L’impero di Jeff Bezos al centro di nuove polemiche. Per le autorità bisogna fare dietrofront. Amazon dibatte: non dipende da noi
Infuria tra gli abbonati la scelta da parte del colosso Amazon, che rischia di diventare un vero e proprio caso politico. Molte le autorità intervenute nel dibattitto.
La vicenda ha al centro il servizio di abbonamento di Amazon Prime Video, piattaforma di streaming a pagamento lanciata nel 2018 inclusa nell’abbonamento Prime. La piattaforme offre contenuti che vanno dal cinema allo sport, e negli anni il numero di abbonati è sempre maggiore.
Amazon Prime nello specifico è un servizio a pagamento offerto da Amazon, che permette ai clienti, sottoscrivendo un abbonamento annuale o mensile, di ricevere i prodotti scelti ed acquistati su Amazon in un tempo di consegna ridotto, di solito di 24 ore. I clienti che si abbonano a Prime acquistano con esso anche l’accesso alla piattaforma di streaming Prime Video. L’accesso da diritto ad una vasta scelta di contenuti che vanno dal cinema allo sport, passando per eventi e documentari.
La recente crisi economica e la crescente inflazione hanno portato ad un mutamento significativo nei prezzi d’acquisto di più di un settore, colpendo anche gli e-commerce. È per questa ragione che Amazon è corso ai ripari inviando un messaggio ai propri abbonati, in cui vengono spiegate le ragioni dietro questo cambiamento. In particolare “l’aumento generale e sostanziale dei costi complessivi dovuti all’inflazione, che incide sui costi specifici del servizio Amazon Prime in Italia, si basano su circostanze esterne, fuori dal nostro controllo” ha spiegato l’azienda.
Rispondono le Autorità
Molti sono stati i consumatori in disaccordo con le nuove modifiche. A supporto delle loro lamentele arriva anche la dura risposta del Codacons “rincari abnormi che pongono gli utenti in una posizione di evidente svantaggio, e sui quali la società deve fare dietrofront”. La decisione da parte di Amazon è di modificare per il momento, il costo del servizio Prime in Italia. La riorganizzazione delle tariffe riguarda l’abbonamento Prime di Amazon, che salirà da 36,00 a 49,90 euro l’anno. L’abbonamento Prime mensile aumenterà da 3,99 euro a 4,99 euro. Il costo dovrebbe cambiare per la fine di settembre, ma per adesso ancora nessuna conferma.
Secondo Federconsumatori questo aumento di tariffe sarebbe in realtà una strategia per rifarsi, a spese degli abbonati, delle perdite registrate nel primo trimestre di quest’anno, le quali ammonterebbero a circa 3,8 miliardi di dollari, un discostamento notevole se si pensa che l’anno precedente il colosso aveva registrato profitti per 8,1 miliardi.