Guerra Russia Ucraina. Le notizie di lunedì 3 ottobre 2022. Gli aggiornamenti sul conflitto.
222esimo giorno di guerra, il Segretario Generale della Nato Jens Stoltenberg manda un messaggio chiaro a Mosca: “Qualsiasi uso di armi nucleari avrà conseguenze serie per la Russia”. Gli fa eco l’ex capo della Cia David Petraeus che avverte come l’utilizzo del nucleare da parte di Mosca “non potrebbe rimanere senza risposta”. “Penso che risponderemmo eliminando ogni forza convenzionale russa che possiamo vedere e identificare sul campo di battaglia in Ucraina e anche in Crimea, e ogni nave nel Mar Nero“, ha spiegato Petraeus.
Mentre Papa Francesco rinnova l’appello per il cessate il fuoco il leader ceceno Ramzan Kadirov invita il Cremlino a prendere in considerazione l’utilizzo di armi nucleari a bassa intensità. Nel frattempo la città di Lyman nel Donetsk è tornata sotto il pieno controllo delle Forze Armate di Kiev. Lyman è una delle città strategiche dei territori recentemente annessi da Putin alla Russia.
21.10 – Il presidente della Bulgaria Rumen Radev non aderisce al testo integrale della dichiarazione adottata ieri da nove paesi Nato dell’Europa centro-orientale sull’adesione dell’Ucraina all’Alleanza. Radebv respinge la richiesta dell’immediata adesione ma sostiene le altre posizioni contenute nel documento. È quanto si legge in un comunicato diramato oggi dall’ufficio stampa della presidenza. La Bulgaria fa parte della dichiarazione del vertice Nato del 2008 a Bucarest sulla futura adesione dell’Ucraina all’Alleanza, ma questa dichiarazione è stata adottata in un contesto di sicurezza completamente diverso, è detto nella posizione di Radev. Le azioni militari oggi sul territorio dell’Ucraina richiedono che la sua adesione all’Alleanza sia discussa nell’ambito della piena composizione del Consiglio Nord Atlantico e non comporti il rischio di un coinvolgimento diretto dei paesi della Nato nella guerra. Una decisione sull’adesione dell’Ucraina alla Nato dovrebbe essere presa solo dopo lo sviluppo di parametri chiari per la soluzione pacifica del conflitto tra Russia e Ucraina, da accettare e attuare da entrambi gli stati belligeranti, conclude il presidente Radev.
20.00 – Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, replica su Twitter alle condizioni di pace tra Russia e Ucraina proposte da Elon Musbk, sempre in un tweet. “Elon Musk, esiste un piano di pace migliore: 1. l’Ucraina libera i suoi territori. Compresa l’annessa Crimea. 2. La Russia subisce la smilitarizzazione e la denuclearizzazione obbligatoria in modo da non poter più minacciare gli altri. 3. I criminali di guerra affrontano un tribunale internazionale“, scrive il braccio destro di Zelensky.
19.20 – Secondo un nuovo sondaggio, l’83% degli ucraini vorrebbe che il proprio Paese si unisse all’alleanza militare della Nato. A dichiararlo è Illia Ponomarenko, inviato del The Kyiv Independent. Intervistati 2mila ucraini dopo l’annuncio del presidente Volodymyr Zelensky di presentare una domanda accelerata per l’adesione alla Nato. Si tratta della percentuale più alta mai registrata in un sondaggio in Ucraina. “Solo il 4% ha dichiarato che voterebbe contro l’adesione al blocco e il 9% ha dichiarato che non avrebbe votato“, ha spiegato Ponomarenko.
18.25 – Tre uomini russi chiamati a combattere nella guerra in Ucraina sono morti in un centro di addestramento dell’esercito a Poroshino, nella regione russa di Ekaterinburg. A riportare la notizia è Novaya Gazeta che cita Maxim Ivanov, legislatore della Duma. “Confermo che sono morte tre persone. Uno degli uomini mobilitati è morto per un infarto, un altro si è suicidato. Il terzo è stato dimesso e rimandato a casa, dove è morto di cirrosi epatica“, si legge.
17.30 – Il capo della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia è stato rilasciato. A dichiararlo è Rafael Grossi, responsabile dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica. Ihor Murashov è tornato a caso dalla sua famiglia dopo un periodo piuttosto difficile causato dall’occupazione della centrale da parte dei militari russi.
