Nell’ambito del processo che si sta celebrando a Tempio Pausania nei confronti di Ciro Grillo e di 3 suoi amici, sbuca fuori l’imbarazzante contenuto di alcune chat che inguaierebbero il figlio del fondatore del M5S.
Neanche il tempo di battere la notizia della deposizione della madre di Ciro Grillo al processo che vede il figlio imputato per violenza sessuale, che ecco sbucare oggi il contenuto di una chat che aggraverebbe la posizione del “delfino” del fondatore del M5S.
Solo l’altro giorno Parvin Tadjk aveva avuto modo di ribadire quanto detto precedentemente agli inquirenti. “Non ho sentito nulla di anomalo”. Così si era espressa la madre dell’accusato, specificando che la notte in cui si sarebbe consumato il reato dormiva nella casa adiacente.
Ciro Grillo: il contenuto delle chat
In quanto al processo che vede imputati Ciro Grillo e tre suoi amici per violenza di gruppo, gli avvocati delle parti civili, Giulia Bongiorno e Dario Romano, hanno puntato il dito contro Ciro. I due patrocinatori hanno acceso i riflettori sullo scioccante contenuto di alcune chat che peggiorerebbe la posizione dell’imputato. Stando a quanto detto dai legali, Ciro Grillo avrebbe commesso azioni deprecabili e che denoterebbero di che pasta sia realmente fatto. La vicenda risalirebbe al 2017, quando il giovane si trovava presso un collegio in Nuova Zelanda, ad Auckland, nell’ambito di una vacanza-studio. Bene, successe che la scuola volesse espellere lo studente, colpevole di aver offeso il vicepreside Phil Goodyear e le sue figlie.
Il contenuto delle chat
A sentire il tandem Bongiorno-Romano, sembra che nelle chat di Grillo jr. ci fossero scritte frasi impronunciabili. “C…. dur…… in Nuova Zelanda” o “Se potessi darei due pugni in faccia al preside e mi farei le sue due figlie” – riporta La Stampa addebitando la frase ad uno sfogo che il ragazzo ebbe col compagno di classe.
L’impressionante accaduto sarebbe stato udito da un docente che lo avrebbe poi riferito al vicepreside. A quel punto la Tadjk rimproverò il figlio e lo redarguì: […] non ti permetterò di rovinare la tua e la mia vita”. Per le parti civili l’atteggiamento di Ciro Grillo sarebbe da classificare come molestie sessuali. Inoltre quanto successo confermerebbe l’indole aggressiva e sprezzante del figlio di Beppe Grillo.
Non si è fatta attendere la replica degli avvocati difensori, i quali prima hanno dichiarato che “L’affermazione non ha nulla a che vedere con la molestia sessuale”; e poi tornando sull’episodio hanno aggiunto che “E’ un modo di dire, molto poco elegante, che nel gergo maschile viene usato”. Il prossimo 19 ottobre è attesa la nuova udienza del processo.