Silenzio, rispetto e riservatezza. Lo chiedono i familiari di Alessia Piperno, la trentenne romana di cui il padre Alberto, titolare di una nota cartoleria nel quartiere Appio nella Capitale, aveva denunciato l’arresto avvenuto a Teheran attraverso Facebook. Contatti continui tra la famiglia della giovane “viaggiatrice solitaria” e la Farnesina, che ha attivato tutte le procedure e le verifiche del caso. “E’ un momento delicato”, queste le poche parole pronunciate dai dipendenti della libreria di proprietà della famiglia Piperno.
Alessia Piperno, 30 anni. Gli ultimi 7 trascorsi consecutivamente in giro per il mondo. Da due mesi e mezzo era arrivata in Iran. Il Padre di Alessia, Alberto, proprietario di una rinomata cartoleria nel quartiere Appio di Roma, aveva denunciato attraverso Facebook, la notizia dell’arresto della ragazza, avvenuto a quanto si apprende qualche giorno fa in occasione dei festeggiamenti per il suo compleanno.
La Farnesina ha da subito avviato controlli, verifiche e procedure del caso. E il silenzio è immediatamente calato in via delle Cave al civico 30, dove da anni residenti e non, si recano soprattutto ad acquistare libri e materiale scolastico.
Una famiglia nota, rispettata quella di Alessia Piperno. Vicini di negozio, abitanti dei palazzi accanto, tutti, vedendo arrivare questa mattina le telecamere e i microfoni dei giornalisti, hanno capito la gravità della situazione. Difficile, quasi impossibile ottenere dichiarazioni. Soprattutto da parte dei familiari di Alessia. La madre resta all’interno della libreria per un pò, poi si allontana, e la cartoleria che oggi avrebbe dovuto osservare orario continuato, poco dopo le 13 invece abbassa le serrande.
I dipendenti escono alla spicciolata. Intorno a loro i cronisti, che provano ad ottenere qualche informazione. “In questo momento non possiamo parlare, è una fase delicata”.
Le uniche parole registrate dal momento del disperato appello di papà Alberto affidato ai social, vengono battute dall’agenzia Ansa. “Siamo molto preoccupati, la situazione purtroppo non va bene. Siamo in contatto con l’unità di Crisi della Farnesina che ha attivato tutte le procedure del caso”. Alberto Piperno aveva inoltre aggiunto di aver ricevuto nella giornata di ieri una telefonata di Alessia dal carcere. Poi il silenzio, nessuna altra notizia arrivata. La famiglia non è evidentemente più riuscita ad entrare in contatto con la propria figlia.
Alessia Piperno potrebbe essere stata arrestata lo scorso 30 settembre, ovvero due giorni dopo il suo ultimo post Instagram, postato sul suo account di viaggi. Non si esclude però che la detenzione possa risalire a quando anche nel nostro Paese si apprese della cattura di cittadini europei durante le manifestazioni contro il velo. E’ stata la stessa Alessia infatti a raccontare sui social delle proteste e di quello che sarebbe potuto accadere. “Non riesco ad andarmene da qui, ora più che mai. Non lo faccio per sfidare la sorte, ma perchè anche io ora sono parte di tutto questo”.
Alessia viaggiava dall’età di 24 anni. La prima destinazione, zaino in spalla fu di quelle lontane e tanto agognate: l’Australia. Poi un post, il post. In occasione del compleanno numero 30 “Mi ero ripromessa che a 30 mi sarei fermata, ed ora mi chiedo se sono pronta a fermarmi”. Ed ora l’ansia e l’angoscia tra amici e familiari inevitabilmente cresce, insieme all’attenzione della comunità politica. Intanto Amnesty su twitter scrive “Auspichiamo il massimo impegno della Farnesina per ottenere la scarcerazione di Alessia Piperno, cittadina italiana arrestata 4 giorni fa e attualmente detenuta in Iran”.
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