Negli ultimi due giorni ci sono state grosse perdite di metano dai gasdotti Nord Stream 1 e 2. Non si tratta di malfunzionamenti casuali, ma di veri e propri sabotaggi che l’Europa imputa alla Russia. Secondo gli esperti che stanno monitorando la situazione, ci sono per ora quattro grosse falle nel gasdotto. Scoperte grazie a delle esplosioni avvenute nelle acque svedesi. Quali sono, ora come ora, le conseguenze per noi?
Le ingenti perdite di metano hanno creato delle vere e proprie bolle marine di centinaia di metri. E stanno provocando, oltre al danno economico, un disastro ambientale. Intanto, il prezzo del gas è già schizzato alle stelle, con un rialzo dell’8% e arrivando sopra i 200 euro. La preoccupazione, adesso, è che i gasdotti possano essere danneggiati irrimediabilmente e questo provocherebbe un vero e proprio disastro energetico. Che impatto avrà tutto questo sulle bollette? A Free.it Luca Iacoboni, responsabile dei programmi nazionali di Ecco, Think tank per il clima.
Cosa sta succedendo ai Nord Stream?
“Da qui non possiamo avere certezza di quel che sta succedendo. Sicuramente siamo di fronte a un potenziale disastro ambientale e climatico. Parliamo di emissioni di un gas serra come il metano che è molto più potente della Co2 nel breve periodo. E parliamo di un impatto ambientale molto importante. Si vede ancora una volta quanto le strutture di impianti legati agli approvvigionamenti di fonti fossili portino con sé dei rischi. Rischi che ogni tanto, per incidente o per volontà, diventano veri e proprio problemi. E talvolta disastri. Purtroppo, i combustibili forse hanno anche questo problema qui”.
Tutto ciò che impatto avrà sui prezzi e sulla crisi energetica in Italia?
“La crisi energetica e l’andamento dei prezzi hanno tantissime componenti. E si muovono all’interno di un mercato. Questo incidente al gasdotto avrà delle ripercussioni che, però, ad oggi, non possono ancora essere calcolate. La cosa paradossale è che, sul mercato italiano, il gas oggi costa molto poco, anche se questo non si vede sulle bollette. Tanto che il gas degli stoccaggi e il gas acquistato dagli operatori nazionali oggi viene venduto all’estero.
Gas, Luca Iacoboni (Ecco) a Free.it | “Le bollette non caleranno a livello strutturale”
È un mercato molto particolare quello del gas ed è in evoluzione. Certamente, i prezzi non si abbasseranno in modo strutturale al livello europeo. Le bollette non caleranno a livello strutturale. Quello che sicuramente si deve fare è far sì che le bollette dei cittadini diventino più basse tramite operazioni di efficienza e di risparmio. Queste restano costanti sia se il prezzo del gas aumenta e hanno anche un impatto ambientale positivo. Ma soprattutto, sono misure strutturali per abbassare il costo delle famiglie”.
Quando si parla di operazioni di efficienza e risparmio si riferisce alle misure che dobbiamo imparare a usare noi singolarmente?
“Quelle sono solo una parte. Intendo anche un sistema di incentivi per efficientare le case, i condomini, gli uffici, i processi industriali. E anche ovviamente bisogna sganciarsi sempre di più dal consumo di energia in bolletta. Quindi, là dove io posso essere aiutato a installare un impianto fotovoltaico, per esempio, tutto ciò che è autoconsumo è un risparmio in bolletta. E questo rimane costante, non è un sussidio.
Non sono 100 euro che vengono elargite per aiutarmi a pagare la bolletta del mese di ottobre che è troppo alta. Questi 100 euro non sono replicabili per x mesi, x persone, x anni. L’efficienza vera è risparmiare 100 euro tramite rinnovabili e anche grazie al risparmio e ai comportamenti individuali che sono certamente parte della soluzione. Alcuno sono comportamenti condominiali, alcuni sono cittadini, alcuni sono regionali”.
In questa fase, però, sembra che siano più avanti le politiche di risparmio individuali, domestiche, rispetto a quelle regionali o nazionali. E’ così?
“Sicuramente l’alto prezzo dell’energia spinge le famiglie a consumare di meno. In questo senso è vero. L’importante è che le misure nazionali non siano solo sussidi al consumo, ma vadano nella direzione di un aiuto strutturale. Invece purtroppo, si sta ancora puntano sui bonus a pioggia per tamponare la situazione difficile ma si fa poco o nulla per creare l’alternativa alla crisi e alla dipendenza energetica”.