Continuano il processo e le indagini per il ritrovamento del corpo di Saman Abbas, la giovane scomparsa a Novellara più di un anno fa. Adesso una nuova rivelazione potrebbe fornire ulteriori dettagli sul misterioso accaduto.
Tutto risalirebbe a tre mesi prima che la giovane scomparisse. Stando a quanto si apprende, Saman temeva che potesse accaderle qualcosa di grave. E così è stato.
La sua scelta d’amore mai accettata dalla famiglia, che invece stava predisponendo per lei un matrimonio combinato, potrebbe aver significato la sua fine. Proprio per tale motivo la 18enne aveva scritto al suo fidanzato pochi mesi prima della sua sparizione.
Saman e quell’elenco di nomi inviato al fidanzato
Saman Abbas alla fine decise di scrivere in chat al suo ragazzo, Saqib Ayub. Nel contenuto della conversazione sarebbero stati elencati i nomi di quelli che potrebbero risultare i responsabili della sua scomparsa. Non solo i nomi, ma anche i numeri di telefono dei genitori, dello zio e dei cugini, tutti attualmente imputati con gravissime accuse. Oltre ai famigliari la ragazza avrebbe indicato altre tre persone, di cui al momento restano top secret le identità. La vicenda suonerebbe come un atto d’accusa contro i suoi carnefici. “Ecco chi mi farà del male”, avrebbe scritto la vittima. I carabinieri hanno acquisito la conversazione che ora è parte degli atti del processo. Inoltre è stata raccolta anche la testimonianza di Saqib, il quale nella circostanza avrebbe dichiarato così: “Saman mi diceva che i cugini e lo zio la offendevano continuamente e che lei aveva molta paura di Danish in quanto aveva già ucciso”. Il ragazzo avrebbe poi aggiunto: “Mi ha detto che il padre poteva ordinare l’omicidio di altre persone”.
Gli imputati della sparizione di Saman
Attualmente gli imputati per il processo di Saman sono 5 persone. I due genitori Shabbar Abbas e Nazia Shahenn, fuggiti in Pakistan lo scorso mese di maggio; lo zio Danish Hasnain e i cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq.
Quest’ultimi sono stati arrestati dopo il tentativo di fuga all’estero. Nella chat Saman aveva indicato anche il fratello minore al momento divorato dal rimorso e intercettato durante una conversazione telefonica con la madre. E poi altre due persone, ovvero un altro cugino e un altro zio, che però non risulterebbero indagati.