Guerra Russia Ucraina. Le notizie di venerdì 23 settembre 2022. Gli aggiornamenti sul conflitto.
212esimo giorno di guerra, al via i referendum per l’annessione alla Russia delle Regioni ucraine occupate. Da oggi, per i prossimi cinque giorni, si voterà nelle repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk e nelle regioni di Kherson e Zaporizhzhia. “Referendum farsa” secondo la comunità internazionale, ma che potenzialmente aprono scenari inquietanti. Una volta dichiarata l’annessione alla Russia Mosca potrebbe pretendere di difendere i nuovi territori da eventuali attacchi ucraini ricorrendo al nucleare, come già ipotizzato dal Presidente Putin.
L’Intelligence ucraina ritiene che Putin stia seriamente prendendo in considerazione l’ipotesi di una guerra nucleare. “Proveranno a fermare le nostre attività offensive e distruggere il nostro Stato”, ha dichiarato il vice capo della direzione principale dell’Intelligence del Ministero della Difesa ucraino Vadym Skibitsky. Ma secondo il funzionario le conseguenze potrebbero riguardare anche altre nazioni, in particolare Polonia, Turchia e Bulgaria. “Questa è una minaccia per altri Paesi. L’esplosione di armi nucleari tattiche avrà un impatto non solo sull’Ucraina, ma anche sulla Regione del Mar Nero. Ricordiamo Chernobyl“, ha spiegato Skibitsky.
23.10 – “Ho una semplice richiesta a tutta la nostra gente che si trova nei territori temporaneamente occupati: fate la cosa principale: salvate la vita e aiutateci a indebolire e distruggere gli occupanti“. Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel consueto video serale. “Nasconditi dalla mobilitazione russa – afferma Zelensky – Prova a raggiungere il territorio libero dell’Ucraina. E se entri già nell’esercito russo, sabota qualsiasi attività nemica, interferisci con qualsiasi operazione russa, fornisci tutte le informazioni importanti sugli occupanti: le loro basi, quartier generale, depositi di munizioni. E alla prima occasione, passa alle nostre posizioni. Fai di tutto per salvare vite umane e aiutare a liberare l’Ucraina“.
23.00 – “Gli Stati Uniti non riconosceranno mai il territorio ucraino come nient’altro che parte dell’Ucraina. I referendum della Russia sono una farsa, un falso pretesto per tentare di annettere parti dell’Ucraina in flagrante violazione del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite“. Lo dichiara Joe Biden in una nota. “Lavoreremo con i nostri alleati e partner per imporre nuovi costi economici rapidi e severi alla Russia“, ha sottolineato il presidente americano.
22.31 – “In linea di principio penso che l’Unione Europea” dovrebbe “ospitare coloro che sono in pericolo a causa delle loro opinioni politiche. Se in Russia le persone sono in pericolo a causa delle loro opinioni politiche, perché non seguono questa folle decisione del Cremlino di lanciare questa guerra in Ucraina, dobbiamo tenerne conto“, ha precisato Michel nella sua intervista.
21.47 – L’Ucraina ha deciso di privare l’ambasciatore dell’Iran in Ucraina dell’accreditamento, nonché di ridurre significativamente il numero del personale diplomatico dell’ambasciata iraniana in seguito alla fornitura di droni d’attacco da parte di Teheran alla Russia. Lo riporta Ukrainska Pravda. Il ministero degli Esteri ucraino ha spiegato che “fornire armi alla Russia per fare la guerra all’Ucraina è un atto ostile che infligge un duro colpo alle relazioni tra Ucraina e Iran“. Privare dell’accreditamento significa che l’ambasciatore non può più svolgere le sue funzioni e, secondo la prassi diplomatica, deve rientrare a Teheran.
21.43 – “E’ ora che questa guerra finisca. Ed è Putin che deve farlo“. Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, in un brifieng con la stampa. “Putin potrebbe mettere fine alla guerra” in Ucraina, “domani se volesse“.
21.35 – Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, in un’intervista alla Cnn ha affermato che ci saranno “gravi conseguenze” se le armi nucleari verranno utilizzate dalla Russia in Ucraina. “Sanno che ci saranno gravi conseguenze. Non elaborerò esattamente su come reagiremo, dipende dal tipo di armi di distruzione di massa che possono usare“, ha affermato. “Il fatto è che la probabilità di qualsiasi uso di armi nucleari è ancora bassa, ma le potenziali conseguenze sono così grandi, quindi dobbiamo prenderle sul serio – ha proseguito -. E la retorica e le minacce che il presidente Putin porta avanti aumentano le tensioni, sono pericolose e sconsiderate“.