16.50 – Dmytro Kuleba ha ringraziato il Canadaper il sostegno offerta all’Ucraina con l’unione d’intenti con la Nato. La telefonata con Mélanie Joly è infatti avvenuta per parlare di quanto sta accadendo. “Il Canada ha sostenuto l’offerta dell’Ucraina di entrare a far parte della Nato e ho discusso di ulteriori passi su questo percorso. Mélanie ha affermato la disponibilità di rafforzare il sostegno allo sminamento per l’Ucraina. Abbiamo anche discusso di altre questioni relative alla sicurezza di reciproco interesse“, ha ribadito il ministro degli Esteri ucraino.
16.35 – Marina Ovsyannikova è la giornalista russa diventata famosa per aver mostrato un cartellone in diretta tv contro la guerra in Ucraina. Il ministero dell’Interno l’ha inserita nella lista dei ricercati. A riportare la notizia è il sito Mediazone. Era attualmente agli arresti domiciliari, con tanto di accusa su presunte fake news in ottica conflitto, ma sarebbe fuggita lo scorso primo ottobre con la figlia di 11 anni. L’episodio sarebbe stato confermato anche dal marito della donna.
16.09 – Conversazione telefonica tra il Ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba e l’omologa canadese Melanie Joly. Lo rende noto in un tweet lo stesso Kuleba ringraziando “il Canada per aver sostenuto la richiesta dell’Ucraina di entrare a far parte della Nato“. “Melanie ha affermato la disponibilità del Canada a rafforzare il sostegno allo sminamento per l’Ucraina. Abbiamo anche discusso di altre questioni relative alla sicurezza di reciproco interesse”, ha aggiunto il Ministro ucraino.
15.57 – Nel corso del colloquio di questa mattina alla Farnesina, l’Ambasciatore russo Sergey Razov “ha respinto categoricamente le dichiarazioni della parte italiana e ha esposto le sue posizioni in merito alle questioni che sono state toccate nello spirito di quanto disposto dal discorso del Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin nella Sala di San Giorgio del Gran Palazzo del Cremlino il 30 settembre”. Lo rende noto l’Ambasciata russa a Roma in una nota ufficiale.
15.50 – La Nato darà una risposta ferma e unita a qualsiasi attacco alle sue infrastrutture critiche. Lo ha affermato il Segretario generale dell’Alleanza Atlantica Jens Stoltenberg in un’intervista alla Nbc andata in onda domenica. “Qualsiasi attacco deliberato alle infrastrutture critiche della Nato incontrerà una risposta ferma e unita da parte degli Alleati”, le parole di Stoltenberg.
15.41 – Il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Valdis Dombrovskis ha firmato un secondo memorandum d’intesa con l’Ucraina da quando la Russia ha iniziato la sua brutale guerra. L’Unione europea fornirà all’Ucraina 5 miliardi di euro per coprire il fabbisogno immediato di liquidità, pagare stipendi e pensioni. La prima tranche verrà consegnata a metà ottobre. Lo rende noto la Commissione europea in un tweet.
15.33 – Questa mattina la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha avuto un confronto con il Premier norvegese Jonas Gahr Store “sulle inaccettabili azioni di sabotaggio a Nord Stream e sulle relazioni energetiche tra Ue e Norvegia“. “Energia a prezzi accessibili e forniture di energia sicure e protette sono il nostro interesse comune”, ha precisato von der Leyen su Twitter.
15.25 – Il leader ceceno Ramzan Kadyrov, ha detto che i suoi figli minorenni, Akhmat, Eli e Adam, prenderanno presto parte alla guerra in Ucraina, e “nelle zone più difficili della linea di contatto”. “Akhmat, Eli e Adam sono pronti a mettere in campo le loro abilità nell’operazione militare speciale. E’ tempo di mettersi in mostra in una vera battaglia, e accolgo con favore questo loro desiderio. Presto andranno in prima linea e si troveranno nelle aree più difficili della linea di contatto“, ha scritto Kadyrov sul suo canale Telegram. Lo riporta Ukrinform.
15.17 – La Guardia Costiera svedese ha dichiarato che una perdita dal gasdotto Nord Stream 2 non si è fermata ma, al contrario, ha aumentato la sua portata. Dopo il monitoraggio sui punti di fuoriuscita effettuato questa mattina, la perdita dal Nord Stream 1 non era più visibile e quindi si poteva dire che si era fermata. Invece “quella più piccola proveniente da Nord Stream 2 è leggermente più grande di ieri” e misura circa 30 metri di diametro, hanno riferito le Autorità svedesi. Lo riporta la CNN.
