Il giallo delle tragedia di Novellara sulla morte della 18enne pakistana Saman Abbas, si arricchisce di ulteriori novità preziose alle indagini.
Ad insospettire gli inquirenti erano stati fin da subito alcuni familiari della vittima. Adesso, dopo l’intercettazione della madre, ulteriori elementi utili a fare chiarezza sulla tragedia potrebbero costituire una svolta alle indagini.
A questo proposito il riferimento è all’intercettazione telefonica in cui la madre di Saman, rivolgendosi al figlio, usa parole inequivocabili: “Noi siamo morti sul posto”.
La conversazione telefonica fra Nazia Shaheev, madre di Saman, e uno dei suoi figli, risale all’agosto del 2021. Per la prima volta dopo la sparizione della giovane, le parole della donna sembrano aprire un varco ulteriore agli inquirenti. Durante l’intercettazione sbucano fuori alcuni riferimenti anche sul marito, uno dei principali sospettati del delitto e dell’occultamento del cadavere. La conversazione è stata acquisita e inserita agli atti nell’ambito del faldone che riguarda l’intricato caso di cronaca nera. La data dell’inizio del processo è stata fissata a febbraio. In aula a Reggio Emilia si cercherà di fare chiarezza sulla vicenda che vede sospettati 5 imputati tutti congiunti della ragazza. Quindi i genitori, due cugini e uno zio.
L’interlocutore di Nazia Shaheev è il figlio minore di Saman – che al momento si trova ospitato in una comunità protetta (ndr) – I genitori sono invece fuggiti in Pakistan. Il fratello della vittima è stato ascoltato dagli inquirenti in incidente probatorio,e avrebbe accusato i familiari dell’omicidio. In particolare puntando il dito contro lo zio Danish Hasnain, definito esecutore materiale del delitto. Durante la telefonata attraverso cui il ragazzo si è messo in contatto con la madre, escono importati dettagli circa due persone della famiglia, le quali a suo modo di vedere avrebbero istigato il padre a organizzare l’uccisione di Saman.
La furia del giovane si rivolge contro i due misteriosi personaggi, mentre la madre cerca di calmarlo. “Lasciali stare, mandali al diavolo”, gli dice la donna. Ma invece di far cadere la discussione il figlio riprende una frase che avrebbe sentito dire a quelli che lui riterrebbe i colpevoli morali dell’accaduto: “Se fosse stata mia figlia, anche io avrei fatto così con lei”. Al riguardo poi incalza e commenta così: “ Io non ho dimenticato niente. Li raddrizzerò quei due”. A quel punto subentra ancora la madre che sembrerebbe parlare di Saman: “Tu non sai di lei?”.
La donna dal Pakistan gli dice: “Davanti a te a casa… noi siamo morti sul posto, per questo tuo padre è a letto e anche la madre (parla di sé in terza persona, ndr) a letto”. Nei confronti del figlio la Shaheev continua a rivolgersi facendo appello alla sua comprensione e aggiunge: “Tu sei a conoscenza di tutte le cose, i messaggi che ci facevi ascoltare la mattina presto, pensa a quei messaggi, pensa e poi dimmi se i tuoi genitori sono sbagliati”. A questo punto il ragazzo avrebbe interrotto bruscamente il dialogo.
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