21.06 – “Le scene che stiamo vedendo di russi che lasciano il loro Paese ci dicono che questa guerra in Ucraina è impopolare anche in Russia“. Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre in un briefing con la stampa sottolineando che “Putin è in una posizione di debolezza“.
20.35 – A Izyum è stata completata in serata l’esumazione degli abitanti uccisi dai russi e gettati nella fossa comune: sono 447 corpi, compresi 5 bambini, la maggior parte con segni di morte violenta e in 30 casi segni di tortura. Lo affermano le autorità ucraine, come riporta Ukrainska Pravda. “Dopo una settimana di lavoro 447 corpi sono stati portati fuori dalle tombe. Di questi, 215 erano donne, 194 uomini, 5 bambini e 22 militari. Ci sono corpi con una corda al collo, con le mani legate, con gli arti spezzati e con ferite da arma da fuoco. Diversi uomini hanno subito l’amputazione dei genitali“, sostengono le autorità.
19.48 – “Hanno assolutamente distorto le mie dichiarazioni, il mio parere e la nostra posizione. Ma quante volte ancora dobbiamo dichiarare che io, Forza Italia, siamo dalla parte dell’attuale governo ucraino, abbiamo votato il sostegno, compreso l’invio di armi, all’Ucraina. Siamo parte integrante dell’Europa e ci sentiamo amici degli Usa“. A dirlo è il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, tornando sul suo intervento a Porta a Porta su Putin e la guerra in Ucraina.
19.45 – Sono oltre 40 gli edifici danneggiati a Mykolaiv dal bombardamento russo della scorsa notte con missili S-300 e lanciamissili multipli Smerch. A quanto riferisce Ukrinform, lo ha reso noto su Telegram il sindaco, Oleksandr Sienkevych, precisando che si tratta di 35 case, sei blocchi di appartamenti e due negozi, ma anche di infrastrutture industriali e portuali. Danni sono stati rilevati anche alla rete idrica.
19.37 – Le forze di polizia ucraine hanno creato un registro dei soldati russi sospettati di aver torturato civili nella regione di Kharkiv. Nell’elenco ci sono già più di mille nomi. Lo ha il vice capo del dipartimento investigativo principale della polizia nazionale di Kiev, Serhiy Panteleev, citato da Ukrinform. “Durante le indagini negli insediamenti liberati, la polizia ha trovato 18 luoghi in cui i russi hanno detenuto e torturato illegalmente i nostri cittadini. I locali di questi centri di tortura sono già stati ispezionati, le prove di crimini di guerra sono state registrate e raccolte“, ha aggiunto il funzionario ucraino.
19.25 – Le autorità filorusse, accompagnate da uomini armati, bussano porta a porta nelle regioni occupate per costringere i residenti a votare a favore dell’annessione alla Russia. Lo denuncia su Telegram il governatore ucraino dell’oblast di Luhansk, Serhiy Haidai. “Quando una persona barra il ‘No’ sulla scheda, il suo nome viene registrato“, sottolinea Haidai.
19.20 – Il segretario di stato Usa Antony Blinken, nel suo incontro con il ministro degli Esteri cinese Wang Yi a margine dell’Assemblea Generale Onu a Ny, ha detto che Washington e Pechino hanno un obbligo a contrastare gli effetti dell’invasione russa in Ucraina e ad impedire ulteriori azioni provocatorie. Lo riferiscono fonti del dipartimento di stato americano.
19.15 – Le autorità filorusse dell’autoproclamata Repubblica popolare di Luhansk accusano le forze ucraine di aver sparato 18 razzi Himars contro le zone in cui si tengono i referendum di annessione alla Russia. A lanciare l’accusa è stato l’ambasciatore a Mosca della Repubblica popolare di Luhansk, Rodion Miroshnik, citato dalla Tass. “Durante il primo giorno di referendum, il regime ucraino ha già sparato 18 razzi Himars contro le città della Repubblica popolare di Luhansk. Apparentemente, si tratta di una nuovo modo di non riconoscere l’espressione della volontà democratica!“, ha scritto su Telegram. Secondo Miroshnik le città attaccate con gli Himars sarebbero Stakhanov, Rubezhnoye e Svatovo, dove i danni sarebbero ingenti ma non ci sarebbero feriti.
