La guerra in Ucraina va avanti ormai da mesi, adesso spuntano però nuovi dettagli: dall’annessione delle repubbliche autoproclamate all’atteso discorso di Putin. Cosa è accaduto.
Il presidente russo Vladimir Putin ha parlato al popolo russo. Ha iniziato con una serie di accuse contro i Paesi occidentali, dicendo che ci sono stati molti anni di “odio totale” contro la Russia. Accuse contro l’Occidente per “aver iniziato una guerra contro la Russia in Ucraina nel 2014“.
Nel frattempo la Duma, camera bassa del Parlamento in Russia, ha approvato alcuni emendamenti che prevedono aumento di pene in caso di “conflitto armato, legge marziale, mobilitazione e tempo di guerra“. Per chi no si presenta alla chiamata di leva è prevista una pena fino a dieci anni di reclusione. A riportare la notizia è l’agenzia Ria Novosti. Prima ci sarà la votazione del Consiglio federale, poi sarà la volta del Senato, infine la promulgazione.
Prima l’annuncio di un confronto in tv durante la prima serata, poi lo slittamento e infine il rinvio per mercoledì 21 settembre 2022. A riportare la notizia è Forbes Russia che cita fonti amministrative del Cremlino. Alcuni esperti avevano dichiarato che questo discorso poteva servire per l’annuncio della mobilitazione parziale in Russia e così è stato. Nel frattempo si terranno da venerdì 23 a martedì 27 settembre 2022 le consultazioni per l’annessione del Donbass. Le regioni filorusse di Donetsk, Lugansk, Kherson e anche Zaporizhzhia daranno vita alla votazione per l’annessione alla Russia.
A sciogliere i dubbi ci ha pensato Putin che parla di “operazione militare preventiva come l’unica opzione possibile. L’Occidente ha rifiutato di avere una soluzione pacifica al problema del Donbass, rivendichiamo il diritto di usare armi nucleari“, ha ribadito Putin. Sul fronte referendum, invece, il presidente ha dichiarato che “farà tutto il possibile per garantire condizioni sicure affinché le persone possano esprimere la propria volontà“. Disposta per la difesa della madrepatria una “mobilitazione parziale, sottolineo che è una mobilitazione parziale, per coloro che sono attualmente in riserva e che saranno arruolati. Firmo il decreto di mobilitazione parziale“.
Putin poi chiude con un altra minaccia. “Ricordatevi che anche noi abbiamo le armi nucleari. Non sto bluffando” conclude.
Zelensky ha comunque precisato che chi sta difendendo il Paese non “sta dimostrando alcuna debolezza“. Il riferimento emerge dopo l’annuncio dei piani delle repubbliche autoproclamate che vorrebbero tenere un referendum per l’adesione alla Russia. Il progetto è stato ampiamente condannato dal presidente ucraino che lo ha dichiarato a chiare lettere anche durante l’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Volodymyr Zelensky ha rilanciato il consueto videomessaggio per parlare di quello che sta accadendo in Ucraina. Tanti i ringraziamenti del presidente ai militari che sono impegnati dallo scorso mese di febbraio nel conflitto contro la Russia. Adesso è il momento di commentare alcune vicende particolari che riguardano il conflitto.
“La situazione in prima linea indica chiaramente che l’iniziativa appartiene all’Ucraina. I nostri difensori svolgono con molta attenzione e coraggiosamente i compiti stabiliti dai loro comandanti. Oggi vorrei notare in particolare l’81a brigata d’assalto aviotrasportata separata per il coraggio che ha liberato gli insediamenti nella regione di Donetsk. E anche la 93a brigata meccanizzata separata – per l’eroica difesa di Bakhmut e Soledar. Grazie! Grazie! Gratitudine a tutti i nostri eroi!“, ha ribadito il capo politico di Kiev.
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