Il caro bollette e l’inflazione galoppante incidono in maniera devastante sui bilanci degli italiani. Le conseguenze prodotte dalla guerra in Ucraina e dalla speculazione internazionale hanno fatto impennare in modo esponenziale il costo della vita. Tra gli alimenti, ce ne sono alcuni diventati intoccabili. Ecco quali.
Considerato da sempre un ripiego e il fratello povero dell’olio extra vergine di oliva, oggi l’olio di semi si riprende la sua rivincita arrivando a toccare cifre esorbitanti. Esso ha infatti registrato l’aumento più sensazionale tra tutti gli alimenti.
Analogamente anche la margarina ha segnato un aumento record, pari al +26,5%. La gravissima situazione, tesa secondo gli analisti a peggiorare, ha suscitato l’ira delle associazioni di categoria e di quelle dei consumatori, le quali invocano a gran voce sostegni economici robusti che vadano dai bonus al taglio dell’iva.
L’Unione Nazionale dei Consumatori: “fare la spesa costerà 665 euro in più”
Le previsioni dell’UNC fanno tremare le vene ai polsi. Secondo il sindacato dei consumatori la spesa costerà in media 665 euro in più. Pertanto si chiede al governo un bonus di 600 euro. Tutto ciò, però, potrebbe non bastare, anche perché gli aumenti per una coppia con due figli potrebbero superare le 900 euro. “Inutile, invece, tagliare l’iva del 4% sui beni alimentari” – sostengono dall’UNC – in quanto tale misura inciderebbe solo per 90 euro nel bilancio di una famiglia media e 122 per una coppia con 2 figli. Per comprendere l’urgenza degli interventi, basti pensare agli aumenti a due e tre cifre che molteplici prodotti hanno subito in questi ultimi mesi.
Gli alimenti che hanno subito i più alti rincari
Si va dal burro con un +38,1% al riso con il 26,4% di aumento. Poi la farina e la pasta, rispettivamente con un +24% e un +21,6%. Mentre zucchero e gelati si attestano ad un +18,4% e un +18,2%. Ancora altri prodotti sono quelli legati all’ortofrutta con un +16,7% e le uova, al momento rincarate del +16,6%. Poi il pollame (16,5%), il latte fresco (+15,3% .ca) e il pane, immancabile sulle tavole degli italiani, con un aumento del 14,6%.
A corredo non sfuggono le impennate dei prezzi dell’energia: l’elettricità che guida la classifica con un +103,4%, sia per mercato libero che tutelato; poi il gas naturale e di città con un +63,7%; seguono il Gpl e metano con +46,4%, e infine il riscaldamento con un +43,7%. Stando così le cose, la stagione invernale si preannuncia devastante per i risparmi degli italiani.