Richarlison al centro della scena calcistica, ma anche sociale a causa di un episodio spiacevole durante Brasile-Tunisia: cos’è successo.
Solitamente è la città dell’amore, ma stavolta a Parigi di sentimento ce n’è stato ben poco. Brasile-Tunisia, giocata a Parco dei Principi, doveva essere uno spettacolo e ha finito per diventare un oltraggio. Non a causa delle due compagini in campo che, anzi, hanno dato prova di divertirsi – i verdeoro sanno ancora fare spettacolo – e divertire. Tuttavia non è bastato ad evitare l’inciviltà e il malcostume di alcuni. Tutto comincia quando Richarlison segna il terzo gol del Brasile. Va a fare festa sotto lo spicchio di tifosi brasiliani, ma guardano anche gli ospiti, e dagli spalti arriva una buccia di banana.
Lo spauracchio del razzismo che torna, concetti ovvi che diventano nuovamente attuali nel giro di un attimo. La vergogna subentra alla classe e al bel gioco. S’impossessa della scena. Ormai non è più una partita, ma una pagina chiaroscura di calcio dove le ombre sono più delle luci: si poteva evitare, si doveva vedere altro, ma spesso anche sottolineare l’ovvio non serve ad arginare certe nefandezze. Il problema del razzismo persevera e ha colpito anche – tra gli altri – Vinicius Jr.
L’attaccante del Real Madrid è stato tacciato di superbia per via della propria esultanza: all’interno di una trasmissione televisiva gli è stato detto di non poter ballare “come una scimmia” – testuali parole – dopo aver segnato. Sarebbe, dicono, un segno irrispettoso. Chi l’ha detto, anche solo pensato, il rispetto non sa nemmeno da che parte sia: il costante richiamo ai primati, le banane.
Sembra un film già visto: è sempre il solito. Quello che coinvolse tempo fa anche Dani Alves: l’ex Barcellona, al lancio della banana, rispose mangiandola. La miglior umiliazione possibile ai più beceri che non sanno neppure controllare il proprio comportamento. Non è solo, tuttavia, questione di controllo: è tutta educazione. Gran parte dei tifosi guardano lo sport, in particolare il calcio, in maniera smodata.
Quando hai, però, degli istinti particolarmente cattivi è perchè – oltre alla passione – si cela un odio con cui fare i conti: la repressione genera mostri. Uno di questi è il razzismo, la premessa dell’intolleranza. Quanto visto a Parigi è l’inizio di una pericolosa recrudescenza: è bene affrontarla definitivamente, senza mezzi termini o dibattiti senza esito, prima che sia davvero troppo tardi.
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