Caro bollette, Ascenzo (Codacons) a Free.it | “Aumenti del 60% insostenibili. Bonus di 600 euro insufficiente”

Da ottobre le bollette dell’elettricità aumenteranno del 60%. Lo ha fatto sapere Nomisma Energia. E i conti del trimestre potrebbero essere troppo cari per moltissime famiglie e imprese. Cosa fare, dunque? Le associazioni dei consumatori, tra cui Adiconsum, Adoc, Adusbef, Assoutenti, Codacons, Federconsumatori, Movimento Difesa del Cittadino e altri hanno indetto una serie di proteste.

Per far fronte all’emergenza del caro bollette, il governo ha previsto un bonus di 600 euro per i fringe benefit, i benefici, tra cui rientrano l’auto aziendale, le polizze assicurative e i buoni pasto. Da oggi copriranno anche le utenze. Ma basterà? Per le associazioni dei consumatori no e il nuovo governo dovrà subito agire per frenare inflazione e speculazioni. Al quotidiano online Free.it Gianluca Di Ascenzo, presidente del Codacons.

Caro bollette
Caro bollette, Ascenzo (Codacons) a Free.it | “Aumenti del 60% insostenibili. Bonus di 600 euro insufficiente”

I conti continuano a peggiorare. Siete preoccupati?

“Nei prossimi mesi milioni di famiglie dovranno fare i conti con gli aumenti delle bollette di luce e gas. E con i prezzi dei generi alimentari in continua ascesa, rincarati in media già più del 10,5% nelle ultime rilevazioni. Intanto, anche moltissime piccole e medie imprese si trovano schiacciate da costi divenuti insostenibili.

Tutto ciò produce effetti a cascata molto negativi sull’economia e la società italiane. Le associazioni datoriali paventano la chiusura di migliaia e migliaia di attività, con conseguenti sospensioni dal lavoro o licenziamenti per centinaia di migliaia di lavoratori. Anche l’Istat richiama l’attenzione sull’incombente rischio di precipitare in condizioni di povertà relativa per quasi un quarto della popolazione italiana”.

Secondo lei, quel che ha fatto il governo finora è insufficiente?

Le misure finora adottate si sono rivelate purtroppo insufficienti a fronteggiare la situazione. Situazione che è in peggioramento. Ci sono problemi di attuazione da correggere urgentemente, come la tassazione dei superprofitti delle imprese produttrici e fornitrici di beni energetici. Mentre resta sullo sfondo il piano di emergenza energetica per il prossimo inverno. Ci sono ipotesi di razionamento del gas, malgrado le direttive sul risparmio dei consumi energetici.

Caro bollette, Ascenzo (Codacons) a Free.it | “Serve un nuovo accordo sulla fissazione di un tetto ai prezzi dell’energia”

Anche la Commissione Europea si è convinta della necessità di varare un piano che prevede il contingentamento dei consumi, la tassazione di extra e super-profitti. Che poi sono utili anche a finanziare misure straordinarie di sostegno alle famiglie e alle imprese in difficoltà. Serve un nuovo accordo per fissare un tetto ai prezzi dell’energia, che postulerebbe anche una politica di acquisti comune”.

Caro bollette
Caro bollette, Ascenzo (Codacons) a Free.it | “Serve un nuovo accordo sulla fissazione di un tetto ai prezzi dell’energia”

Quindi, cosa avete deciso di fare tutte voi associazione dei consumatori?

“Abbiamo deciso di unirci e per il mese di ottobre abbiamo già previsto una serie di mobilitazioni e proteste in tutto il Paese. Per spingere il Governo ad adottare misure efficaci di contrasto all’inflazione e le speculazioni. Già a ottobre arriveranno bollette salatissime. Nomisma ha fatto sapere che il prossimo trimestre le bollette elettriche potrebbero aumentare di circa il 60%. Con un nuovo massimo del prezzo dell’elettricità di 66,6 centesimi per kWh, 25 centesimi in più rispetto al trimestre precedente. Assurdo”.

Adesso sta per arrivare un bonus di 600 euro. Di cosa si tratta?

“E’ un bonus, previsto dall’ultima trance del Decreto aiuti bis, che l’azienda dà ai lavoratori per il pagamento delle bollette di luce, acqua e gas. In realtà, più che un bonus è un fringe benefit inserito all’interno del welfare aziendale. In pratica, saranno le aziende a versare questa somma, che è stata portata da 248 euro a 600.

Per le aziende sono soldi deducibili, mentre per il lavoratore sono somme nette, cioè sono escluse dal reddito IRPEF.  Questa somma potrà essere erogata direttamente dall’azienda o rimborsata direttamente in busta paga. Ma non è sufficiente a risolvere il problema e non copre nemmeno la metà delle famiglie che ne avrebbero bisogno”.

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