Gerry Scotti tra sorrisi e amarezza, il conduttore ha fatto della semplicità la propria arma vincente. Ora rischia di essere un boomerang.
Gerry Scotti al centro dell’agenda culturale, politica e sociale del Paese. In questi giorni convulsi spicca anche il suo nome, non solo per l’esperienza da politico che ha fatto in passato ma anche per la sua capacità di reinventarsi concretamente: è noto a tutti il rapporto di cordialità dello “zio” più famoso d’Italia con Silvio Berlusconi.
Non è sempre stato così, un tempo il leader di Forza Italia era scettico sul conto del conduttore: “Se abbiamo chiamato lui, potevamo dirlo anche al ragioniere di casa mia”, disse a Claudio Cecchetto. Con gli anni, l’ex Premier dovette ricredersi e oggi Scotti rappresenta uno dei punti fermi della sua azienda.
Mediaset deve molto all’uomo e viceversa: al punto che è l’unico ad avere una gigantografia con la sua faccia sulla porta del camerino. Anni al servizio di Cologno Monzese, tra quiz, fiction e tg. Scotti, infatti, ha condotto anche “Striscia la Notizia”: il celebre format ha visto il presentatore in prima linea quasi da subito.
Impossibile non ricordare la “caduta libera” – per citare i classici – sul bancone più famoso d’Italia con Gene Gnocchi in veste di co-conduttore incredulo. Scene cult che vanno a sommarsi a tutta una serie di eventi, a favor di telecamera, da lui creati durante le trasmissioni. La complicità con chiunque gli capiti a tiro resta la sua arma vincente: un’eredità dai tempi di Deejay Television.
Ora – per rimanere in tema – la musica è cambiata: il successo non manca, ma arrivano anche le complicazioni. Dopo la preoccupazione per le condizioni di salute, Gerry Scotti ha avuto il Covid in forma grave, subentrano altri pensieri. Stavolta legati alla Giustizia. Il conduttore ha sempre avuto l’aria di un uomo inappuntabile, infatti è così: distinto, sobrio e garbato. Anche i migliori, però, possono cadere. Tutto sta nel sapersi rialzare. Il presentatore, infatti, attualmente risulta essere indagato.
Figura anche il suo nome in quella che è l’indagine avviata dai legali di Claudio Baglioni: il noto cantante ha diramato una denuncia nei confronti di Striscia la Notizia (che saltuariamente Scotti continua a condurre) per diffamazione. Antonio Ricci colpito nel segno, non solo lui. Tutto comincia qualche anno fa, il celebre tg satirico accusa – tra il serio e il faceto – l’artista affermando che i suoi brani siano dei plagi. La vicenda va avanti e s’ingrandisce di volta in volta, con “Striscia la Notizia” sempre in prima linea all’interno di questa faida. Nella fattispecie Gerry Scotti ha promosso il libro di Antonio Ricci dal titolo “Tutti poeti con Claudio”. Opera presente anche sul sito del programma.
Il Tribunale di Monza ha disposto il sequestro del sito (limitatamente alle parti del libro) e avviato un procedimento contro Scotti, Greggio, Iacchetti e Antonio Montanari. Altrimenti noto come Mago Casanova. Il gip, nello specifico, ha ritenuto diffamatori i contenuti dell’ebook: “Quanto sostenuto dagli autori del libro e dal programma tv è in parte non veritiero – si apprende – e frutto di manipolazione. Non vi è dubbio che accusare di plagio un famosissimo cantante, nei termini indicati, sia condotta idonea a lederne la reputazione“. Baglioni, in accordo con i suoi legali, fa leva sul fatto che sia impossibile parlare di plagio dopo più di 70 anni rispetto ad alcuni autori citati da Ricci. In tal caso, cessa immediatamente la “protezione garantita dal diritto d’autore”.
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