Ecco martedì 20 settembre piombare in Italia la notizia del foreign fighter italiano ucciso in Ucraina. Benjamin Giorgio Galli si era arruolato con la brigata internazionale abbracciando le armi in favore delle forze di Kiev.
Benjamin Giorgio Galli si era arruolato quasi subito. Appena un mese dopo l’inizio del conflitto in Ucraina. Il giovane originario di Varese, ma da tanto tempo in Olanda, entrava sei mesi fa nella brigata internazionale. Al momento della morte, sopraggiunta a causa di un bombardamento, si trovava a sud di Karkhiv.
Galli è morto all’ospedale di Kiev per le ferite riportate. Ad annunciare il drammatico epilogo è stato il padre Gabriel, che su Facebook ha pubblicato un post in cui rivolgendosi agli amici del figlio ha scritto: “Il vostro compagno è morto da eroe questa mattina”.
La luttuosa notizia è stata accolta con sgomento sia a Winterswijk, la città olandese dove abitava il ragazzo, sia a Bedero Valcuvia, il paese italiano dove invece aveva trascorso la sua infanzia.
La morte di Galli: il cordoglio di amici e parenti e le polemiche
Il 27 enne era un appassionato di soft air, e non aveva avuto dubbi con chi stare. La sua decisione si era concretizzata scendendo in campo a fianco dell’esercito ucraino, contro quelli che riteneva degli invasori. Sul suo profilo social aveva anche postato una immagine con l’uniforme e le armi in mano. “Era convinto di andare a combattere dalla parte giusta, contro un’invasione illegittima” – hanno commentato i genitori. Poi ancora suo padre ha scritto un post in cui spiegava che “i Russi scappano dopo avere torturato le donne e le bambine! Lo faranno ancora.
Per questo serve giustizia”. Tanti i messaggi di cordoglio della famiglia e degli amici. Così come pure quelli dei commilitoni. Uno in particolare ha scritto in inglese “hai lottato e ti sei sacrificato per la parte giusta”. Sulla morte di Bejamin, LaPresse ha raccolto una dichiarazione della madre:”Era soddisfatto della sua scelta. Sapeva di poter morire ma si sentiva al posto giusto. Da quanto sappiamo è successo lunedì scorso nella zona di Kharkiv. Ha deciso di partire perché voleva aiutare le persone che erano in difficoltà a causa di questa guerra che definiva una grande ingiustizia” – ha chiosato la donna.
Conflitto in Ucraina: italiani morti da una parte e dall’altra
Al riguardo non sono però mancati nemmeno i critici e coloro che hanno gioito per la notizia. Diversi sostenitori di Putin hanno interagito sui social e si è dato vita ad una polemica su quanto sta avvenendo. Galli non è il primo foreign fighter morto. A fine marzo, dall’altra parte dello schieramento, era stato ucciso Edy Onagaro, detto anche Bozambo. Il 46enne era un miliziano alleato delle forze separatiste e filorusse del Donbass. E come Benjamin era anche lui convinto della bontà della sua causa. Da un rapporto del Ministero della Difesa russo inviato a Palazzo Chigi negli scorsi mesi, Mosca ha informato Roma sulla presenza in Ucraina di “61 ‘mercenari’ italiani, di cui 10 ritornati in patria e 11, invece, morti in battaglia”. I dati non sono stati mai confermati.