Il “diario” di Saman Abbas | Confessioni su botte e fughe da casa

Salta fuori un racconto che Saman Abbas avrebbe fatto ai carabinieri sulla vicenda del matrimonio combinato e sui rapporti col padre. Le carte sono state acquisite in una ordinanza del Riesame e costituiscono oggi un diario personale della vittima.

Saman, la ragazza scomparsa a Novellara la notte tra il 30 aprile e il 1° maggio, avrebbe fatto in tempo a raccontare ai carabinieri molti episodi della sua vita privata. Ne è venuta fiori una narrazione sconvolgente.

Saman Abbas
Il “diario” di Saman: botte e fughe da casa – web source

Quindi del matrimonio combinato dal padre col cugino e dei rapporti maneschi che Shabbar Abbas aveva con lei.

L’incredibile racconto di Saman

“Un anno fa, il 17 novembre 2019, sono andata in Pakistan con mio padre e mia madre per restarvi sino al 14 febbraio del 2020”racconta Saman ai militari dell’Arma. “Il 31 dicembre c’è stato il fidanzamento con mio cugino di 29 anni e il matrimonio era previsto il 22 dicembre 2020”. – aggiunge ancora la ragazza. “A mio padre, appena ho saputo che voleva che mi sposassi con mio cugino, ho detto che non volevo farlo, sia perché lui era troppo grande sia perché non mi piaceva… E lui mi picchiò”. Queste le parole di Saman, corsa in caserma per informare sull’accaduto i carabinieri. Tre mesi prima della sua sparizione, Saman non solo scrive al fidanzato un elenco di persone che avrebbero potuto nuocerle, ma chiede anche ai Servizi sociali di essere messa nelle condizioni di poter continuare gli studi di scuola media superiore. Non era la prima volta che la ragazza si ribellava alla famiglia. Precedentemente era scappata in Belgio per frequentare un ragazzo conosciuto in chat. L’Interpol la intercettò e la ricondusse a casa. Quindi le botte e l’intervento dei carabinieri e dei Servizi sociali.

Tornando al tema delle nozze stabilite dal padre, così si esprime la giovane al carabiniere che raccoglie il suo racconto: “Anche mio cugino Rukisar era contrario alle nozze. Con mamma insistevo: ‘Dai, tu sei una mamma, lui è troppo grande per me…’ Lei diceva che non era una decisione che spettava a me…”. Poi Saman rivela un comportamento agghiacciante: “Le reazioni di mio padre erano violente a livello fisico. Mi picchiava. Una volta, circa cinque mesi fa, ha lanciato un coltello nella mia direzione, non ha colpito me ma il mio fratellino, ferito a una mano”. La confessione della vittima è un effluvio di rivelazioni scioccanti. “Nonostante perdesse molto sangue e io avessi detto di volerlo accompagnare al Pronto soccorso, nostro padre ha detto che non era possibile e ha chiuso la porta di casa. Era presente anche mia madre che però non ha detto né fatto niente…”, afferma.

Saman e la descrizione di un padre padrone

La 18enne è riuscita a descrivere ai carabinieri come suo padre fosse molto violento, non solo con lei ma anche con il fratellino e la madre. Ha quindi raccontato di come diverse volte l’uomo avesse buttato fuori casa tutti loro costringendoli a dormine per strada. Di come Shabbar inveisse esclamando: “Questa è casa mia, andate via!”. Saman informa ancora le forze dell’ordine che il comportamento del padre era dovuto al suo rifiuto si sposarsi ma anche perché era spesso ubriaco. E che quindi la picchiava spessissimo per impedirle di andare a scuola. Ma la svolta avviene quando la ragazza lascia il centro in cui è protetta per recarsi senza preavviso dai genitori nel tentativo di recuperare i documenti di identità che il padre le aveva sottratto.

Saman col fidanzato
Il “diario” di Saman: botte e fughe da casa- Ansa

Ormai maggiorenne Saman ha un nuovo fidanzato, Ayub Saqib. Quest’ultimo conosciuto su TikTok. Non avendo ottenuto i documenti Saman si reca dai carabinieri e confida loro di come i suoi genitori si siano messi d’accordo con quelli di suo cugino per la celebrazione in Pakistan delle nozze. Ma anche di come il padre si fosse presentato dal fidanzato con altri uomini tutti armati, sparando in aria e circondando l’abitazione del giovane. L’ultima risposta della ragazza ai carabinieri è stata: “Sono disposta a tornare al centro protetto ma non in Pakistan”.

Gestione cookie