Karima El Marough è arrivata al processo Ruby ter, in cui è imputata insieme a Silvio Berlusconi e ad altre 27 persone. Ha ascoltato le arringhe dei suoi avvocati e poi si è allontanata. E ha definito il processo “un incubo”.
Capelli lunghi neri, sciolti sulle spalle, viso concentrato ma disteso, voce pacata. Karima El Marough è profondamente cambiata da quando, 12 anni fa, i giornali si sono riempiti di foto della giovane marocchina ospite delle feste di Arcore quando era ancora minorenne.
E ha deciso di affrontare l’aula del processo Ruby ter, che la vede imputata per corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza con Silvio Berlusconi e altre 27 persone. tra loro ci sono anche l‘ex compagno Luca Risso e molte giovani ragazze che con lei erano invitate alle feste del Cavaliere. “Per me è stato un incubo”, ha ammesso la 29enne che adesso abita a Genova con il nuovo compagno e la figlia, avuta dall’ex compagno Luca Risso, anche lui a processo. In aula i suoi legali hanno ribadito che “non ha mai fatto sesso con Berlusconi” ne ha preso 5 milioni di euro per tacere su “bunga bunga” e feste di Arcore.
“Questa giornata per me è stata veramente importante – ha aggiunto – . L’augurio che mi faccio è che questa vicenda si chiuda il prima possibile. È stato un grande incubo e spero di poter riavere indietro la mia vita e poterla vivere serenamente”.
La giovane marocchina ha spiegato anche di non essersi mai sentita tutelata. “Per me è stata una giornata veramente emozionante. È la prima volta che mi sento difesa, soprattutto in un’aula come questa. Non mi sono mai sentita difesa neanche ai tempi in cui ero ritenuta una vittima”, ha chiarito la 29enne, che non ha voluto parlare troppo per timore di essere fraintesa e “strumentalizzata”. Sulla stessa linea, anche i suoi avvocati Paola Boccardi e Jacopo Pensa.
“Non è mai stata ne protetta ne tutelata – ha detto l’avvocato Boccardi – . Adesso è imputata ma lo è stata sempre”. Per Boccardi, infatti, “quella ragazzina non è stata mai protetta – ha chiarito – : non si protegge una minore lasciandola in strada e intercettandola. Karima è sempre stata imputata, non è mai stata vista come parte lesa, la procura non l’ha mai voluta sentire perché aveva troppe fantasie quella ragazzina. Oggi abbiamo una donna e lei va assolta”.
“Non amo quelli che dicono che hanno fiducia nella giustizia, non si deve avere fiducia nella giustizia in modo cieco. Cara Karima, ti auguro la buona fortuna di trovare dei giudici che siano terzi, equidistanti, giusti e noi come difesa dobbiamo contribuire alla giusta sentenza. Good luck Karima”, ha aggiunto l’avvocato Pensa.
Secondo lui Ruby “andava protetta perché era una ragazza difficile. E questo non è stato fatto. Meglio così – ha concluso – . Il mancato aiuto delle istituzioni ha creato una donna che non sarebbe così apprezzata e apprezzabile come è adesso. Karima El Marough, madre, lavoratrice, persona anche di alto profilo morale e intellettuale. Non sarebbe diventata così se così fosse stato un aiuto pubblico. Bene così, perché la vita l’ha fatta diventare una donna vera, quella che è oggi”.
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