19.10 – Il presidente Ucraino Volodymyr Zelensky ha nominato un nuovo ambasciatore in Germania: si tratta di Olexij Makejew, 46 anni, dal 2020 delegato speciale nel ministro degli Esteri ucraino per l’inasprimento delle sanzioni contro la Russia. Il diplomatico, secondo quanto scirve Dpa, succede ad Andrij Melnyk, che tornerà a Kiev come viceministro degli Esteri. La fine del suo mandato è dipesa anche dalle forti polemiche scatenate a Berlino, con attacchi al presidente della Repubblica e allo stesso cancelliere Olaf Scholz, che hanno segnato momenti molto difficili fra Germania e Ucraina nei mesi scorsi, fino alla visita di Scholz a Kiev e alla ricomposizione.
18.50 – Mosca vuole credere che i rapporti con gli Stati Uniti non siano degenerati al punto da arrivare ad un conflitto nucleare. È quanto ha detto l’ambasciatore russo negli Stati Uniti, Anatoli Antonov, intervenendo in video ad una conferenza dell’Accademia diplomatica russa. “Voglio credere che, malgrado tutte le difficoltà, non ci stiamo avvicinando al pericoloso limite verso la caduta nell’abisso di un conflitto nucleare con gli americani“, ha detto Antonov, citato dall’agenzia stampa Tass. Il diplomatico ha sottolineato che la Russia è impegnata nel rispetto del principio che non ci possono essere vincitori in una guerra nucleare “che non dovrebbe mai venir scatenata“.
18.40 – Le autorità ucraine hanno attaccato Teheran per la fornitura di armi alla Russia dopo un attacco con droni iraniani a Odessa che ha causato un morto. “Si tratta di misure dell’Iran contro la sovranità e l’integrità territoriale del nostro Stato, nonché contro la vita e la salute dei cittadini ucraini“, ha affermato su Facebook Sergiy Nikiforov, portavoce del presidente Volodymyr Zelensky.
18.20 – Il presidente Ucraino Volodymyr Zelensky ha nominato un nuovo ambasciatore in Germania: si tratta di Olexij Makejew, 46 anni, dal 2020 delegato speciale nel ministro degli Esteri ucraino per l’inasprimento delle sanzioni contro la Russia. Il diplomatico, secondo quanto scirve Dpa, succede ad Andrij Melnyk, che tornerà a Kiev come
viceministro degli Esteri. La fine del suo mandato è dipesa anche dalle forti polemiche scatenate a Berlino, con attacchi al presidente della Repubblica e allo stesso cancelliere Olaf Scholz, che hanno segnato momenti molto difficili fra Germania e Ucraina nei mesi scorsi, fino alla visita di Scholz a Kiev e alla ricomposizione.
18.05 – “Il discorso di Putin è impressionante: anche solo evocare il nucleare come possibilità segna la fine degli sforzi portati avanti per 35 anni, a cominciare da Gorbaciov e Reagan per denuclearizzare il mondo. Il nucleare non è più un tabù, e non è un problema risolvibile ma segna la fine di ogni esperienza di vita su questo pianeta. Il paradosso è che mentre il mondo va verso il metaverso non riusciamo a proteggere il nostro pianeta“. Così il leader Iv Matteo Renzi chiudendo la campagna elettorale a livello fiorentino al teatro romano di Fiesole, parlando di Europa.
17.50 – “L’Unione Europea non chiede a nessuno di scegliere tra Est o Ovest, Nord o Sud. Ma c’è una scelta da fare. E la scelta dell’Unione Europea è il rispetto dei confini, più che l’aggressione. È la cooperazione, non la minaccia“. Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, intervenendo all’Assemblea generale dell’Onu. Mosca “unisce la violenza delle armi al veleno della menzogna. La sicurezza russa sarebbe minacciata da anni dall’Occidente, lo dico tra virgolette. E’ falso. Il Cremlino tenta, spero invano, di mobilitare il resto del mondo contro un nemico immaginario. Nessuno ha minacciato, attaccato né invaso la Russia. E nessuno in Europa voleva un conflitto con la Russia. Che interesse avremmo a mettere in pericolo la sicurezza e la prosperità di noi tutti?“, ha sottolineato Michel, ribadendo che “oggi la Russia fa paura” e “il Cremlino ha riportato la guerra in Europa e si comporta da ricattatore“.