15.01 – Il Ministero degli Esteri della Repubblica Ceca ha invitato i connazionali a lasciare il territorio russo e ad evitare di recarsi nella Federazione russa. L’appello arriva direttamente dal dipartimento diplomatico ceco in una dichiarazione pubblicata sul suo sito web.
13.51 – Gazprom sostiene che si siano fermate le perdite dai gasdotti Nord Stream e Nord Stream 2, danneggiati la settimana scorsa. Lo riporta Interfax. “La pressione nella linea A del gasdotto Nord Stream 2 e in entrambe le linee del gasdotto Nord Stream 1 si è stabilizzata dopo le interruzioni, le perdite di gas si sono fermate”, si legge nel rapporto del colosso energetico.
“Se verrà presa la decisione di avviare le consegne tramite la linea B del Nord Stream 2, il gas naturale, dopo aver verificato l’integrità del sistema e aver confermato questa possibilità da parte delle autorità di vigilanza, verrà pompato nel gasdotto”, informa Gazprom.
13.33 – Le Forze Armate ucraine continuano a combattere nella Regione di Kherson e guadagnano terreno all’interno delle aree liberate. Intanto alcuni insediamenti situati lungo la linea del fronte sono colpiti dal fuoco nemico. Lo ha reso noto la responsabile del centro stampa di coordinamento congiunto delle Forze di Difesa del Sud dell’Ucraina Natalia Humeniuk. Lo riporta Ukrinform.
13.25 – Mosca sta monitorando da vicino la situazione sul tentativo di adesione di Kiev alla Nato. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, ribadendo che l’aspirazione dell’Ucraina ad aderire all’Alleanza è stata una delle ragioni dell’operazione militare speciale.
Il portavoce del Cremlino ha anche richiamato l’attenzione sul fatto che i Paesi della Nato hanno mostrato reazioni diverse alla dichiarazione di Kiev. “Ci sono Paesi che supportano questa opzione di adesione accelerata, altri Paesi non lo fanno. In ogni caso, tutti fanno riferimento alla regola del consenso”, ha commentato Peskov. Lo riporta la TASS.
13.13 – La Russia utilizzando le risorse energetiche e il cibo come armi ha scatenato una guerra contro il mondo intero. E anche la feroce opposizione all’operato del Cremlino dovrebbe essere globale. Lo ha affermato il Ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, citato da Ukrinform.
“Il Cremlino deve ricevere una forte opposizione da tutto il mondo in risposta all’uso di risorse energetiche e cibo come armi. La tattica dello stato terrorista è chiara – ha spiegato Kuleba – quelli che non possiamo raggiungere con i missili, li raggiungeremo con fame e freddo. Ma non permetteremo ai terroristi russi di raggiungere i loro obiettivi. Più pressione diplomatica, più sanzioni, più armi per i nostri soldati, più sostegno all’Ucraina a tutti i livelli e su tutte le piattaforme. La strategia africana dell’Ucraina è uno degli elementi che aiuterà a raggiungere questi obiettivi in modo più rapido ed efficace”, ha aggiunto il capo della diplomazia ucraina. “Il ruolo e l’influenza del Sud del mondo stanno crescendo. L’Ucraina sfrutterà l’opportunità per affermare le sue posizioni strategiche, per rafforzare un partenariato economico reciprocamente vantaggioso con i paesi africani”, ha sottolineato Kuleba.
12.44 – La Farnesina ha convocato questa mattina l’Ambasciatore russo a Roma Sergey Razov e ha condannato il referendum per l’annessione dei territori Kherson, Donetsk, Lugansk e Zaporizhzhia poiché “Kiev ha diritto di difendere i territori”.
“Ho esortato le autorità russe a revocare questi atti illeciti e a ritirare le forze russe dal territorio ucraino senza condizioni, completamente e immediatamente”, ha detto il Segretario generale della Farnesina Ettore Sequi in un punto stampa dopo il colloquio con Razov. “L’attacco e l’invasione di un Paese sovrano, la minaccia di impiegare armi nucleari, la mobilitazione militare su ampia scala, il tentativo di presentare falsamente il territorio dell’Ucraina come appartenente alla Russia minano l’ordine internazionale basato su regole”, ha aggiunto Sequi. “La minaccia di impiegare armi nucleari, le gravissime violazioni dei principi e delle regole della Carta delle Nazioni Unite minano gravemente la sicurezza globale“, si legge in comunicato emesso dalla Farnesina dopo l’incontro.
12.27 – “L’uso delle armi nucleari da parte della Russia è possibile solo in accordo con la sua dottrina” sulla deterrenza. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, citato dalla TASS.
