro a tutti, in Italia e in Europa”. Firmato Giorgia Meloni, che chiude così il post su Facebook. Soltanto nel tardo pomeriggio le agenzie di stampa battono lanci flash, a seguire poi la notizia completa. Fonti francesi del gabinetto della ministra Laurence Boone chiariscono all’AdnKronos “Da Boone nessuna lezione, rispettiamo scelta degli italiani”. Insomma l’incidente diplomatico rientra. Nessuna smentita di fatto come richiesto da Giorgia Meloni, ma di certo un ridimensionamento del caso, insieme alla volontà espressa dalla ministra, e dunque del governo francese, di cooperare e dialogare con il futuro esecutivo “Il prima possibile”. Prova da Premier superata?
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