17.38 – “Una guerra nucleare non deve mai essere combattuta perché non ci possono essere vincitori“. Lo ha detto Alexander Venediktov, vice segretario del Consiglio di
sicurezza nazionale russo, in una conferenza sul 60° anniversario della crisi dei missili a Cuba. “Uno scontro con gli Usa e la Nato, che farebbe rischiare un aperto conflitto militare, non è nei nostri interessi“, ha affermato da parte sua il vice ministro degli Esteri Serghei Ryabkov in un messaggio video allo stesso evento. Ryabkov ha tuttavia accusato gli Stati
Uniti e la Gran Bretagna di “spingere Kiev a portare le ostilità sul territorio russo“. Lo riferisce la Tass.
17.35 – La guerra in Ucraina “è un’aggressione non provocata, illegale e ingiustificata. Ed è perché noi dobbiamo fermare la macchina da guerra del Cremlino che sanzioni economiche massicce sono state ineluttabili“. Lo dice il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, davanti all’assemblea generale dell’Onu a New York.
17.25 – “Putin è al potere da più di 20 anni. Ha ucciso o imprigionato gli avversari politici. Ha mandato un esercito di assassini stupratori nel territorio di uno Stato sovrano. Ha organizzato un massacro in Siria, è responsabile dell’abbattimento di un aereo passeggeri con 300 persone nel 2014. E ora minaccia le armi nucleari. Quindi, se capiamo bene, Berlusconi si fida di lui e usa il suo esempio per definire chi è persona rispettabile e chi no?“. Lo dice a Repubblica Seriiy Nykyforov, portavoce di Zelensky, aggiungendo sul voto in Italia: “È essenziale che i cittadini scelgano candidati che abbiano e seguano i giusti principi morali“.
17.00 – Non è attualmente in programma una telefonata tra il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente russo Vladimir Putin. A precisarlo è stato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov: “Al momento non sono state avviate iniziative in direzione di un colloquio telefonico“. Secondo il portavoce, “il presidente francese probabilmente prima rientrerà in Francia da New York“. “Alcune iniziative cui ha fatto riferimento potrebbero tenersi successivamente“. “Attualmente non ci sono telefonate concordate sul programma” di Putin, ha ribadito. Il 20 settembre Macron aveva menzionato colloqui telefonici con Putin a breve. L’ultima telefonata tra i due si è tenuta l’11 settembre.
16.50 – Roman Starovoyt, governatore della regione russa di Kursk, promette una paga extra, oltre a quella che arriverà dal governo di Mosca, ai cittadini della sua regione che saranno arruolati per andare a combattere in Ucraina. “I primi gruppi di soldati della regione di Kursk sono stati mobilitati per essere inviati a rafforzare i ranghi dell’esercito russo io ho dato istruzioni di preparare misure aggiuntive di sostegno ai nostri combattenti in aggiunta ai pagamenti federali“, ha scritto su Telegram.
16.30 – Le forze ucraine hanno preso il controllo del villaggio di Yatskivka nell’oblast di Donetsk e riguadagnato posizioni perse in precedenza nella direzione di Bakhmut. Lo ha dichiarato lo stato maggiore ucraino, citato da Kyiv Independent.
16.10 – Gli ordini di mobilitazione per andare a combattere in Ucraina sono arrivati ai dipendenti di almeno 5 compagnie aeree russe, compresa l’Aeroflot, e dieci aeroporti. Lo rivelano fonti del quotidiano Kommersant, rilanciate dal sito indipendente Meduza. Secondo il giornale, molti piloti civili sono riservisti addestrati in passato nelle scuole di volo militari o che hanno servito nell’esercito.
Fonti di tre delle tre compagnie ritengono che il 50% del personale potrebbe essere mobilitato. Una fonte dell’Aeroflot, ritiene che verrà richiamata più della metà del personale e che questo accadrà anche ad altre due compagnie del gruppo, Pobeda e Rossiya. Nessuna compagnia ha rilasciato dichiarazioni ufficiali, ma Kommersant riferisce che i loro vertici stanno valutando la possibilità di chiedere esenzioni per il personale necessario a portare avanti le operazioni. Aeroflot sta già riunendo gruppi di lavoro per stilare le liste del personale essenziale.
