L’Ordine dei medici cambia le carte in tavola con una stretta che promette più di qualche polemica: qual è la decisione sull’iscrizione e da dove arriva il provvedimento della discordia.
L’iscrizione all’Ordine dei medici è sempre una novità importante per chi attende tutto questo dopo anni di studio e tanti sacrifici. Adesso emerge però una polemica destinata a far discutere più di qualcuno. A parlare non è uno qualunque, ma uno che conta e anche molto nell’ambiente.
La decisione ha un preciso comune denominatore e ciò quello di non presentarsi ad un appuntamento così importante con fototessere sui generis e abbigliamento non consono anche da un punto di vista deontologico. La questione è destinata a far discutere, non mancano le diatribe in tal senso.
A parlare è proprio Domenico Crisarà, presidente dell’Ordine dei medici di Padova, che ha fatto il punto sulla delicata situazione. “Medici con barbe sfatte, canottiere, maglie della salute, trecce, piercing, gente spettinata. Molti proponevano un’immagine poco decorosa e non in linea con l’etica medica, che prevede proprio da codice deontologico un habitus preciso. Allora ho pensato che è il momento di dare un segnale preciso, perché poi quelle foto finiscono nel tesserino“, commenta Crisarà.
Crisarà ha parlato di condotte anche su come vestirsi e cosa postare sui social network. Il professionista sanitario non trascende da alcuni particolari degni di nota per la domanda d’iscrizione all’Ordine dei medici. “Ho fatto inserire all’interno della domanda chiare indicazioni su come debbano vestirsi per la foto: giacca e cravatta, stop. Niente scolli strani, anelli al naso, insomma, chiedo che tutti abbiano un aspetto pulito e rispettabile: un volto curato con capelli in ordine e pettinature consone, visto che si tratta di un documento ufficiale e molto importante“, ha ribadito Crisarà.
Per chi vorrà iscriversi ci sarà bisogno di osservare alcune regole, almeno questa è l’indicazione dell’Ordine dei medici di Padova. Crisarà ha annunciato di dover fare una chiara operazione di decoro con le fototessere.
“In questa professione anche l’immagine è sostanza. La prima impressione che ha un paziente quando ci si presenta, è fondamentale. A maggior ragione in una società in cui l’immagine è così centrale. Del resto, il concetto di decoro professionale c’è anche nel giuramento di Ippocrate“, ha ribadito. Come se non bastasse c’è un altro appello che il professionista lancia ed è quella dell’utilizzo dei social network.
“Un medico lo è sempre, anche quando non è in servizio. Tutto quello che fa, dice o posta, deve essere consono alla professione che rappresenta. Vedere un medico in mutande è poco decoroso e delude profondamente il potenziale paziente. Un altro problema sono i selfie in corsia. Magari non ci si pensa, ma dietro una foto scattata in reparto ci sono molte implicazioni“, conclude Crisarà. L’idea dell’esperto è in conclusione anche quella di sessioni extra curricolari per insegnare ai futuri medici come utilizzare i social, così come cosa mostrare e cosa no in Rete.
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