I capi delle Regioni hanno il diritto di esprimere le proprie opinioni, ma anche nei momenti difficili le emozioni non dovrebbero prendere il sopravvento, ha aggiunto Peskov commentando le parole del leader ceceno Ramzan Kadyrov secondo cui “misure più drastiche, fino a dichiarare la legge marziale nei territori di confine e l’uso di armi nucleari a bassa potenza“ sono necessarie per portare a termine l’operazione speciale in Ucraina. “Anche nei momenti difficili, le emozioni non devono offuscare i giudizi“, ha concluso Peskov.
11.00 – Sono 416 i bambini rimasti uccisi e 784 quelli feriti in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa. Lo ha reso noto l’ufficio del Procuratore generale di Kiev, citato da Ukrinform. I dati non sono definitivi poiché non includono le vittime nei luoghi in cui sono ancora in corso le ostilità e quelle nei territori temporaneamente occupati e liberati.
10.51 – Sul portale delle informazioni legali del Cremlino sono stati sono stati pubblicati i trattati sull’annessione delle Regioni ucraine di Kherson e Zaporizhzhia e delle autoproclamate Repubbliche di Donetsk e Lugansk. I documenti sono stati firmati dal Presidente russo Vladimir Putin e dai leader regionali al Cremlino il 30 settembre. Lo riporta la TASS.
10.44 – Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha invitato la popolazione ad aderire alla campagna mediatica “What We Are Fighting For” (‘Per cosa stiamo combattendo), chiedendo ai cittadini di dire al mondo per cosa si stanno battendo. “Gli ucraini sanno bene per cosa stanno combattendo – ha scritto su Facebook Zelensky – per le persone che amiamo e per quelle che ci ispirano. Le città e i villaggi, veri luoghi di potere. I valori per cui vale la pena combattere contro il nemico. La possibilità di vivere a casa propria e di essere proprietari della propria terra. La possibilità di costruire il futuro che vogliamo. Per qualcosa che ci incoraggi a fare ciò che sembra impossibile. Unitevi all’azione #WhatWeAreFightingFor e dite al mondo che cosa è importante per voi“, ha concluso il Presidente ucraino.
10.35 – La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha affermato che l’offerta del Regno Unito di assistere la Danimarca nelle indagini sul sabotaggio ai gasdotti Nord Stream e Nord Stream 2 assomigliava a “volpi che lottano per i diritti dei polli”. “Il Regno Unito ha offerto alla Danimarca il suo aiuto per indagare sul sabotaggio a Nord Streams, ha riferito l’ufficio del Primo ministro britannico Liz Truss. Le volpi stanno combattendo per i diritti dei polli”, ha scritto Zakharova sul suo canale Telegram. Lo riporta la TASS.
10.29 – “Un crollo russo molto più grande si verificherà nei prossimi giorni“. Lo ha scritto su Twitter il politologo statunitense Francis Fukuyama commentando l’andamento sul campo del conflitto in Ucraina.
10.22 – Le Autorità statunitensi si impegnano nella politica della “porta aperta” della Nato, ma affermano che la decisione sulla sua espansione dovrebbe essere presa da tutti i Paesi del blocco. Lo ha affermato il Segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin, commentando la richiesta di Kiev di entrare a far parte della Nato con procedimento accelerato. “In questo momento, la maggior parte di noi è concentrata sul fare tutto il possibile per assicurarci che l’Ucraina abbia ciò di cui ha bisogno per avere successo. E stiamo vedendo alcuni risultati davvero positivi ottenuti dalle forze ucraine”, ha aggiunto Austin.
10.11 – Il Direttore del servizio di Intelligence di Mosca Sergey Naryshkin ha affermato che la Russia continua a raccogliere prove riguardanti il sabotaggio del Nord Stream e alcune prove indiretti indicano una traccia occidentale. “Continuiamo a raccogliere prove. Finora sono indirette. Ma i dati indiretti, sia i dati che sono stati pubblicati in precedenza che i dati che non sono ancora di dominio pubblico, ovviamente indicano una traccia occidentale”, le parole di Naryshkin in un’intervista al canale televisivo Rossiya-1. Lo riporta la TASS.
10.01 – “La guerra in Ucraina è diventata così grave, devastante e minacciosa da destare grande preoccupazione. Nel nome di Dio e del senso di umanità che abita in ogni cuore, rinnovo il mio appello a un cessate il fuoco immediato“. Così Papa Francesco in un tweet.