15.40 – La Finlandia limiterà “in modo significativo” l’ingresso dei russi sul proprio territorio: lo annuncia il governo di Helsinki dopo le code che si sono create al confine in seguito all’annuncio di Mosca sulla mobilitazione parziale.
15.35 – Recep Tayyip Erdogan è il presidente della Turchia che ha parlato dello scambio di ostaggi fra Russia e Ucraina. Il capo politico di Istanbul ha rivelato che gli ex 200 prigionieri sarebbero “ospiti in Turchia. Si trovano da noi, sono nostri ospiti e sotto il nostro controllo. Tra questi figura un nome su cui Putin ha insistito particolarmente e lo abbiamo mandato in Russia. Ora andiamo avanti su questa strada“, ha detto Erdogan.
15.15 – Il viceministro degli esteri russo, Sergei Ryabkov, ha affermato che Mosca non starebbe minacciando nessuno con armi nucleari. A dichiararlo sono alcuni organi d’informazione statali russi che citano l’esponente politico. Ryabkov è stato citato per aver affermato che il confronto aperto con l’alleanza degli Stati Uniti e della Nato non sarebbe nell’interesse della Russia.
14.50 – Sono 436 i corpi riesumati dal luogo di sepoltura di massa a Izyum. A dichiararlo è il governatore della regione di Kharkiv, Oleh Synyehubov, che ha parlato dei dettagli sulla città orientale ucraina. Trenta dei corpi recuperati portavano segni visibili di tortura nel luogo di sepoltura di Kharkiv.
14.15 – Un video mostra uomini russi che sono stati chiamati come parte della mobilitazione di Vladimir Putin a cui un ufficiale ha detto che “i giochi sono finiti“. Le immagini mostrano il militare che parla alle persone reclutate e annuncia due settimane di addestramento prima di andare al fronte.
13.25 – “L’affluenza alle urne al referendum nella Repubblica popolare di Lugansk alle 14:00 (ora di Mosca, ndr) è stata del 13,18%”. Lo ha reso noto Elena Kravchenko, Presidente della CEC della Repubblica. “Alle 14:00, la nostra affluenza alle urne era di 179.340 elettori, ovvero il 13,18%. L’attività è molto alta”, ha detto Kravchenko. Lo riporta Ria Novosti.
13.01 – “La coscrizione forzata di massa sproporzionata nelle repubbliche nazionali russe di Buriazia e Yakutia è una vera e propria pulizia etnica della popolazione locale da parte di Mosca”. Lo scrive su Twitter il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak secondo cui è arrivato il momento “che i gruppi etnici della Federazione Russa ricordino la loro dignità nazionale e non mandino i loro figli a morire nella guerra di qualcun altro”.
12.47 – Il Cremlino ha espresso “ammirazione e orgoglio” per i russi che hanno deciso di arruolarsi volontariamente dopo l’annuncio della mobilitazione parziale, senza attendere di ricevere il richiamo alle armi. Lo ha dichiarato il portavoce Dmitry Peskov, citato dalla TASS. Ieri le autorità avevano annunciato che 10mila russi si erano presentati spontaneamente agli uffici di reclutamento nel primo giorno disponibile dopo il discorso alla Nazione del Presidente Vladimir Putin.
12.39 – Gli investigatori dell’Onu in Ucraina hanno accertato un elevato numero di crimini contro i minori, inclusi casi di bambini “stuprati, torturati e confinati illegalmente”. Lo ha detto il capo della Commissione d’inchiesta Erik Mose al Consiglio dei diritti umani a Ginevra. “Nei casi su cui abbiamo indagato, l’età delle vittime di violenza sessuale e di genere va dai 4 agli 82 anni. Ci sono stati episodi in cui i parenti sono stati obbligati ad assistere ai crimini” commessi sui loro familiari, ha aggiunto Mose precisando che in diversi casi è stato appurato che gli autori fossero militari russi. Lo riporta Ukrinform.
12.27 – Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha dichiarato che tra la popolazione russa c’è stata “una reazione isterica” all’annuncio della mobilitazione parziale del Presidente Vladimir Putin. “Si poteva in qualche modo capire la reazione isterica ed estremamente emotiva delle prime ore dopo l’annuncio, o anche nella prima giornata, perché vi era una certa mancanza di informazione, ma già dalla giornata di ieri sono state attivate tutte le linee di informazione del Ministero della Difesa”, ha precisato Peskov.
