E’ ancora sotto shock il quartiere romano della Garbatella, dove si è consumato uno stupro a pochi metri da un ristorante. E’ accaduto a una donna di 54 anni che aveva appena trascorso una serata con le amiche al ristorante Botrini di via Massaia.
Quando è andata a prendere la macchina per tornare a casa, la donna è stata colpita alle spalle e trascinata in auto. Lì, lo stupratore ha cominciato a insultarla, a picchiarla e poi l’ha abusata, tenendola ferma con il peso del suo corpo. La vittima non ha potuto fare nulla per difendersi e non è riuscita a graffiarlo, per provare e trattenere il suo Dna, perché l’uomo indossava guanti di lattice.
La donna ha urlato ma nessuno è accorso. Soltanto qualche minuto dopo le amiche l’hanno trovata nel parcheggio sconvolta, ferita, in stato di shock. Una coppia che passava di lì si è avvicinata e poi è corsa a piedi ad avvisare gli agenti del commissariato vicino. A quel punto la polizia è arrivata e sono arrivati anche i soccorsi sanitari. “Tremava come una foglia, il viso era pieno di lividi, si contorceva per i dolori forti al petto, ripeteva “mi fa male”. E’ il racconto sconvolgente di una delle amiche della vittima. Le donne l’hanno abbracciata, rassicurata che era finita e che non era più sola.
E’ rimasta sconvolta anche la donna che l’ha soccorsa e che ha avvisato il commissariato di polizia. Abita proprio a pochi passi da dove c’è stata l’aggressione. Era insieme al compagno e stava tornando a casa quando ha visto la donna per terra, piena di sangue, con i vestiti strappati.
“Potevamo essere noi al suo posto”, ha scritto poi sui social poco dopo la donna che ha quasi assistito alla violenza. Era con il marito a pochi passi e ha avvisato la polizia. “Loro non sapevano che il commissariato era vicino. Non so se riusciranno a prenderlo, siamo tutti sconvolti. Erano le 23.30, non le quattro di notte! Io torno spesso a quell’ora da sola, sono una ragazza, esco con le amiche“, ha raccontato la testimone.
L’aggressore è scappato via senza lasciare traccia. Una delle amiche della vittima ha provato a inseguirlo ma l’uomo era già sparito nel nulla, come se conoscesse bene la zona. Ora gli inquirenti stanno cercando di tracciare un profilo dello stupratore e stanno provando a vedere se ci sono casi irrisolti con lo stesso modus operandi.
La vittima è stata portata al pronto soccorso per essere medicata, curata e per raccogliere le prove forensi. Con la speranza che lo stupratore abbia lasciato qualche traccia biologica che possa identificarlo. Intanto, fuori dall’ospedale si sono riunite le amiche della vittima più tante altre donne, solidali con lei. “Siamo piene di rabbia, per noi è stato come prendere un mattone in testa, un dramma”, hanno raccontato.
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