Scene da film tra le stelle | La Nasa completa la prima missione di difesa della Terra

La Nasa, l’agenzia spaziale americana, nelle scorse ore ha raggiunto uno storico successo centrando un importante obiettivo utilizzando una strategia già vista in un celebre film catastrofistico.

Il successo della missione è stato documentato da un satellite italiano che ha distribuito immagini che sono già diventate epiche.

Scene da film nello spazio profondo. La Nasa mette la prima missione di difesa della Terra

Scene da film nello spazio profondo dove la Nasa ha messo a segno una missione che ricorda la storia riprodotta in una nota pellicola hollywoodiana. Il tutto ripreso dal minisatellite italiano LiciaCube, pesante appena 14 chilogrammi, che ha immortalato il primo test di difesa della Terra: è già storica l’immagine distribuita a tutti i media.

La missione della Nasa è stato primo esperimento di difesa planetaria, ossia progettato per difendere in futuro la Terra da asteroidi minacciosi.

Nasa, un successo la prima missione di difesa della Terra

Proprio per questo l’agenzia spaziale americana ha deciso di scagliare contro un piccolo asteroide la sonda Dart per deviarne la traiettoria.

Nasa, un successo la prima missione di difesa della Terra

La navicella americana, teleguidata dagli Stati Uniti ha così colpito Dimorphos, il piccolo asteroide dal diametro di 160 metri. Mentre la sonda Dart si avvicinava al bersaglio, la sua telecamera inviava a Terra immagini sempre più dettagliate della superficie irregolare e piena di asperità del piccolo corpo celeste, distante dalla Terra 13 milioni di chilometri. A ogni immagine ravvicinata l’emozione aumentava nel Centro di controllo della Nasa, fino a grandissimo applauso che ha salutato l’impatto.

Testimone dell’impatto, appunto, il minisatellite italiano LiciaCube, finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e realizzato dall’azienda Argotec. L’asteroide Dimorphos, dopo essere stato colpito dalla sonda Dart della Nasa, è stato avvolto da una nube di detriti da cui sono partite scie di polveri e materiali resi brillanti dalla luce solare.

La sonda, pesante 450 chilogrammi, è andata completamente distrutta nell’impatto. E’ allora che LiciaCube è entrato in scena per catturare le immagini, in tutto 620, che nelle prossime settimane aiuteranno a capire se l’impatto è riuscito effettivamente a deviare la traiettoria dell’asteroide. Acquisire il suo segnale è stata “una grandissima emozione: abbiamo capito che ce l’avevamo fatta, non era scontato“, ha detto l’amministratore delegato della Argotec, David Avino.

Ha definito LiciaCubeun grande successo” anche il responsabile delle attività scientifiche della Nasa, Thomas Zurbuchen, in collegamento con la conferenza stampa organizzato a Torino da Asi e Argotec per presentare le prime immagini. “E’ la prima missione autonoma italiana attiva nello spazio profondo: cosa che pochi Paesi sono in grado di fare“, ha aggiunto. Di “grande successo per l’Italia“, ha parlato il presidente dell’Asi Giorgio Saccoccia. “Tutto è andato perfettamente, anche oltre le previsioni. Abbiamo potuto seguire l’intera sequenza di avvicinamento all’asteroide come se fossimo stati a bordo di Dart, con una precisione eccezionale“.

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