12.15 – I tentativi dell’Ucraina di riconquistare i territori del Donbass dopo l’adesione alla Russia saranno considerati attacchi al Paese in conformità con la Costituzione russa. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato da Interfax. “La Costituzione della Federazione Russa entrerà immediatamente in vigore in questi territori, tutto è definito molto chiaramente su questo punto”, ha precisato il portavoce russo.
12.05 – “Il processo negoziale è necessario per raggiungere i nostri obiettivi in Ucraina, ma non vediamo i presupposti per una sua ripresa“. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, citato da Ria Novosti. Se nei referendum in corso in Donbass per l’adesione alla Russia dovesse vincere il ‘si, “seguiranno poi le azioni del Parlamento e del Presidente russo. Saranno firmati i documenti necessari e tutto sarà fatto in modo tempestivo”, ha aggiunto Peskov.
11.55 – “L’invasione russa dell’Ucraina non è iniziata il 24 febbraio: in primo luogo, hanno invaso la Crimea 8 anni fa. La Federazione Russa ha una lunga storia di tentativi di governare la penisola liberando il popolo dai tartari di Crimea, incluso il genocidio del 1944 e le repressioni dopo il 2014″. Lo scrive il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un tweet. “Quindi, la Crimea sarebbe russa?”, domanda Zelensky.
11.47 – Non ci sarà mobilitazione in Bielorussia. Lo ha annunciato il Presidente Alexander Lukashenko, citato da BELTA. “Questa mobilitazione è in Russia. Il fatto è che loro ( i Paesi Occidentali, Ndr) ora stanno cercando di indovinare cosa stiamo preparando. Non ci sarà mobilitazione. Questa è una bugia”, ha spiegato Lukashenko.
11.40 – I residenti di Melitopol, città temporaneamente sotto controllo russo, sono stati esortati a non aprire le porte agli occupanti e a non partecipare ai referendum. “Chiediamo ai residenti dei territori occupati di non partecipare in alcun modo allo pseudo-referendum”, ha affermato il Sindaco di Melitopol Ivan Fedorov su Telegram. Lo riporta Ukrinform.
11.31 – “Non ci facciamo illusioni: i prossimi mesi saranno impegnativi. Ma questa è l’ultima carta di Putin. Se ci riusciamo, e dobbiamo, avremo affrontato una fonte di vulnerabilità cruciale, tenuto i prezzi sotto controllo, protetto le forniture alternative e fornito una spinta decisiva per soddisfare i nostri obiettivi climatici, privando il Cremlino di entrate di cui ha disperatamente bisogno“. Lo ha detto il Commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni in un discorso al seminario “Una nuova Ue, un nuovo mondo?”, organizzato dal comitato Reinventing Bretton Woods.
“La nostra assistenza finanziaria e il nostro sostegno militare stanno aiutando l’Ucraina a mantenere funzionante lo Stato, mentre le Forze Armate stanno cambiando la direzione della guerra. Mantenere questa unità nei prossimi mesi, evitando ogni deviazione, è vitale per il nostro futuro. Dell’Italia e dell’Unione europea”, ha aggiunto Gentiloni.
11.08 – “Ho incontrato il Consigliere di Stato e Ministro degli Esteri Wang Yi per discutere delle relazioni tra Ucraina e Cina. Il mio omologo ha riaffermato il rispetto della Cina per la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina, nonché il suo rifiuto dell’uso della forza come mezzo per risolvere le divergenze”. Così su Twitter il Ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba.
11.00 – Qualsiasi azienda attualmente operante in Russia sta aiutando lo stato aggressore a scatenare il terrore. Lo ha detto il Presidente Ucraino Volodymyr Zelensky, citato da Ukrinform, durante un discorso al vertice filantropico Forbes 400. “Quando un attore economico lavora per noi, significa che il potenziale economico che crea con la sua attività aiuta a realizzare solo la pace, solo obiettivi pacifici. Ad esempio, se un’azienda ora lavora in Russia, indirettamente aiuta il male, quantomeno paga tasse al bilancio dello Stato aggressore, cioè sostiene la loro economia, che serve il terrore. O addirittura fornisce qualcosa all’Esercito russo, aiutando direttamente gli assassini”, ha sottolineato Zelensky.
