Il secondogenito di Re Carlo sarebbe stato avvertito della morte della nonna, la Regina Elisabetta, con due ore di ritardo, appena cinque minuti prima dell’annuncio ufficiale al mondo. Le teorie su questa mossa sarebbero molte, ecco quelle più accreditate.
ll certificato di morte della regina Elisabetta II, appena reso pubblico dal National Records di Scozia, ha rivelato che Sua Maestà è spirata causa “dell’età avanzata”, lo scorso 8 settembre, alle 15.10, (le 16.10 in Italia). L’orario è fondamentale perché proprio su questo si fonda il “royal mistery”, come è stato ribattezzato dalla stampa britannica. Questo perché il principe Harry sarebbe stato informato della scomparsa solo oltre due ore dopo il decesso.
Chi era presente al capezzale della regina
Quando la regina è morta, al suo capezzale a Balmoral c’erano solo i figli maggiori: Carlo III e la principessa Anna. Il principe Edoardo e sua moglie Sophie, così come il principe Andrea e il principe William, erano tutti su aereo diretto in Scozia in quel momento e si ritiene che siano stati informati della perdita durante il volo. Harry, che era a Londra con la moglie Meghan Markle, in quel momento non era nemmeno arrivato in un aeroporto.
Il duca di Sussex ha preso un volo privato da 30 mila sterline che è partito da Luton alle 17.35, ed è atterrato ad Aberdeen alle 18.47. Fonti di Palazzo hanno riferito che re Carlo ha contattato il figlio in volo solo alle 18.25, appena cinque minuti prima dell’annuncio ufficiale della notizia che il mondo temeva ma aspettava.
Un mistero inspiegabile
Carlo quel giorno aveva chiamato sia Harry che William per dirgli di volare in Scozia il prima possibile, perché la nonna stava morendo. Quindi era tornato al capezzale della regina. Resta il fatto che Harry è stato informato del decesso solo quando Sua Maestà era spirata ormai da due ore e 25 minuti. La premier Liz Truss, per fare un confronto, era stata informata alle 16.30. Come mai?
I funzionari di Palazzo, interpellati dal Daily Mail, si sono rifiutati di commentare la notizia e anche altre fonti reali non sono state in grado di spiegare la discrepanza. Ma alcuni sottolineano che il nuovo re è un uomo vecchio stile: non ha un telefono cellulare e la sua agenda è talmente fitta di impegni che le chiamate tra lui e la sua famiglia di norma devono essere programmate.
Le varie teorie
I membri della royal family devono chiamare i propri impiegati o le guardie del corpo per fargli arrivare un messaggio urgente. Altre fonti reali hanno sostenuto che Carlo volesse dare la triste notizia al secondogenito di persona. Ma nella concitazione di quei momenti, in cui c’era da pensare anche all’annuncio ufficiale della morte della regina, il tempo è trascorso troppo in fretta. E Carlo ha chiamato Harry con oltre due ore di ritardo.
“Sulla carta“, spiega chi conosceva bene l’operazione London Bridge pronta da anni per gestire la morte della sovrana, “tutto era pianificato nei dettagli“: “Ma il trauma e il dolore legati alla grave perdita hanno scatenato un inevitabile caos“. Altri hanno fatto notare che “poche persone in famiglia erano rimaste regolarmente in contatto con Harry“. E che “poteva essere incredibilmente difficile” raggiungere il principe.
Alla fine la colpa è sempre di Meghan
Qualcuno ha anche detto che Harry sapeva che Carlo lo stava cercando. Ma se n’è infischiato. Perché era arrabbiato. Il padre infatti, quando qualche ora prima gli aveva detto di correre in Scozia, ma gli aveva vietato di portarsi dietro Meghan Markle. Ritenendo la presenza dell’ex attrice “inappropriata“.
Qualunque sia la verità, una cosa è certa: Harry la mattina dopo la morte della nonna regina ha lasciato Balmoral il prima possibile. Poi c’è stata l’ormai famosa passeggiata a Windsor di William, Harry, Kate Middleton e Meghan Markle. Secondo tanti osservatori reali, tuttavia, non abbiamo assistito a un segnale di riappacificazione ma a una scomoda tregua a cui, secondo The Times, si è arrivati dopo 45 minuti di negoziazioni. Ennesima testimonianza di una frattura che sembra sempre più difficile da appianare.