“Dicono abbia espugnato la Stalingrado di Roma”. Simonetta Matone, neo eletta in Parlamento in quota Lega, ha superato di oltre 4200 preferenze un pezzo da 90 del Pd come Enzo Foschi ed ora è pronta a combattere le sue battaglie di “assistenza e non assistenzialismo”.
Confida nel fatto che il nuovo Governo di centrodestra guardi seriamente al Paese reale e a Giorgia Meloni, ai microfoni di Free.it, dice “Vai avanti. Sii calma e pacata, ma ogni tanto fregatene”.
4 Campagne elettorali condotte in poco più di un anno. Non si ferma un minuto da giugno del 2021, 69 anni splendidamente portati “Come dice Oscar Wilde una donna che dichiara la sua età è capace di qualunque delitto”, il magistrato Simonetta Matone, è uno dei nuovi volti del quasi dimezzato Parlamento. Ma non chiamatela Onorevole! Eletta in quota Lega nel Collegio del III Municipio della Capitale, dove ha letteralmente surclassato uno dei nomi più conosciuti nelle file del Pd, Enzo Foschi.
Stakanovista fino alla fine, perchè quando la cerchiamo per la nostra intervista è alle prese con la commissione urbanistica di Roma Capitale. “Mi dimetterò dall’Assemblea Capitolina appena mi insedierò in Parlamento”. Il curriculum vitae di Simonetta Matone, è di quelli importanti “In campagna elettorale dicevo alla gente che da 40 anni mi alzo ogni mattina a vado a lavorare”. Laureata in Giurisprudenza alla Sapienza, nel 1979 diventa direttrice del carcere Le Murate, poi giudice al tribunale di Lecco, quindi giudice di sorveglianza della Corte d’Appello di Roma.
Nel 1991 diventa sostituto procuratore del Tribunale dei minorenni della Capitale. Violenze su donne e bambini, disagi familiari, leggi in ritardo di applicazione. Simonetta Matone da sempre lotta dalla parte chi soffre e lo fa a colpi di legge. Poi arriva la politica, candidata a vicesindaco alle ultime amministrative di Roma con la Lega in ticket con Enrico Michetti…e oggi l’ingresso in Parlamento dove porterà esperienza, entusiasmo e una gran voglia di lavorare. Ci racconta la sua idea di imminente futuro in questa intervista a Free.it.
Dottoressa Matone, quanto vale per lei questa vittoria che significa ingresso in Parlamento?
“Vale il triplo perchè come mi dicono tutti ho espugnato la Stalingrado di Roma, ho vinto in un territorio con un forte radicamento e attaccamento al Pd. Ho raccolto 4200 preferenze in più, di un nome importante come quello di Enzo Foschi, per non parlare poi di quanto ho staccato il candidato del Terzo Polo! Eppure il mio successo non è stato poi così inaspettato…Perchè il sentiment mi era favorevole. Quando in campagna elettorale incontravo gli elettori, li invitavo a leggere il mio curriculum. Sa cosa le dico? La gente oggi vuole sapere per chi vota e cosa abbia fatto nella vita il candidato. E quando raccontavo la verità, ovvero che ogni mattina da 40 anni mi alzo e vado a lavorare …beh questo secondo me ha fatto la differenza in mio favore!”
Quindi è pronta ad una nuova battaglia…a proposito quando lascerà lo scranno in Campidoglio?
“Sono una persona seria, e una stakanovista. Mi dimetterò dall’Assemblea Capitolina appena mi insedierò in Parlamento dove porterò le mie battaglie, che non ho mai combattuto per scopi personali. Battaglie fatte in nome dell’assistenza e non dell’assistenzialismo. Questa mattina mi hanno scritto per congratularsi con me per la nuova avventura, dal Telefono Rosa…Ecco ne sono fiera. Certo con un Parlamento quasi dimezzato occorrerà lavorare il doppio, ma sono pronta.”
Ed è pronta anche Giorgia Meloni a diventare la prima donna alla guida del nostro Paese?
“Giorgia è pronta perchè ha studiato, perchè è preparata e perchè ha resistito ad attacchi politici, anche se Matteo Salvini ne ha subiti di peggiori. Nei suoi confronti soltanto nell’ultimo mese c’è stata una vera e propria persecuzione giornalistica, una demonizzazione inaudita e costante che ha portato inevitabilmente a delle conseguenze”
Chiaro il riferimento al risultato arrivato dalle urne. Quindi le chiedo, come fa la Lega di Salvini ad uscire da questo momento di impasse anche alla luce del consiglio federale che ieri si è riunito per diverse ore e che tornerà ad incontrarsi settimana prossima…
“Intanto Matteo Salvini incontrerà domani anche i Parlamentari eletti, perchè vuole ascoltare e dialogare con tutti. E poi io dico: Matteo ha un’empatia e una capacità di attrarre la gente che altri non hanno. Salvini sa coinvolgere. Indubbiamente però la Lega ha pagato duro il prezzo di stare al Governo, anche se in quel momento ha fatto una scelta responsabile…”
Elezioni, Simonetta Matone (Lega) “Salvini ha subito persecuzione giornalistica”
E la scelta di staccare la spina invece?
“Quella è del M5S. Un movimento che riemerge dalle elezioni di domenica come un’araba fenice in virtu’ di una sorta di voto di scambio…Mi riferisco al reddito di cittadinanza, tema sul quale il partito di Conte ha basato tutta la campagna elettorale, mietendo consensi soprattutto al sud, in modo particolare in Campania. Ecco io sono convinta che la Lega e il nuovo governo debbano tornare a riascoltare le priorità dell’Italia, che non sono come ha voluto farci credere il Pd ad esempio il ddl Zan o lo ius scholae. Bollette, caro vita, lavoro. Ripartire dalla rinascita economica passando per la riforma fiscale. Io credo nella flat tax!”
Restiamo sui partiti avversari, quelli sconfitti dal centrodestra sul campo…della crisi del Pd cosa pensa?
“Che ha preso una gran batosta perchè non ha saputo intercettare i problemi reali del paese. Per carità combatte battaglie giuste a volte condivisibili. Ma sono quelle che interessano in questo momento agli Italiani che non arrivano già dalla seconda settimana a fine mese? le difficoltà sono altrove. Le vere discriminazioni non solo unicamente quelle contenute nel ddl Zan che inviterei tutti a leggere con attenzione. Le discriminazioni sono di carattere sociale, tra i ricchi che sono pochi e i poveri che sono sempre di più… A loro si deve guardare. A Loro vanno trovate soluzioni!”
E quindi Simonetta Matone che direbbe a questo punto a Giorgia Meloni?
“Continua ad ascoltare la gente. Non rinunciare agli obiettivi di programma perchè io francamente non intravedo alcun pericolo fascista per l’Italia. Vai avanti, calma e pacata e ogni tanto fregatene di quel che dicono di te!”