10.50 – L’Ambasciatrice statunitense in Ucraina Bridget Brink, ha espresso ancora una volta sostegno a Kiev sottolineando che nessuna Nazione ha il diritto di ridisegnare i confini con la forza. “Come detto dal Segretario Blinken: se la Russia smette di combattere, non ci sarà la guerra, ma se l’Ucraina smette di combattere, non ci sarà l’Ucraina. Siamo insieme all’Ucraina nella lotta per la vita di tutti gli ucraini, per il loro diritto di scegliere la propria strada e per il principio che nessuna nazione può ridisegnare i confini con la forza”, ha scritto Brink in un tweet.
10.41 – I referendum sull’annessione delle Regioni ucraine occupate dai militari russi sono “fasulli”, “costituiscono un’ulteriore violazione del diritto internazionale” e “il loro risultato non sarà mai riconosciuto”. Lo ha detto il Premier spagnolo Pedro Sanchez intervenendo all’Assemblea generale dell’Onu. La guerra in Ucraina ha fatto tremare “le fondamenta dell’Onu come raramente è successo prima”, a oltre 200 giorni dal suo inizio “l’orrore” del conflitto continua a riportare a “tempi che pensavamo fossero superati”, ha aggiunto Sanchez.
10.33 – Le Nazioni occidentali hanno nascosto, e talvolta oscurato spudoratamente, la verità sui crimini militari commessi dalle forze di Kiev. Lo ha il Ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, citato dalla TASS, durante la sessione ministeriale del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sull’Ucraina.
“Verità scomode che contraddicono l’immagine dell’Ucraina di una vittima di una cosiddetta aggressione vengono continuamente messe a tacere e in alcuni casi anche apertamente oscurate”, ha affermato Lavrov. “Persino Amnesty International, un’organizzazione occidentale per i diritti umani che difficilmente può essere sospettata di essere dalla parte della Russia, è stata aspramente criticata ed etichettata come un agente del Cremlino per il suo rapporto che ha confermato i fatti ampiamente noti sulle tattiche del Governo di Kiev di allestire postazioni di tiro e dispiegamento armi pesanti nelle strutture civili”, ha sottolineato il Ministro russo.
10.22 – Dall’inizio dell’invasione russa dello scorso 24 febbraio 391 bambini ucraini sono rimasti uccisi e 771 sono stati feriti. Lo rende noto la procura generale di Kiev, citata da Ukrinform. I dati non sono definitivi, poiché non includono le vittime delle aree dell’Ucraina dove le ostilità sono ancora in corso e dei territori occupati dalla Forze Armate russe. La maggior parte dei minori sono stati colpiti nelle Regioni di Donetsk, Kharkiv, Kiev e Mykolaiv.
10.10 – “Gli occupanti russi hanno organizzato gruppi armati per circondare le abitazioni e costringere le persone a partecipare al cosiddetto ‘referendum’. I cittadini sono stati minacciati: coloro che non parteciperanno alla votazione verranno automaticamente licenziati dal lavoro”. Lo ha riferito il Governatore ucraino in esilio del Lugansk Sergej Gaidai, citato dal Guardian. “Le Autorità hanno vietato alla popolazione locale di lasciare la città tra il 23 e il 27 settembre”, ha aggiunto Gaidai.
10.01 – Potente esplosione a Melitopol, nella Regione di Zaporizhzhia, occupata dai russi. Lo ha annunciato il Sindaco ucraino in esilio Ivan Fedorov, citato da Unian. “Il terrore degli occupanti sta aumentando. Alle 7 del mattino, a Melitopol c’è stata una forte esplosione, che è stata ben sentita dai residenti nel centro della città. Le persone hanno paura di lasciare le loro case. Il primo giorno del voto dello pseudo-referendum, gli occupanti hanno bisogno che tutti stiano tranquilli seduti a casa”, le parole di Fedorov.
09.52 – Nel discorso video all’Assemblea generale delle Nazioni Unite il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha escluso la possibilità di riprendere i negoziati con la Russia. “Per quanto riguarda i colloqui tra Ucraina e Russia, probabilmente hai sentito parole diverse da Mosca, come se loro fossero pronti. Parlano dei colloqui ma annunciano la mobilitazione militare. Parlano dei colloqui ma annunciano pseudo-referendum“, ha spiegato Zelensky. Lo riporta la TASS.
