La schiacciante vittoria di Giorgia Meloni sta provocando un terremoto nella politica italiana. Durante la campagna elettorale non sono però mancati toni molto duri nei confronti della leader di Fratelli d’Italia. C’è chi ha gridato al pericolo fascismo e chi ha allarmato gli elettori per il rischio democratico in caso di trionfo della destra. Ecco cosa ha detto Matteo Renzi.
Dopo lo straordinario successo elettorale del centrodestra, col 44% delle preferenze, oggi cominciano a ravvisarsi i primi riposizionamenti. Al riguardo Matteo Renzi ha voluto precisare il suo pensiero in merito alle polemiche sullo spauracchio della deriva autoritaria brandito in campagna elettorale contro la Meloni.
Ad attizzare il fuoco non sono mancati neppure i riferimenti al filo putinismo e al rischio di modifica della legge 194 sulla interruzione volontaria di gravidanza. Argomenti che la sinistra ha pensato di chiamare in causa per serrare i ranghi dell’ elettorato in funzione anti-meloniana Un richiamo alla foresta che non ha però sortito gli effetti sperati, ovvero quelli di scongiurare la vittoria dell’unica donna italiana candidata “premier”.
“Io ero contro Giorgia Meloni, siamo cresciuti insieme in politica ma siamo e saremo sempre rivali” – ha esordito Matteo Renzi ai microfoni della CNN. Il leadear di Italia Viva, in accoppiata con Calenda durante l’ultima tornata elettorale, si è spinto oltre. “Allo stesso tempo, penso che non sia un pericolo per la democrazia italiana”. Dichiarazioni in controtendenza con quelle di molti rappresentanti dell’ex campo largo progressista. Matteo Renzi, il cui obiettivo principale era quello di riportare a Palazzo Chigi Mario Draghi, ha dunque stracciato la convenzione volta a escludere i post missini dall’arco costituzionale italiano. In collegamento da Tokyo, dove si trova per partecipare alle esequie di Abe Shinzo, l’ex Presidente del Consiglio ha tenuto il punto e precisato che questo però non cambierà le cose. Il confronto parlamentare con la Meloni, ha detto Renzi, sarà senza esclusione di colpi. “Meloni è una mia rivale, continueremo a combatterci l’un l’altro, ma l’idea che ora in Italia ci sia un rischio fascismo è assolutamente una fake news”. Ha così chiosato il senatore fiorentino, reduce dalle urne da un deludente 7% che smorza i sogni di un redivivo centro a trazione draghiana.
Sgombrato il campo dagli allarmismi sul pericolo autoritario in Italia. Renzi traccia le distanze dagli ex alleati del PD e tranquillizza gli elettori che la Meloni al governo non sarà una minaccia per la tenuta democratica.
“Ha vinto le elezioni, in particolare perché il populismo molte volte ha vinto in Italia. Ha una coalizione di maggioranza – continua – e penso che il prossimo mese diventerà il nuovo presidente del Consiglio, ma non penso che ci sia un rischio per l’alleanza occidentale, per la democrazia, per nulla” – conclude Renzi.
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