Vicenda curiosa sull’Appia Antica. Una coppia di sposi prenota il ristorante senza specificare che si tratta del loro matrimonio. La furibonda reazione del proprietario. Ecco come sono andate le cose.
La prenotazione avrebbe riguardato circa 30 persone. L’iniziativa è stata presa da una coppia di sposi per festeggiare con amici e parenti il loro matrimonio.
A vederli giungere con gli abiti nuziali il ristoratore sarebbe però montato su tutte le furie. L’accaduto è stato trattato anche sui social, generando molta simpatia per l’intraprendenza dimostrata dalla giovane coppia.
La ricostruzione della geniale trovata
Il ristorante sull’Appia Antica sarebbe stato scelto dai nubendi dopo un’ attenta selezione. Lo stupendo contesto sarebbe rientrato nelle intenzioni della coppia di organizzare un ricevimento nel solco della tradizione. Ad impensierire i due sarebbero però stati i prezzi. Pertanto avrebbero pensato bene di tenere all’oscuro il ristoratore sulla natura dell’evento. Ma al loro arrivo al locale, apriti cielo! Sarebbe nato un alterco con i camerieri e il titolare. Il ristoratore avrebbe lamentato un danno di immagine, adducendo che gli altri clienti avrebbero potuto trarne un trattamento scadente riservato alla coppia. E ancora sottolineando il fatto che non aver potuto provvedere come si conviene al ricevimento degli sposi, avrebbe creato preoccupazioni sul disturbo agli altri clienti.
Cosa dice la legge al riguardo
A quanto pare gli sposi non sembrerebbero aver commesso nessun passo falso davanti alla legge. In merito non vi sarebbe nessun obbligo di avvertire il titolare di un locale circa il motivo dell’evento. L’unica complicazione avrebbe potuto riguardare qualche richiesta speciale, cosa che non sarebbe avvenuta nella vicenda appena descritta. Il Messaggero, che ha raccontato la storia, ha sentito anche il parere dello chef ed ex avvocato Raffaele Cardillo. “Non ci sono gli estremi per alcun tipo di azione legale. I ristoratori devono accogliere tutti i clienti”. Il mago dei fornelli ha anche aggiunto che l’eccezione avrebbe potuto ricorrere “se i due avessero chiesto un menu diviso, a loro dedicato ma se i ragazzi si sono seduti a tavola con tutti i clienti e hanno scelto dalla carta prevista già dal locale, nessuno può obiettare nulla”. Poi sulla richiesta di ordinazioni diverse, lo chef “togato” ha risposto che “[..]se accetti la prenotazione il tavolo ha il diritto di ordinare ciò che vuole, a meno che non sia espresso chiaramente in menu, come potrebbe essere, ad esempio, per un risotto”.
Cardillo ha altresì spiegato che “Se un cliente chiede un menu apposito, un servizio dedicato, tutta una prenotazione speciale, va da sé che il titolare chieda la motivazione delle richieste, anche per organizzarsi meglio”. Quello che farebbe lievitare i prezzi sarebbero pertanto i desiderata dei clienti sulla disposizione dei tavoli, sul tovagliato pregiato, sul menu dedicato e poi i fiori e il personale extra per soddisfare tutte le esigenze.