09.44 – Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video messaggio in lingua russa si è rivolto ai cittadini russi invitandoli a “protestare” contro la mobilitazione dei riservisti annunciata dal Cremlino o ad “arrendersi” alle forze di Kiev. “Nei sei mesi di questa guerra sono morti 55mila soldati russi. Decine di migliaia sono feriti e mutilati”, ha detto Zelensky, “ne volete ancora? No? Allora, protestate! Lottate! Fuggite! O arrendetevi all’Esercito ucraino”.
09.35 – Sono almeno 56.060 i soldati russi uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione su larga scala dello scorso 24 febbraio. Lo rende noto l’Esercito di Kiev nel consueto aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca. Nell’ultimo report si registrano anche 254 caccia russi, 219 elicotteri e 950 droni abbattuti. Inoltre le Forze Armate di Kiev riferiscono di aver distrutto 2.254 carri armati russi, 1.355 sistemi di artiglieria e 4.796 veicoli blindati per il trasporto delle truppe. Lo riporta il Kyiv Independent.
09.27 – Il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak ha lanciato un appello ai “russi arruolati con la forza che non desiderano morire ignominiosamente in un Paese straniero”. “Arrenditi alla prima opportunità. L’Ucraina garantirà la tua vita e un trattamento dignitoso. Secondo la Convenzione di Ginevra, non sarai estradato in Russia, a meno che tu non lo desideri”, il messaggio di Podolyak su Twitter.
09.19 – “Ancora una volta su questioni cruciali. Oggi non esiste alcuna azione legale chiamata ‘referendum’ nei territori occupati. C’è solo lo spettacolo propagandistico per la coscrizione z e il territorio dell’Ucraina che necessita di una liberazione immediata”. Lo scrive in un tweet il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak.
09.11 – Le Regioni di Luhansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia (circa il 15 per cento del territorio dell’Ucraina), occupate dai militari russi, si preparano oggi a tenere referendum per l’annessione a Mosca. Le votazioni dureranno fino al 27 settembre. Kiev e gli alleati della comunità internazionale hanno parlato di “referendum farsa” precisando che non verranno riconosciuti sul piano legale e politico.
Il 212esimo giorno di conflitto tra Mosca e Kiev si apre con i referendum per l’annessione alla Russia delle Regioni ucraine occupate. Da oggi, pfino al 27 settembre, sarà possibile votare l’adesione a Mosca nelle repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk e nelle regioni di Kherson e Zaporizhzhia. “Referendum farsa” secondo la comunità internazionale, ma che aprono scenari potenzialmente devastanti. Una volta dichiarata l’annessione alla Russia Mosca potrebbe infatti pretendere di difendere i nuovi territori da eventuali attacchi ucraini ricorrendo anche ad armi nucleari, come già ipotizzato dal Presidente Putin nel suo ultimo discorso alla Nazione.
L’Intelligence ucraina ritiene che Putin stia seriamente prendendo in considerazione l’ipotesi di una guerra nucleare. “Proveranno a fermare le nostre attività offensive e distruggere il nostro Stato”, ha rivelato il vice capo della direzione principale dell’Intelligence del Ministero della Difesa ucraino Vadym Skibitsky. Ma secondo il funzionario le conseguenze potrebbero riguardare anche altre nazioni, tra cui Polonia, Turchia e Bulgaria. “Questa è una minaccia per altri Paesi. L’esplosione di armi nucleari tattiche avrà un impatto non solo sull’Ucraina, ma anche sulla Regione del Mar Nero. Ricordiamo Chernobyl“, ha aggiunto Skibitsky.
Immagina di aver finalmente sistemato tutto, di aver raggiunto la sicurezza finanziaria per te e…
Ti sei mai chiesto come le tue scelte alimentari possano influenzare il pianeta? Ogni volta…
RC Auto, il trucco per avere una polizza a prezzi stracciati: d'ora in poi non…
Quando arriva il freddo in Italia? In attesa che arrivi (per rimanere) prepariamoci mentalmente e…
WhatsApp è l'app di messaggistica di gran lunga più usata al mondo ma alcune funzioni…
Tutti pazzi per gli oggetti Ikea, ma questo che costa soltanto un euro è il…