Ecco giungere un report di Bankitalia sulle disuguaglianze degli elettori in procinto di recarsi alle urne il prossimo 25 settembre. Ad un primo raffronto il Paese è più diseguale rispetto alle ultime elezioni nel 2018.
Stando a una prima disamina i partiti che secondo i sondaggi sarebbero in vantaggio sono Fratelli d’Italia, Pd e il Movimento 5 Stelle. Ma se FdI e M5S sono dati maggiormente preferiti tra chi è più disagiato economicamente, il PD sarebbe il partito più sostenuto dalle fasce medio alte.
Ad approfondire il quadro intervengono Bankitalia e Credit Swiss, che mettono sul tavolo due report su redditi e ricchezza. Secondo gli studi effettuati si potrebbero cogliere alcune considerazioni sulle ragioni del voto. Cosa ci sarebbe dunque dietro una possibile vittoria della destra? E cosa invece dietro la crescita del M5S?
Bankitalia e l’indagine sui bilanci delle famiglie
Elettori italiani: il report su reddito e ricchezza
All’indomani della sfiducia del governo Draghi, Palazzo Koch ha pubblicato un documento sulle rivelazioni fatte nel 2021, ma su dati risalenti al 2020, anno in si è scatenata la pandemia. Gli uffici di via Nazionale hanno rilevato “segmenti della popolazione come quelli più benestanti o quelli maggiormente indebitati, che per via della scarsa numerosità – si legge – tradizionalmente sfuggono alle indagini basate su campioni selezionati solo a partire da variabili demografiche quali età e luogo di residenza”. Dalle prime evidenze si notano concentrazioni di reddito e ricchezza superiori a quanto si immaginasse fino ad allora. Applicando il coefficiente di Gini, ovvero ciò che misura il grado di diseguaglianza nella distribuzione del reddito familiare – 0 in caso di uguaglianza e 100 di massima diseguaglianza – si riscontra un valore di 42,8. Sette (7) in più rispetto alle precedenti indagini. Tutto ciò nonostante siano intercorsi trasferimenti pubblici dallo Stato alle famiglie, come il reddito di cittadinanza ad esempio. Sempre seguendo l’indice di Gini, la ricchezza media si attesta invece a 68,2 punti registrando un +3,5%.
La disuguaglianza della ricchezza
Con riferimento ai dati sulla diseguaglianza della ricchezza, questa si è ampliata nel tempo. Il patrimonio medio posseduto dal 5% delle famiglie più ricche è aumentato del 20% rispetto al 2016. Sfiorando così 1,6 milioni di euro. Prima era a 1,3. A incidere sono state le rendite finanziarie e le quote detenute nelle aziende in combinato disposto con la crescita del risparmio nel periodo di lockdown. Analogo discorso vale per le famiglie più povere, le quali hanno visto incrementare le proprie risorse, ma in proporzione anche i debiti. Sicché per loro la ricchezza è cresciuta di 8,700 euro. Prima il dato era di 6.600. Le classi medie hanno inveve perso terreno.
Scendendo da 222 mila euro nel 2016 a 206 mila oggi. Per Bankitalia il 50% meno ricco delle famiglie a fine 2020 “possedeva solo l’8% del patrimonio netto complessivo mentre la metà di quest’ultimo era detenuta dal 7% più ricco”. Credit Swiss ha aggiunto che in Europa l’incremento medio della ricchezza delle famiglie è stato dell’1,5% contro il 14,7 del Nord America e quasi il medesimo valore per la Cina. In Italia il calo rispetto all’anno precedente è di 13 mila dollari circa. Le cose sono andate invece a gonfie vele per i ricchi. Coloro che posseggono più di 100 milioni di dollari, sono aumentati del 17%. Oggi sarebbero 1.356. 103 di loro avrebbero più di 500 milioni.