Nella sanità italiana spunta un nuovo business, quello dei medici a gettone arruolati in chat e senza controlli. Turni di 48 ore consecutive per guadagni fino a 3.600 euro
L’inchiesta in esclusiva del Corriere della Sera scoperchia il vaso di Pandora della sanità pubblica italiana. Il nuovo business è quello dei medici a gettone, arruolati in chat Telegram per turni massacranti, fino a 48 ore consecutive. Tutto per un guadagno facile e immediato che può arrivare fino a 3.600 euro in 48 ore di servizio. Così i medici fuggono dai grandi ospedali e le cooperative fanno affari.
Le offerte e i prezzi per ogni chiamata a gettone variano nella giungla social. Con medici che arrivano a spostarsi anche in pullman, disposti a fare 3 o 4 turni consecutivi in ospedale pur di guadagnare soldi. Ma questo gioco non regge a lungo. E capita che la stanchezza accumulata è tanta e nel mezzo ci finisce la salute della gente.
Come la testimonianza di un medico dell’ospedale di Brescia che ha confessato al Corriere il caso di una giovane donna deceduta poche ore dopo aver partorito il suo terzo figlio. Il motivo? Il medico che l’aveva in cura era a lavoro da oltre 36 ore. Al momento non è ancora appurato se la stanchezza abbia avuto un ruolo diretto sulla morte. A stabilirlo sarà la Procura, che nel frattempo ha aperto un’inchiesta. Per ora sono 7 i sanitari indagati e si pensa sia solo la punta dell’iceberg.
Sanità, il business dei medici a gettone | Turni fino a 48 ore consecutivi per un guadagno extra facile
Sono soprannominati con il termine “gettonisti” e sono quei medici che non sono vincolati dagli orari come capita ai loro colleghi dipendenti degli ospedali. Per tale motivo liberi di lavorare a chiamata, a “gettone”. Ossia pagati per un singolo turno (solitamente 12 ore) in un campo che di regole ne ha ben poche.
I medici a gettone sono migliaia e ogni giorno varcano le porte degli ospedali italiani, ingaggiati da cooperative esterne su affidamento delle aziende sanitarie, per coprire i sempre più numerosi buchi d’organico. Il fatto che spaventa che oggi è possibile, spinti da necessità economiche, accumulare anche più gettoni consecutivamente e senza che nessuno controlli. In alcuni casi i “gettonisti” arrivano ad accumulare anche 4 turni di fila per un guadagno di 3.600 euro in soli 48 ore.
Per un gettone si arriva a offrire fino a 1.200 euro a turno per singolo medico. Il problema riguarda soprattutto i Pronto soccorso, che sono i reparti più in crisi dove la carenza di personale sanitario è più elevata. Secondo quanto riportato da un’indagine svolta dalla Società italiana di medicina di emergenza e urgenza, su 31 ospedali, un paziente ha una possibilità su 4 di essere assistito in Pronto soccorso da un medico di una cooperativa. Ma la percentuale aumenta nelle notti o nei weekend. Trovare un medico per le cooperative non è poi difficile. Le aziende ospedaliere concedono bandi remunerativi, con requisiti di accesso spesso bassi.
Medici gettonisti: trovare le offerte di lavoro sui social è facile
I medici a chiamata trovano lavoro facilmente. Le cooperative mettono gli annunci sui loro siti, ma soprattutto sui canali social come Telegram. Il professionista dovrà solo iscriversi e aspettare la chiamata a gettone rimanendo in attesa del momento giusto che non tarderà ad arrivare.
I messaggi in arrivo scoperti dall’inchiesta seguita dal Corriere sono diversi e in una giornata arrivano a sfiorare le decine. Un esempio: “Qualcuno sarebbe interessato a coprire dei turni notturni codici minori in provincia di Vicenza? Compenso 65 euro l’ora. Sono 4.680 euro per sei gettoni”. Altro esempio riportato è quello di una società che inserisce l’annuncio per un posto di guardia diurna e notturna in una clinica riabilitativa di Arezzo. “Compenso 420 euro a turno, possibilità di fare 24 ore o 48 ore consecutive (consentiti dalla clinica)”.
I turni accorpati (ovvero consecutivi) sono considerati un benefit poiché i medici trasfertisti, che si spostano da una regione all’altra in pullman, prendono 3 o 4 gettoni consecutivi lavorando fino allo stremo e poi tornano a casa con un guadagno che sfiora i 5.000 euro. Ma in tutto questo via vai di medici si perde la qualità di un servizio nonché la serietà dell’azienda ospedaliera che ospita i gettonisti. Gli appalti tra cooperative e ospedali sono decine: da nord a sud il giro di medici arruolati a gettone sono migliaia. A guadagnarci, ovviamente sono anche le cooperative che per ogni singolo turno trattengono una percentuale che va da un minimo di 7% a un massimo di 15%. A perderci? I pazienti. E spesso anche la vita.