09.55 – Se Vladimir Putin “ricorrerà in qualsiasi modo alle armi nucleari“ le conseguenze per la Russia saranno “serie”. Lo ha dichiarato il Segretario della Nato Jens Stoltenberg in un’intervista rilasciata alla Tv americana Nbc. “Il Presidente Putin usa una retorica sul nucleare pericolosa e imprudente. E’ vero la stiamo sentendo da diverso tempo, ma ciò non toglie che resti estremamente pericolosa. Per questo gli abbiamo comunicato quanto sarebbero gravi le conseguenze per la Russia: cambierebbe la natura del conflitto”, ha spiegato Stoltenberg. “Questo è un conflitto iniziato dal Presidente Putin. La Nato non ne fa parte. Quello che facciamo è fornire sostegno all’Ucraina, una nazione indipendente e sovrana in Europa che ha il diritto di difendersi da un’aggressione”, ha concluso il Segretario Nato.
09.44 – Sono almeno 60.430 i soldati russi uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione su larga scala dello scorso 24 febbraio. Lo rende noto l’Esercito di Kiev nel consueto aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca. Nell’ultimo report si registrano anche 265 caccia russi, 228 elicotteri e 1.026 droni abbattuti. Inoltre le Forze Armate di Kiev riferiscono di aver distrutto 2.380 carri armati russi, 1.405 sistemi di artiglieria e 4.991 veicoli blindati per il trasporto delle truppe. Lo riporta il Kyiv Independent.
09.37 – “Nove Paesi della Nato hanno sostenuto le aspirazioni dell’Ucraina di diventare un membro a pieno titolo dell’Alleanza. Ci stiamo muovendo in questa direzione. Sono sicuro che realizzeremo questo nostro progetto”. Lo ha detto il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo consueto videomessaggio serale alla nazione. Lo riporta Ukrinform.
09.25 – Le Forze Armate russe stanno proseguendo la mobilitazione forzata nei territori occupati dell’Ucraina. Secondo il comando operativo meridionale delle forze militari di Kiev i militari russi stanno facendo “il giro delle case” compilando elenchi di uomini in età di leva. Lo riporta il Kyiv Independent.
09.20 – “A 48 ore dalla firma del Presidente Zelensky sulla domanda di adesione alla Nato, 10 Paesi del blocco hanno sostenuto l’adesione dell’Ucraina all’Alleanza. Si tratta per lo più di Paesi che ricordano i velenosi artigli del regno. Siamo grati per la leadership e la responsabilità. La storia si fa oggi”. Così in un tweet il consigliere presidenziale ucraino Mykahilo Podolyak.
09.09 – Se il Presidente russo Vladimir Putin decidesse di usare armi nucleari in Ucraina li Stati Uniti e gli alleati Nato “eliminerebbero” le Forze Armate russe presenti sul territorio. Lo ha dichiarato ad Abc il generale in pensione ed ex capo della Cia David Petraeus. Nel caso in cui Mosca utilizzasse armi nucleari “penso che risponderemmo eliminando ogni forza convenzionale russa che possiamo vedere e identificare sul campo di battaglia in Ucraina e anche in Crimea e ogni nave nel Mar Nero”, ha spiegato Petraeus. Un attacco nucleare “non potrebbe rimanere senza risposta. Ma non dovrà essere per forza una risposta maggiore: non è nucleare per il nucleare. Non si vuole, di nuovo, entrare in un’escalation nucleare ma devi dimostrare che questo non può essere accettato in alcun modo”, ha precisato Petraeus.
Mentre il conflitto tra Mosca e Kiev giunge al 222esimo giorno dal Segretario Generale della Nato Jens Stoltenberg arrivano parole chiare circa l’utilizzo da parte di Mosca di armi atomiche: “Qualsiasi uso del nucleare avrà conseguenze serie per la Russia”. E l’ex capo della Cia David Petraeus avverte che l’utilizzo del nucleare da parte di Mosca “non potrebbe rimanere senza risposta”. “Penso che risponderemmo eliminando ogni forza convenzionale russa che possiamo vedere e identificare sul campo di battaglia in Ucraina e anche in Crimea e ogni nave nel Mar Nero“, spiega Petraeus.
Da Papa Francesco un nuovo appello per il cessate il fuoco mentre il leader ceceno Ramzan Kadirov invita il Cremlino a prendere in considerazione l’utilizzo di armi nucleari a bassa intensità. Intanto la città di Lyman nel Donetsk è tornata sotto il pieno controllo delle Forze Armate di Kiev. Lyman è una delle città strategiche dei territori recentemente annessi da Putin alla Russia.
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